domenica 26 agosto 2012

NO Dal Molin SI Pussy Riot

Marco Cedolin
Ricordo ancora molto bene il febbraio del 2007, quando il movimento nato per contrastare la nuova base militare Dal Molin di Vicenza, chiamò a raccolta "il popolo" da tutta Italia, per sostenere la lotta attraverso una grande manifestazione nazionale. Nonostante fosse stata preceduta da una settimana ad alta tensione, il 18 febbraio la manifestazione fu oceanica e solamente dalla Val di Susa riuscimmo ad organizzare oltre 50 pullmann che insieme alle auto portarono a Vicenza migliaia di Valsusini. Bandiere colorate, folla sterminata e politicamente trasversale, striscioni e slogan, in un clima assolutamente pacifico.
Tornai a Vicenza nel corso dell'estate, nell'ambito di una delegazione del movimento NO TAV che era stata invitata a presenziare ad un coordinamento nazionale volto a discutere le strategie da adottare sul campo nel momento in cui fossero arrivate le ruspe. Atmosfera serena, tanta voglia di fare e altrettanto interesse di "apprendere" dalle parole di chi aveva già sperimentato sulla propria pelle situazioni di quel genere.....


Tornato a casa portai con me la sensazione di un gruppo di persone assai corposo, tanto motivato quanto compatto, che si sarebbe opposto fisicamente alle ruspe, in maniera pacifica ma ferma. E giunto il momento topico era in programma di richiamare le centinaia di migliaia di persone di febbraio, per sostenere fattivamente la lotta sul campo.

Purtroppo a distanza di qualche anno devo constatare che in tutta evidenza si trattò solamente di un'abile operazione di marketing politico, costruita usurpando la buona fede di tutti coloro che realmente aspiravano a contrastare tanto la guerra quanto l'imperialismo americano.

Chi gestiva il movimento, all'atmosfera spartana del presidio preferì di gran lunga la comodità delle poltrone del consiglio comunale, dove accoccolarsi a sostenere il nuovo sindaco del PD Variati, che sostituì il "cattivo" Hüllweck, portando avanti la sua stessa politica di prono servitore degli interessi a stelle e strisce.
Quando arrivarono le ruspe alla "moltitudine" fu consigliato di restare a casa e la CMC (ah gli amici delle cooperative rosse) non incontrò resistenza di sorta, se si esclude qualche azione simbolica assolutamente insignificante.
La "chiamata a Vicenza" non arrivò mai e le operazioni di contrasto si focalizzarono intorno all'indizione di un referendum intempestivo e assolutamente privo di senso, per poi dirottare sulla concessione da parte del buon Variati di un'area verde da adibire a parco della pace, proprio accanto alla futura base militare. Futura oltretutto è una parola ormai superata, perché nel silenzio generale e senza che la CMC sia incappata in alcuna difficoltà, la base militare Dal Molin è praticamente completata e fra non molto verrà inaugurata, si presume nel tripudio generale.

In compenso il brand "NO Dal Molin" è più in salute che mai, ormai integratosi nel marketing della sinistra che conta è sopravvissuto alla costruzione della base e oltre a procurare voti e vendere gadget e magliette, viene utilizzato per organizzare annuali "Feste dell'Unità" sotto la denominazione doc. di Festival No Dal Molin.
In quello di quest'anno non poteva mancare un tetarino di dubbio gusto, nel corso del quale gli organizzatori hanno ribadito il proprio sostegno ad una delle migliori (o peggiori fate voi) creazioni di Washington quali le Pussy Riot, celebrate a Vicenza in qualità d'icona del femminismo al futuro, contro il cattivo Putin e la sua politica anti americana.

Da NO Dal Molin a SI Pussy Riot, da non faremo mai passare le ruspe ad abbiamo vinto il parco della pace, da lotta dura all'imperialismo americano a quinta colonna dello stesso, si è consumata la storia di una metamorfosi esistita probabilmente solo nell'animo della molta gente in buona fede che ha fortemente creduto in quello che stava facendo, mentre chi tirava le fila aveva fin dall'inizio ben chiaro il proprio reale obiettivo.
In tutta evidenza le miserie umane non allignano solo nell'animo di chi governa il paese, ma anche in quello di chi si prodiga per "governare" le proteste, portando la gente su un binario morto dove non possa infastidire chi gestisce il potere.

5 commenti:

marco schanzer ha detto...

e se accettassimo che l'Italia e'abitata prevalentemente da idioti....e che un futuro dignitoso si puo' trovare solo in piccole comunita' coscenti ?

Luka78 ha detto...

Ciao Marco, triste epilogo di un movimento di persone che tu conosci molto ma molto meglio di me, in quanto, come hai riportato nel pezzo, vi partecipasti sin dall'inizio, e che si e' perso...nel nulla.
La colpa sara' senz'altro di chi lo organizza e che forse in buona fede non e', ma anche la gente ( per me) ha le sue colpe. Non si puo' non notare che la l'arresto prima e la carcerazione dopo delle Pussy Riot, e' stata funzionale al Sistema. Non si puo' aboccare a tutti i proclami che vanno in onda 24 ore su 24 in televisione, come se fossero spot pubblicitari.

Ma da quello che vedo e cosi' come ho scritto varie volte, ormai, almeno qui in Italia, la gente ha preferito, e tanti stanno preferendo, mettere il cervello in naftalina e NON pensare piu'. La logica e il ragionamento hanno lasciato il passo alle "indignazioni" a comando del Sistema e, come ovvio che sia, alle reazioni isteriche e compulsive. Il loro comportamento, quindi, e' in linea con i nuovi dettami del Sistema, che vuole uniformita' di pensiero e isterismo a comando pur di non far muovere la gente neanche di un millimetro.

Non si spiegherebbero tante cose, tra cui questa faccenda da te descritta. Faccenda comica, visto che queste persone si atteggiano da ribelli al Sistema ( U.S.A. manovratore) ma che solidarizzano con i prodotti da lui o creati o usati come teste di ariete. Assurdo.

Luca D'Amico

pancho ha detto...

> le miserie umane non allignano solo nell'animo di chi governa il paese, ma anche in quello di chi si prodiga per "governare" le proteste, portando la gente su un binario morto dove non possa infastidire chi gestisce il potere.

Bertold Brecht: "Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico."

marco schanzer ha detto...

Perche' non cominciare subito a creare solidarieta' tra persone discernenti ? Quale' il difetto di questo metodo ? L'orgoglio di fare tutto da se ? E' un orgoglio sbagliato . Almeno le persone discernenti o di buon senso....si mettano subito a cfostruire qualcosa....o siete affascinati da....bersani....?

Tiziano ha detto...

Non arriveremo a niente cari miei. Mi spiace molto ma ormai mi son reso conto che l'informarsi e l'essere informati è una masturbazione per noi pochi che non porta a niente.Prima ci drogano di Tv poi hanno trasformato la sinistra in destra neoliberista estrema e con i social network ci hanno dato il colpo di grazia.L'unica cosa che possiamo fare sono azioni personali e sono inutili e di nuovo masturbazione.
Scusate.
Tiziano Maiolino