giovedì 18 febbraio 2010

Trivelle false Botte vere!


Marco Cedolin
In Val di Susa dall’inizio dell’anno si dorme poco, spesso si mangia in piedi e ancor più spesso si vive all’aria aperta, anche la notte quando nevica. Il motivo di uno stile di vita tanto bizzarro, al quale ormai stanno facendo l’abitudine molti cittadini valsusini è costituito dai sondaggi truffa fortemente voluti da Mario Virano e lautamente pagati da tutti i contribuenti italiani.
Dall’inizio dell’anno quasi ogni notte, con il favore delle tenebre, una trivella si mette in moto, con il suo corollario di centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa che militarizzano il territorio. La trivella viene sistematicamente posizionata in un sito adiacente all’autostrada A32, quasi sempre accanto al pilone di un viadotto, laddove la natura del terreno non presenta alcun segreto, dal momento che è stata già studiata in profondità quando negli anni 90 autostrada e viadotti furono costruiti. Il sondaggio farsa prosegue per alcune ore e generalmente prima che scenda nuovamente la notte il cantiere viene smantellato in gran fretta insieme all’occupazione militare, destinata a riproporsi molto presto, magari già la notte successiva, accanto ad un altro pilone della stessa autostrada.

I cittadini della Valle contrari all'alta velocità quasi ogni notte si tirano giù dal letto (sempre che abbiano fatto in tempo a coricarsi) e accorrono in massa sul luogo del sondaggio truffa, dove trascorrono la notte contestando il TAV, la militarizzazione e la truffa ordita da Mario Virano che attingendo al denaro dei contribuenti italiani procede a far trivellare i terreni adiacenti ai viadotti dell’autostrada. Contestazione sempre molto pacata, basata sostanzialmente sulla presenza fisica. Qualche coro, un po’ di fracasso, qualche lancio di palle di neve quando il cielo dispensa i bianchi fiocchi, molta ironia ma anche molta rabbia da parte di chi da ormai troppo tempo è costretto a sopportare sulle proprie spalle il peso dell’occupazione militare, condita dalla disinformazione mediatica e dai veleni della cattiva politica, prona agli interessi della mafia del cemento e del tondino. Contestazione che continua a dare molto (forse troppo) fastidio a Mario Virano ed ai giornalisti prezzolati che hanno a lungo tentato di dipingere l’immagine di una Val di Susa pacificata e condiscendente nei confronti dell’alta velocità, fallendo miseramente nei loro propositi, smentiti dall’evidenza dei fatti e dalle 40.000 persone che hanno sfilato a Susa il 23 Gennaio, ribadendo il fermo e condiviso NO del territorio nei confronti del TAV.

Sconfitti sotto ogni punto di vista e con le spalle al muro, Virano e la congrega mafiosa di cui la politica cura gli interessi, sembrano ora strizzare l’occhio alla violenza, unico elemento utile per sparigliare le carte, stante l’assoluta mancanza di quel dialogo e di quella condivisione da loro impropriamente venduti in Italia e in Europa.
Violenza praticata, sempre con il favore delle tenebre, nelle scorse settimane attraverso gli incendi dolosi che hanno distrutto i presidi NO TAV di Borgone e Bruzolo e divenuta “istituzionale” nella giornata di ieri, quando le forze dell’ordine (al comando di un individuo che in un paese civile albergherebbe nelle patrie galere in virtù dei massacri già compiuti a Genova durante il G8 del 2001) hanno pensato bene di bastonare a sangue i manifestanti scomodi, infierendo in modo particolare sulle donne e su chi era caduto a terra. Con il risultato di mandare all’ospedale parecchie persone, di ridurre quasi in fin di vita un ragazzo di 25 anni, ricoverato in terapia intensiva per emorragia cerebrale e devastare il volto di una donna di 45 anni che ha subito la frattura del setto nasale e tumefazioni di ogni tipo. Perseguitando poi vigliaccamente anche i feriti all’interno delle strutture ospedaliere, nel tentativo di sottrarli alle cure per sottoporli ad improbabili interrogatori.

Scene già viste, a Genova durante il G8 del 2001 ed a Venaus nel dicembre 2005, oltre che in molte altre occasioni, in questo paese disgraziato nel quale sistematicamente chi vuole esprimere il proprio dissenso nei confronti delle scelte della politica è costretto a rischiare la propria incolumità fisica, quando non addirittura la vita. Scene da “macelleria messicana” portate avanti da una classe politica asservita alla mafia e giustificate dal circo di un’informazione in grado di esperire solo una vergognosa mistificazione dei fatti.
Proprio i grandi giornali e le TV in questa occasione sono infatti riusciti a dare il peggio di sé. Tante e tali sono le menzogne che oggi allignano all’interno dei mezzi di disinformazione mediatica. Giornalisti prezzolati e pennivendoli di ogni risma, nessuno dei quali presente allo svolgersi degli eventi, dal momento che è Febbraio e fa freddo, hanno tentato con ogni mezzo di costruire una storia di fantasia, basata sulle veline imposte dalla questura e finalizzata a stravolgere completamente la dinamica dei fatti ad uso e consumo della congrega di farabutti che foraggia i loro lauti stipendi.

I Valsusini che dormono poco e sono costretti a vivere all’aria aperta si sono trasformati in “pericolosi antagonisti” le palle di neve in “pietre”, la contestazione civile in “aggressione”, i pestaggi selvaggi sulle persone a terra in “cariche di alleggerimento” i poliziotti autori dei pestaggi (protetti da caschi, scudi e abbigliamento modello carro armato) in tanti poveri feriti, mentre avrebbero potuto esserlo solo nell’orgoglio per avere massacrato delle donne inermi.
Tutto ciò nonostante esista abbondante quantità di filmati che mostra l’evidenza di manifestanti tanto decisi quanto pacifici, palle di neve, cori di scherno e nulla più. Manifestanti che pennivendoli e teleimbonitori non hanno neppure visto, dal momento che si trovavano comodamente seduti nel caldo delle loro redazioni.

Nonostante la violenza dispensata a piene mani dalla polizia ed il tentativo di trasferirne le responsabilità sui tanti cittadini che da sempre si battono civilmente contro il TAV, Mario Virano e la mafia legata all’alta velocità continuano a manifestare la propria sconfitta ogni giorno di più.
La maggioranza dei valsusini non vuole l’opera, non ha paura, a prescindere dal fatto che la violenza arrivi da parte di chi porta una divisa o da chi si nasconde nella notte e continueranno a dormire poco, mangiare in piedi e presidiare il territorio, in attesa della prossima trivella e del prossimo sondaggio truffa, accanto ad un altro pilone dell’autostrada.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Marco ti volevo informare che ho riportato il link al tuo articolo su facebook e su netlog... grazie per il tuo lavoro.
Flavio

marco cedolin ha detto...

Grazie a te, Flavio!

mgc ha detto...

Se ogni volta c'è stato bisogno di 400 militi per un foro di 50-100(?)metri di pochi cm di diametro, cosa faranno quando dovranno bucare la montagna, metteranno i Cruise o direttamente le testate nucleari? L'uranio ce l'hanno vicino...

Max ha detto...

Bell'articolo.
Mi sono permesso di mettere il link su il mio modesto sito da autodidatta.
Nel caso lei nn voglia lo vedro nella risposta al commento.
Massimiliano

marco cedolin ha detto...

Ciao mgc, in effetti quella che hai fatto tu è una domanda che ci poniamo in molti.....

Ciao Max, grazie per la condivisione che mi fa molto piacere, dal momento che è indispensabile fare più informazione possibile in merito a ciò che èveramente accaduto.
Se poi mi segnali il link del tuo sito sarò felice di metterlo fra i siti amici.

Alba Kan ha detto...

mgc ha detto...

Se ogni volta c'è stato bisogno di 400 militi per un foro di 50-100(?)metri di pochi cm di diametro, cosa faranno quando dovranno bucare la montagna, metteranno i Cruise o direttamente le testate nucleari? L'uranio ce l'hanno vicino...

18 febbraio 2010 23.23

Non dimentichiamoci che abbiamo un'esercito nelle strade....purtroppo...

Grazie Marco, come sempre la tua versione (che è quella VERA) degli eventi è è sempre l'opposto di quello che si sente alla TV o che si legge sui giornali...

Anonimo ha detto...

veramente un bell articolo. PAolo

Anonimo ha detto...

Grazie mille Marco per il tuo contributo....la solidarietà di persone come te, per chi lotta, è già una vittoria...

Giulia

marco cedolin ha detto...

Grazie ad Alba, Paolo e Giulia per le belle parole e per l'attenzione nei confronti della questione.

Tengo a precisare che in merito alla vicenda dei sondaggi e dei pestaggi (trivelle false e botte vere)nutro la presunzione di esporre la "verità" per la semplice ragione che ero presente allo svolgersi dei fatti e ho potuto vedere gli accadimenti con i miei occhi.
La trivella era posizionata a meno di 15 metri dal pilone di un viadotto, accanto all'autostrada, in un praticello pieno di fango, al limitare di un boschetto. Nell'erba fradicia e in parte coperta di neve non vi erano pietre, neppure a cercarle e sono volate semplicemente palle di neve e al più qualche palloncino d'acqua. Assolutamente nulla e sottolineo nulla che potesse giustificare il pestaggio selvaggio di giovani e anziani e nulla che potesse ferire anche solo leggermente i poliziotti. L'unico agente che mi risulta essersi fatto male è scivolato sul ghiaccio per i fatti suoi e probabilmente ha preso una storta.

Anonimo ha detto...

Splendido articolo, che ho condiviso su facebook.
Grazie Marco.

Tina ha detto...

Non perderanno mai il vizio Marco, ne parli e ti inserisco come voce e testimone reale nei miei post, dovremmo suonare la carica spiegando che quelle montagne sono amiantifere, che quella dannata TAV la vogliono solo per incamerare i soldi della comunità europea, ma che di fatto non porterà giovamento alla valle, al contrario.
Sai qual'è il problema? Le coscienze dormienti e la conoscenza latitante.
Basta che il problema non varchi l'uscio di casa e tutto va bene, eppure Torino non è al sud della Valle.
Vedrai che la pseudo bomba della metropolina l'affibieranno ai NO TAV
Buona notte Marco

Tina ha detto...

Ops... intendevo scrivere:
Torino non è nel Sud Italia, ma a un passo dalla Valle.
Notte buona Marco.