Dopo quasi un anno e mezzo dall'occupazione militare
della Maddalena di Chiomonte, la macchina
del TAV si appresta a mettersi in moto per lo scavo del primo tunnel dell'alta velocità in Val di Susa. Stando alle informazioni
rilasciate dai media, confermate dall'attività del cantiere, già
entro la fine della settimana la fresa inizierà a bucare la montagna
per lo scavo del tunnel geognostico di 7,5 km, deputato a diventare
la discenderia del megatunnel di 57 km che costituirà la spina
dorsale dell'opera. Se tutto andrà come previsto, Mario Monti potrà
così presentarsi lunedì al vertice di Lione con Hollande,
annunciando che in Italia il TAV Torino - Lione é ufficialmente
partito, nonostante le contestazioni....
E nonostante dispiaccia scriverlo
sembra davvero alto il rischio che le cose vadano a finire proprio
così.
Anche agli occhi di qualsiasi
osservatore disincantato (e non faziosamente contrario al TAV come il
sottoscritto) la differenza di statura fra l'opposizione al "buco"
nel 2005 e quella odierna non può che apparire palese.
Sette anni fa, seppur in maniera molto
più disorganizzata rispetto ad oggi, decine di migliaia di
valsusini, insieme a buona parte dei sindaci della Valle scesero in
strada e si opposero fisicamente allo scavo del tunnel.
Oggi il sentimento di opposizione
all'opera é se possibile in Valle ancora più condiviso, dopo avere
conquistato solidarietà e consapevolezza in ogni parte d'Italia. Ma
dopo il "commovente" assalto al cantiere del 3 luglio 2011,
durante il quale quasi centomila persone (della valle e del resto del
paese) sfidarono la gragnuola di lacrimogeni tossici lanciati sulle
loro teste per un'intera giornata, la situazione é andata
progressivamente normalizzandosi. A causa di tutta una serie di
ragioni, assai complesse da sviscerare nella loro interezza insieme
alle relative responsabilità, a contrastare fattivamente l'attività
del cantiere nei mesi successivi sono rimaste un paio di migliaia di
persone, mentre il grosso delle famiglie contrarie all'opera ha
ritenuto sufficiente spendersi esclusivamente nelle manifestazioni
con le bandiere, facendo di fatto mancare quell'opposizione popolare
che riempiva le strade e nel 2005 si rivelò decisiva nel respingere
l'opera.
L'entusiasmo che aveva portato le
famiglie a riempire i presidi, a passare le notti al gelo ed a
fronteggiare in decine di migliaia polizia e carabinieri, ha così
lasciato spazio al senso d'impotenza, alla rassegnazione, al
convicimento che comunque di più non si possa fare.
Così magari già domani o fra un paio
di giorni la fresa violerà la montagna e lo scavo del TAV entrerà a
far parte della realtà della Val Di Susa. Non si tratta del
megatunnel, ma "solamente" della galleria geognostica,
quella stessa che nel 2005 sotto la neve decine e decine di migliaia
di persone rispedirono con forza al mittente, convinte che si poteva,
ma soprattutto si doveva fare.
5 commenti:
Credo che il "potere costituito" lavori costantemente nel tempo, avendo a disposizione una macchina repressiva pagata mensilmente e periodicamente rinnovata. L'opposizione è fatta da persone che hanno famiglie, lavori, problemi ad arrivare a fine mese, gente normale, insomma, che non fa l'oppositore di mestiere. E', a mio avviso, logico e naturale che, quando i problemi non si risolvono in tempi ragionevolmente brevi, i più si scoraggiano e, rassegnati, si mettono a guardare. E' una questione culturale: nei Paesi islamici, vuoi per ignoranza, vuoi per diversi schemi educativi, le opposizioni non pazientano tanto per ottenere risultati e non accettano di prendersi tante bastonate da anonimi "servitori dello stato". Nascono così i "terroristi", per l'impossibilità di confrontarsi con poteri troppo forti e strutturati. C'erano anche da noi, però sono stati eradicati e/o comprati. C'è però da meditare su come, per arrivare ad una presunta trattativa stato/mafia, quest'ultima abbia paventato stragi, non certo cortei con fischietti e bandierine. Allora, quale è il metodo che porta risultati ? Non giusto o ingiusto, solo utile.
Con stima e profonda tristezza.
Collasso Italia! Qui crolla tutto!
Nonostante tutte le tasse e i balzelli dei tecnici, nonostante il grande salasso di fine anno con il botto conclusivo dell’Imu, nonostante una politica fiscale di lacrime e sangue, l’Italia è comunque prossima al tracollo! L’Ilva che chiude, andando a sommare i suoi 5.000 cassintegrati alle centinaia di migliaia di precari e disoccupati, la Fiat che non si è capito bene dove andrà a produrre e quanto a licenziare, il reddito delle famiglie in caduta libera, 4milioni di contratti in attesa di essere rinnovati, il caro vita che aumenta a dismisura innescando una corsa mortale a chi implode prima tra debito pubblico e sfascio sociale, sistema pensionistico prossimo al default, crescita zero, e poi, neanche a dirlo, tutto da rifare sul fronte scuola, giustizia, sicurezza, pubblica amministrazione, insomma un disastro generale, un caos totale, la fine di una nazione! E adesso, ma non avevamo dubbi in proposito, pure “la sostenibilità futura del Servizio Sanitario Nazionale potrebbe non essere garantita”. Ad affermarlo è il presidente del Consiglio Mario Monti che avverte: “La crisi ha colpito tutti ed il campo medico non è una eccezione. La sostenibilità futura dei sistemi sanitari nazionali, compreso il nostro di cui andiamo fieri potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento per servizi e prestazioni. La posta in palio è altissima. Non sono tante le occasioni per me e per i ministri per guardare l'oggi con conforto e il domani con grande speranza”. Insomma prima ci dicevano di vedere la luce in fondo al tunnel e adesso che è buio totale. Delle due l'una: o ci vedono poco, e allora è il caso che si rivolgano ad un buon oculista finchè il Ssn ancora regge, oppure ci capiscono meno, e allora è meglio che si levino di mezzo!!! Intanto quel che resta dello Stato Italiano si prepara all’incasso di fine anno con l’ultima rata a saldo dell’Imu, la più folle della storia del fisco mondiale… ma allora perchè continuare a pagare... ma a cosa e soprattutto a chi serve restare su una barca destinata comunque ad affondare?
Perino ha tradito ? Perche' non ha dato l'allarme ? Duemila persone bastano a fermare la polizia...naturalmente con una strategia e non ondeggiando come le masse bibliche .Dobbiamo metter su una leadership differente per non dargliela vinta ?Organizzare un summit , una cumbre , un vertice ?
Grazie a tutti per le riflessioni.
Caro Marco, non ritengo che Perino o qualcun altro che come lui è in possesso di visibilità abbiano tradito la causa.
Il problema è molto più complesso ed alligna nell'incapacità di mobilitare le masse in azioni concrete, così come invece avveniva nel 2005, pur in presenza di una identica (e forse superiore) quantità di persone contrarie all'opera.
Il passaggio dalla manifestazione con le bandierine al contrasto fisico all'apertura del cantiere nel 2005 era avvenuto spontaneamente, negli ultimi anni non è stato così e probabilmente si è fatto troppo poco per incoraggiarlo, si è perfino avuto paura che avvenisse e troppe volte si sono utilizzati i pompieri ogni qualvolta la gente riacquistava un poco di entusiasmo.....
Andreotti, che bisognerebbe studiare a fondo prima di intraprendere qualsiasi azione politica, diceva giustamente: " Il Potere logora chi non ce l'ha."
Senza Potere (che non e' necessariamente una parolaccia)nessuna azione politica e' destinata a concludersi con un successo.
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