Marco Cedolin
Devo confessare di essermi sentito profondamente imbarazzato, facendo parte della folta schiera di coloro che nutrono (a torto o ragione) la velleità di fare informazione, ogni qualvolta durante gli ultimi mesi ho deciso di aprire un giornale, ascoltare un TG o visionare qualcuno fra i “grandi” blog che fanno tendenza sul web.
Ancora più di quanto non fosse accaduto in passato, penso ad esempio alla vigilia elettorale del 2006, sembra non possa più esistere notizia, di politica nazionale ed estera, di ambiente, di costume, di gossip (ormai vero re di prime pagine e palinsesti) e perfino di musica o cinema, la cui rappresentazione riesca a prescindere dall’appartenenza al partito pro o contro Berlusconi di colui che si ritrova a veicolarla. Mai come durante questa torrida estate, tutto il mondo dell’informazione che conta e buona parte di quello che aspirerebbe a contare, hanno subordinato la corretta lettura degli accadimenti e la scelta degli argomenti attraverso i quali comporre i palinsesti, alla possibilità d’incidere nella loro crociata contro il Cavaliere o nella strenua difesa dello stesso.
Seguendo questo canovaccio, sulla falsariga del contenzioso fra Repubblica e Berlusconi, Repubblica e Il Giornale, Il Giornale e L’Avvenire e così via, tutti a giocare a chi urla più forte (qualcuno perfino a scrivere libri) discettando di argomenti di alto peso specifico quali scandali sessuali, escort ed altro materiale che fino a qualche tempo fa sarebbe risultato esclusivo appannaggio dei giornaletti di gossip destinati alle letture balneari. Tutti a vaticinare l’annientamento della libertà di stampa, mentre in realtà ad essere stata annientata (per decisione quanto mai pluralista) è solamente la possibilità di scrivere qualcosa d’intelligente che prescinda dalla demonizzazione o beatificazione di Berlusconi e vederlo pubblicato su un qualche giornale di quelli che escono la mattina in edicola, tutti pariteticamente finanziati con i soldi delle nostre tasse.
Eppure anche durante gli afosi mesi estivi, vissuti fra prime pagine strabordanti di presunti scandali sessuali e prese di posizioni di questo o quell’altro intellettuale a la page a difesa della libertà di stampa, non sono mancate le notizie sulle quali riflettere, notizie di un certo peso, spesso ignorate dai grandi media in quanto poco adatte a demonizzare o beatificare Berlusconi.
La crisi economica (determinata dal crollo del modello di sviluppo basato sulla crescita) continua ad approfondirsi, nonostante tutte le marionette poste ai vertici della BCE, della UE, della Banca d’Italia, di Confindustria e di un’altra mezza dozzina di organismi di rapina camuffati da istituzioni, continuino a profondersi in proclami nei quali assicurano che “ormai il peggio è passato” e il futuro si sta tingendo delle tinte rosee dell’imminente ripresa. Al ritorno dalle proprie vacanze gli italiani hanno così potuto apprezzare i primi segnali della ripresa nella loro vera interezza, sotto forma di svariate decine di aziende che non hanno neppure riaperto i battenti ed almeno 200. 000 nuovi disoccupati nei più svariati settori.
Il presidente americano “buono”, Obama, dopo essersi arrogato il diritto di controllare la rete internet a suo piacimento, mossa che nessuno aveva osato prima di lui, ha continuato a portare la morte in Afghanistan in maniera se possibile ancora più massiccia di quanto non accadeva con il presidente “cattivo” Bush, facendo si che bruciare vivi quasi un centinaio di civili attraverso le bombe della Nato continui a rimanere un esercizio di ordinaria amministrazione. Sempre nel protettorato dell’Afghanistan l’amministrazione americana è riuscita perfino a condurre lo svolgimento di “libere e democratiche” elezioni, destinate certo a passare alla storia non solo per il cospicuo numero di morti ammazzati dagli uni e dagli altri che le hanno contornate, ma anche per la quantità di settimane (molte, solo gli USA durante il contenzioso Al Gore/Bush seppero fare meglio) necessarie perché venissero resi noti i risultati delle stesse.
In Bretagna l’inquinamento derivante da alghe tossiche ha raggiunto livelli talmente allarmanti da provocare l’immediata morte di uno sventurato cavallo che aveva avuto l’imprudenza di correre su una spiaggia da esse impregnata, ma la notizia è rimasta confinata in qualche trafiletto nelle pagine nascoste dei giornali. Sempre in Francia dopo le perdite a ripetizione di materiale radioattivo della scorsa estate, lo scorso 8 settembre una centrale nucleare a Dieppe è perfino andata a fuoco, ed in questo caso il trafiletto è diventato una stringa modello sms.
Sulla tragedia di Viareggio, il cui bilancio è salito nel frattempo a 31 vittime, è stato steso un cono d’ombra mediatico pressoché completo, destinato a coprire le gravissime responsabilità delle Ferrovie di Stato del “buon” Moretti. Nel frattempo gli sventurati rimasti senza casa e senza lavoro in seguito all’esplosione, non hanno ancora ricevuto un euro d’indennizzo, nonostante la società americana Gatx (responsabile dell’incidente insieme alle FS) abbia già versato del denaro.
Stando alle motivazioni della sentenza del processo per la morte di Gabriele Sandri rese note oggi, al termine del quale l’agente Spaccarotella è stato condannato a 6 anni per l’omicidio volontario del giovane, l’agente avrebbe sparato da una piazzola di sosta all’altra (con in mezzo un’intera autostrada) con il solo intento di colpire le ruote della macchina sulla quale si trovavano i tifosi laziali. Poco importa che durante il processo fosse emerso come dalla posizione in cui si trovava il poliziotto quelle ruote sarebbe stato impossibile perfino vederle. In Italia la giustizia è sempre più un diritto personalizzato (penso al processo di Bolzaneto, alla scuola Diaz, alla sentenza sul TAV del Mugello) ed i giudici rimangono una casta d’intoccabili anche quando sbagliano o intraprendono ardimentose carriere politiche in grado di portarli a diventare perfino pessimi ministri.
Infine, si tratta di una notizia piccolina, di quelle che sicuramente non possono ambire neppure ad un trafiletto sms, però la sua gravità è tale da farle meritare un paginone nel mio “quotidiano immaginario”, la lobby degli inceneritoristi sembra essere riuscita definitivamente ad impedire a Stefano Montanari di condurre le proprie ricerche sulle nanoparticelle. Il microscopio sul quale il dott. Montanari e sua moglie lavorano, acquistato mediante le donazioni di migliaia di cittadini durante un anno di tournè del mio caro amico Stefano insieme a Beppe Grillo, verrà infatti sottratto alle sue ricerche (quelle riguardanti le nanoparticelle per cui i donatori avevano tirato fuori i soldi) per essere donato all’Università di Urbino che lo destinerà ad altri usi, certamente più politicamente corretti. Il tutto nel silenzio assordante di buona parte del “mondo ecologista” compreso lo stesso Beppe Grillo che insieme a Montanari i soldi per il microscopio aveva contribuito a raccogliergli.
Ancora più di quanto non fosse accaduto in passato, penso ad esempio alla vigilia elettorale del 2006, sembra non possa più esistere notizia, di politica nazionale ed estera, di ambiente, di costume, di gossip (ormai vero re di prime pagine e palinsesti) e perfino di musica o cinema, la cui rappresentazione riesca a prescindere dall’appartenenza al partito pro o contro Berlusconi di colui che si ritrova a veicolarla. Mai come durante questa torrida estate, tutto il mondo dell’informazione che conta e buona parte di quello che aspirerebbe a contare, hanno subordinato la corretta lettura degli accadimenti e la scelta degli argomenti attraverso i quali comporre i palinsesti, alla possibilità d’incidere nella loro crociata contro il Cavaliere o nella strenua difesa dello stesso.
Seguendo questo canovaccio, sulla falsariga del contenzioso fra Repubblica e Berlusconi, Repubblica e Il Giornale, Il Giornale e L’Avvenire e così via, tutti a giocare a chi urla più forte (qualcuno perfino a scrivere libri) discettando di argomenti di alto peso specifico quali scandali sessuali, escort ed altro materiale che fino a qualche tempo fa sarebbe risultato esclusivo appannaggio dei giornaletti di gossip destinati alle letture balneari. Tutti a vaticinare l’annientamento della libertà di stampa, mentre in realtà ad essere stata annientata (per decisione quanto mai pluralista) è solamente la possibilità di scrivere qualcosa d’intelligente che prescinda dalla demonizzazione o beatificazione di Berlusconi e vederlo pubblicato su un qualche giornale di quelli che escono la mattina in edicola, tutti pariteticamente finanziati con i soldi delle nostre tasse.
Eppure anche durante gli afosi mesi estivi, vissuti fra prime pagine strabordanti di presunti scandali sessuali e prese di posizioni di questo o quell’altro intellettuale a la page a difesa della libertà di stampa, non sono mancate le notizie sulle quali riflettere, notizie di un certo peso, spesso ignorate dai grandi media in quanto poco adatte a demonizzare o beatificare Berlusconi.
La crisi economica (determinata dal crollo del modello di sviluppo basato sulla crescita) continua ad approfondirsi, nonostante tutte le marionette poste ai vertici della BCE, della UE, della Banca d’Italia, di Confindustria e di un’altra mezza dozzina di organismi di rapina camuffati da istituzioni, continuino a profondersi in proclami nei quali assicurano che “ormai il peggio è passato” e il futuro si sta tingendo delle tinte rosee dell’imminente ripresa. Al ritorno dalle proprie vacanze gli italiani hanno così potuto apprezzare i primi segnali della ripresa nella loro vera interezza, sotto forma di svariate decine di aziende che non hanno neppure riaperto i battenti ed almeno 200. 000 nuovi disoccupati nei più svariati settori.
Il presidente americano “buono”, Obama, dopo essersi arrogato il diritto di controllare la rete internet a suo piacimento, mossa che nessuno aveva osato prima di lui, ha continuato a portare la morte in Afghanistan in maniera se possibile ancora più massiccia di quanto non accadeva con il presidente “cattivo” Bush, facendo si che bruciare vivi quasi un centinaio di civili attraverso le bombe della Nato continui a rimanere un esercizio di ordinaria amministrazione. Sempre nel protettorato dell’Afghanistan l’amministrazione americana è riuscita perfino a condurre lo svolgimento di “libere e democratiche” elezioni, destinate certo a passare alla storia non solo per il cospicuo numero di morti ammazzati dagli uni e dagli altri che le hanno contornate, ma anche per la quantità di settimane (molte, solo gli USA durante il contenzioso Al Gore/Bush seppero fare meglio) necessarie perché venissero resi noti i risultati delle stesse.
In Bretagna l’inquinamento derivante da alghe tossiche ha raggiunto livelli talmente allarmanti da provocare l’immediata morte di uno sventurato cavallo che aveva avuto l’imprudenza di correre su una spiaggia da esse impregnata, ma la notizia è rimasta confinata in qualche trafiletto nelle pagine nascoste dei giornali. Sempre in Francia dopo le perdite a ripetizione di materiale radioattivo della scorsa estate, lo scorso 8 settembre una centrale nucleare a Dieppe è perfino andata a fuoco, ed in questo caso il trafiletto è diventato una stringa modello sms.
Sulla tragedia di Viareggio, il cui bilancio è salito nel frattempo a 31 vittime, è stato steso un cono d’ombra mediatico pressoché completo, destinato a coprire le gravissime responsabilità delle Ferrovie di Stato del “buon” Moretti. Nel frattempo gli sventurati rimasti senza casa e senza lavoro in seguito all’esplosione, non hanno ancora ricevuto un euro d’indennizzo, nonostante la società americana Gatx (responsabile dell’incidente insieme alle FS) abbia già versato del denaro.
Stando alle motivazioni della sentenza del processo per la morte di Gabriele Sandri rese note oggi, al termine del quale l’agente Spaccarotella è stato condannato a 6 anni per l’omicidio volontario del giovane, l’agente avrebbe sparato da una piazzola di sosta all’altra (con in mezzo un’intera autostrada) con il solo intento di colpire le ruote della macchina sulla quale si trovavano i tifosi laziali. Poco importa che durante il processo fosse emerso come dalla posizione in cui si trovava il poliziotto quelle ruote sarebbe stato impossibile perfino vederle. In Italia la giustizia è sempre più un diritto personalizzato (penso al processo di Bolzaneto, alla scuola Diaz, alla sentenza sul TAV del Mugello) ed i giudici rimangono una casta d’intoccabili anche quando sbagliano o intraprendono ardimentose carriere politiche in grado di portarli a diventare perfino pessimi ministri.
Infine, si tratta di una notizia piccolina, di quelle che sicuramente non possono ambire neppure ad un trafiletto sms, però la sua gravità è tale da farle meritare un paginone nel mio “quotidiano immaginario”, la lobby degli inceneritoristi sembra essere riuscita definitivamente ad impedire a Stefano Montanari di condurre le proprie ricerche sulle nanoparticelle. Il microscopio sul quale il dott. Montanari e sua moglie lavorano, acquistato mediante le donazioni di migliaia di cittadini durante un anno di tournè del mio caro amico Stefano insieme a Beppe Grillo, verrà infatti sottratto alle sue ricerche (quelle riguardanti le nanoparticelle per cui i donatori avevano tirato fuori i soldi) per essere donato all’Università di Urbino che lo destinerà ad altri usi, certamente più politicamente corretti. Il tutto nel silenzio assordante di buona parte del “mondo ecologista” compreso lo stesso Beppe Grillo che insieme a Montanari i soldi per il microscopio aveva contribuito a raccogliergli.
15 commenti:
Ciao marco,come sempre condivisibile il tuo articolo...l'appunto che devo fare e sull'ultima parte:montanari mi è sempre sembrato una brava persona,la sua videointervista a messora mi ha lasciato basito (noooo,anche loro con ste beghe...).Lo stesso messora 2 gg dopo ha postato NANOBUGIE, da li si capiscono altre cose...se ci fidiamo di ciò che viene detto dalla giornalista,il ricercatore non fa una gran bella figura e il silenzio di grillo ,a questo punto rimane giustificato...Mi domando perchè messora abbia voluto sollevare questi dubbi,di cui se ne sono accorti in pochi,tra l'altro,e l'effetto polverone non è riuscito...beata informazione !!
Gentile amico,
sono pienamente d'accordo con te sul fatto che le beghe e diatribe sul web, fra coloro che fanno informazione andrebbero sempre evitate, poichè si rivelano assai poco costruttive e ancora meno utili per chi legge.
Per quanto concerne la questione in oggetto, non mi preme perciò affatto focalizzare l'attenzione sulla diatriba Grillo/Montanari, bensì sulla grave questione concernente un microscopio acquistato attraverso le donazioni dei cittadini, che oggi viene destinato per decisione calata dall'alto ad un uso diverso rispetto a quello per cui i soldi erano stati domandati, nello specifico da 2 persone: Montanari e Grillo.
Ti posso assicurare che conosco molto bene la questione e mi sono premurato anche di leggere l'intervista alla giornalista. Intervista che mi ha lasciato davvero basito, tanta è la pochezza e la pretestuosità delle motivazioni addotte con il solo intento di screditare Montanari, che per come l'ho conosciuto è sempre stato e continua ad essere una brava persona, anche a fronte d'insinuazioni di bassa lega che a mio modesto parere finiscono soltanto per screditare l'autrice ed evidenziarne la partigianeria.
Un caro saluto
Marco
Ciao Marco,
vedo che dopo un periodo di assenza, sei tornato a rovinarti il fegato tra i meandri dell' "informazione" ... intanto ben tornato...
Riguardo Montanari, sto seguendo anch'io la vicenda del microscopio, e anch'io vedo che si stanno moltiplicando i tentativi di screditare lo scienziato...altro che "nanobugie" vedo in giro Balle COLOSSALI!
....Ma sappiamo bene quali interessi girano intorno alla costruzione di inceneritori, di multinazionali made in italy (Impregilo)...nulla può sorprenderci oramai...
Del tuo articolo che condivido...i "presunti" scandali sessuali...non mi sembrano proprio presunti...ma in ogni caso questo è uno dei tanti modi della stampa e forse anche del governo di mascherare la profonda crisi economica che non ha ancora raggiunto i livelli più pericolosi per la società.
"La formula più ampiamente usata è che la crisi ha toccato il fondo e comincia il recupero, sebbene la disoccupazione continuerà ad aumentare e si stabilirà ad alti livelli per qualche anno ancora. Detto così, senza arrossire minimamente. E si resta perplessi, non per la sfacciataggine, a cui siamo abituati, ma perché sembra superfluo e di cattivo gusto aggiungere la presa in giro al furto"
E' uno stralcio di un articolo dal titolo: LA CRISI E' FINITA...ed io aggiungo: "ANDATE IN PACE...AMEN"!
http://www.rebelion.org/noticia.php?id=91129&titular=el-fin-de-la-crisis-
uelli dei meetup si sono accorti di una cosa interessante.
Da un Meetup:
E' emerso casualmente da una pagina internet relativa al Curriculum di Cristina Rapisarda - che è la moglie di Enrico Sassoon socio fondatore della Casaleggio Associati - che la suddetta Cristina Rapisarda è "stata coordinatrice del Comitato Agenda 21 per Milano a fianco dell'Assessore all'ambiente Walter Ganapini." [1] , la cosa acquisisce un senso ambiguo quando si viene a sapere che Ganapini il 21 Luglio scorso ha firmato un protocollo d’intesa con l’associazione dei cementieri per incenerire i rifiuti. I cementifici a cui si fa riferimento sono l’italcementi di Pontecagnano, Cementir di Maddaloni e Moccia di Caserta. e la Rapisarda insieme al marito Enrico Sassoon sono i fondatori di un agenzia di comunicazione (pubblicità) di nome Global Trends che ha fra i suoi clienti proprio l'italcementi SPA [2] indagata per favoreggiamento mafioso [3], e
Quindi :
- Ganapini e la Rapisarda coordinavano Agenda 21
- La Rapisarda insieme al marito Enrico Sassoon -socio fondatore della casaleggio Associati che gestisce il blog di Grillo e di Di Pietro- hanno fondato nel 1996 na società di comunicazione che sviluppa il marketing di Italcementi SPA
- L'assessore Ganapini ha firmato un protocollo di intesa -fra gli altri- anche con la Italcementi SPA di Pontecagnano per incenerire i rifiuti e percepire i CIP6
- La società che gestisce il blog di Beppe grillo -che è ufficialmente contro gli inceneritori- ha al proprio interno il responsabile del marketing proprio di Italcementi SPA che grazie a Ganapini ora potrà servire come inceneritore.
urge chiarezza.
http://www.meetup.com/Gli-amici-di-Beppe-Grillo-di-Napoli/it/messages/boards/thread/7319908/280#29823295
Integro questo post con un paio di notizie.
Primo: sul numero di luglio/agosto della Harvard Business Review, rivista il cui direttore responsabile è Sassoon e che è edita dalla Strategiqs Edizioni s.r.l., azienda della quale Sassoon è amministratore delegato, c'è una intera pagina della copertina che ospita una pubblicità commerciale della Italcementi. Quindi la Italcementi non solo si serve dei servizi della Global Trends, pagando, ma caccia fuori altri bei soldini per figurare come inserzionista su una rivista gestita dallo stesso Sassoon. Sono già diversi soldini che Sassoon percepisce da questa azienda in odore di mafia.
Quella inserzione ci svela anche un altro particolare: Italcementi group partecipa all'iniziativa per la Sostenibilità dell'Industria Cementiera in collaborazione con WBCSD (World Business Council for Sustainable Development) di cui è membro. Nel 2002 Italcementi group ha sottoscritto a Parigi l' "AGENDA FOR ACTION", il primo protocollo che coniuga l'attività delle imprese cementiere con le politiche di Sviluppo Sostenibile. Lo WBCSD credo faccia parte del programma ambientalista che Al Gore sta promuovendo in tutto il mondo. Quanti volenterosi industriali che hanno raccolto il messaggio ambientalista di Al Gore! A questo indirizzo, dell'Earthcouncil, si può trovare il link al sito del WBCSD:
http://www.earthcouncilalliance.org/en/public/index.html
L'earthcouncil è stato fondato tra gli altri da Jimmy Carter, Robert McNamara, e altri funzionari dell'Onu. Il Council si prefigge di raggiungere i "goals as they are framed in the Earth Charter, Agenda 21[vedi sopra la Rapisarda], and the United Nations Millennium Development Goals."
Secondo: sui presunti legami mafiosi della Italcementi. Del gruppo Italcementi S.p.A fa parte la Calcestruzzi S.p.A.
Da Wikipedia:
Il sequestro della Calcestruzzi Spa
Agli inizi del 2008 il gruppo Italcementi rimane coinvolto in un'inchiesta giudiziaria che ha portato la magistratura di Caltanissetta al sequestro preventivo della controllata Calcestruzzi spa. Nel gennaio 2008 Mario Colombini, amministratore delegato della Calcestruzzi, è stato arrestato per truffa, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e intestazione fittizia di beni con l'aggravante di avere agevolato l'attività della mafia.[1] A fine febbraio vengono concessi gli arresti domiciliari dal Tribunale del riesame poiché vengono meno l'aggravante di aver favorito la mafia e l'intestazione fittizia di beni (oltre al dissequestro dell'intero capitale sociale dell'azienda).[2] Nell'ambito delle indagini, la Guardia di Finanza ha sequestrato l'ala dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta e una galleria dell'autostrada Palermo-Messina, costruzioni nelle quali si sospetta che Calcestruzzi abbia utilizzato materiale non conforme alle norme tale da minare la stabilità delle due opere.[3]
L'inchiesta ha successivamente portato la Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, ad indagare l'amministratore delegato di Italcementi, Carlo Pesenti per concorso in riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, aggravati dall'avere avvantaggiato la mafia.[4]
http://it.wikipedia.org/wiki/Italcementi
C'è inoltre una Calcestruzzi che viene citata numerose volte nel libro di Imposimato "Corruzione ad Alta Velocità". E come si può leggere nel sito della Cacestruzzi S.p.A.: Attraverso un organizzazione rigorosa la società ha contribuito alla realizzazione di importanti opere come le diverse tratte della TAV
http://www.calcestruzzi.it/ITA/La+nostra+societa/calcestruzzi.htm
Potrebbe trattarsi della stessa società.
Da pag 63 del libro di Imposimato in poi: Ci sono altri collegamenti delle ditte che stavano lavorando per conto dell'Iri di Prodi nella costruzione della linea ferroviaria dell'Alta Velocità e che portavano a collusioni con la Mafia degli appalti in Sicilia. Una di queste società è la Calcestruzzi spa che fa capo alla holding ravennate di Raul Gardini. Lo Sco [servizio centrale operativo della polizia, ndr] aveva già avuto modo di interessarsi della Calcestruzzi nel 1993 su incarico della Procura di Palermo. Era accaduto che diversi «pentiti» avevano parlato di questa società come di uno dei motori degli appalti dell'isola governati da Cosa Nostra. Già in quella occasione lo Sco aveva ricostruito l'iter storico dei contratti commerciali stipulati dalla Calcestruzzi con personaggi appartenenti alla Mafia siciliana, contratti che - sempre secondo lo Sco - non hanno seguìto «i princìpi di economicità tipici delle società con fini di lucro».
Ed ecco l'iter della Calcestruzzi spa: nel 1982 la società ravennate acquista da Antonio Buscemi, rappresentante della famiglia mafiosa «Uditore-Passo di Rignano», - personaggio che già compare nel rapporto su Mafia-appalti del 1992, preparato dal colonnello De Donno del Ros di Palermo - quote della Cava Occhio spa, che in seguito si trasformerà in un'altra società per azioni, la Generali Impianti. Due anni dopo sempre la Calcestruzzi acquisisce il 99% delle quote della Calcestruzzi Palermo, di proprietà dello stesso Antonino Buscemi, di Salvatrice Patti, moglie di Francesco Bonura - considerato da numerosi «pentiti» di Mafia un «uomo valoroso» di Cosa Nostra - e di Aurelio Chiovaro, cognato di Vincenzo Piazza, definito dal «superpentito» Francesco Marino Mannoia, persona molto vicina alla stessa famiglia di Buscemi[...]. L
'anno seguente - e siamo nel 1985 - la società che fa capo a Gardini e ai Ferruzzi e quindi all'Enimont, acquista il complesso immobiliare di Pizzo Sella, una località vicino a Palermo che era appartenuta a Rosa Greco, sorella di un «pezzo da novanta» della Mafia siciliana, Michele Greco, detto «il papa».
Ma gli affari della Calcestruzzi con esponenti di spicco di Cosa nostra non si fermano qui. Nel 1986 entra in società con la Finsavi srl, altra società del solito Antonio Buscemi che ne condivide la proprietà con Galdolfa Patti, sorella di Salvatrice e quindi cognata di Francesco Bonura e di un capomafia di rango, come Salvatore Buscemi, all'epoca ritenuto il capo-mandamento della famiglia di «Uditore-Passo di Rigano».
Ma non è finita: nel 1988 la Calcestruzzi acquisisce alcuni giacimenti di marmo a Massa Carrara. Sono parte dei beni che l'Eni ha deciso di alienare. Per gestire quelle cave la stessa Calcestruzzicostituisce la società Imeg. Provate ad indovinare chi viene nominato tra i procuratori dell'Imeg?
Semplice: Girolamo Cimino, cognato di Antonio Buscemi e Rosario Spera, già dipendente dello stesso mafioso. [...] Della Calcestruzzi e dei suoi affari con Cosa nostra parla anche un altro pentito di Mafia, Leonardo Messina, perchè tra il 1989 e il 1990 la società di Gardini acquista dei terreni utilizzabili come cave nella zona di Caltanissetta e precisamente a Riesi. E l'attività dubbia e sospetta della Calcestruzzi in Sicilia continua fino al 1995, fino alla data di stesura del rapporto dello Sco all'antimafia.[...] In sostanza si afferma che nell'Alta Velocità ci sono anche società, come la Calcestruzzi, accusate di essere controllate da Cosa nostra.[...]
Anche qui sembra che quella Calcestruzzi sia la stessa azienda:
Quando Calcestruzzi cambia di proprietà il nuovo acquirente eredita con cave e stabilimenti anche le pericolose metastasi proliferate nell’azienda con la gestione Ferruzzi-Gardini.
http://www.uonna.it/padrini-del-ponte-sullo-stretto1.htm
Ancora dal meetup:
Ganapini scrive un introduzione per un libro della rapisarda :
"Le nuove norme sull'inquinamento idrico", Milano, Pirola-Sole 24Ore, 1995 (prima edizione) e 1997 (seconda edizione), collana Attualità Ambiente diretta da C. Rapisarda Sassoon (prefazione di W. Ganapini), pp. 242
evento a cui hanno partecipato insieme come oratori http://www.radioradic...
altro evento analogo http://www.radioradic...
un altro http://it.dir.groups....
etc etc etc
ma da quanto si conoscono [?]
http://www.meetup.com/Gli-amici-di-Beppe-Grillo-di-Napoli/it/messages/boards/thread/7319908/280#29831200
la tizia, tal Valeria che si professa una ricercatrice di inchiesta, se come fonte cita PAOLOATTIVISSIMO per il quale la versione ufficiale sull'11 settembre è il Verbo beh ..lasciamo fare.
Se il Dott. Montanari fosse un ciarlatano o truffatore come lo si tenta di far credere che sia, come mai non ha continuato a fatturare le analisi e tenersi il microscopio alla Nanodiagnostics come prima INVECE DI darlo alla Onlus?
Lo si accusa di averci fatto altro con il microscopio, mi chiedo:
e cosa?
le analisi delle urine?
Le accuse al dott Montanari, oltre a non essere supportate da prove (non ho visto un documento) sono secondo me inconsistenti e se Grillo ha tutte le ragioni, perché non dirle pubblicamente invece di giocare a nascondino?
http://www.petitiononline.com/mod_perl/petition-sign.cgi?19540408
Il bravo Giorgio Draghetti pone delle domande giustissime:
10 domande a Beppe Grillo sul microscopio Bortolani/Montanari
1.Aveva mai sentito parlare di inceneritori, termovalorizzatori, nanoparticelle, nanopatologie, prima di sentir parlare di Stefano Montanari?
2.Cosa la convinse a contattare Montanari e a usare la storia del microscopio scippato all'interno dello spettacolo?
3.Ritiene che la storia del microscopio scippato abbia incrementato la visibilità del suo blog e/o la vendita dei suoi spettacoli e prodotti? In sostanza, al netto dello spettacolo donato al microscopio, ritiene di avere beneficiato economicamente della storia o di averci rimesso soldi e popolarità?
4.Prima di presentare la storia delle merendine al suo spettacolo era al corrente che Montanari non aveva direttamente informato le aziende produttrici?
5.Ritiene che prima del suo spettacolo le aziende produttrici fossero a conoscenza dei risultati delle indagini sulle merendine o comunque, ha provato lei o uno dei suoi collaboratori a contattare anche solo uno dei produttori citati nella documentazione Montanari prima di raccontarne la storia nel suo spettacolo?
6.Come avvenne la scelta della Bortolani Onlus quale destinatario delle donazioni?
7.Dal momento della donazione ha mai verificato o chiesto informazioni sul lavoro di Gatti/Montanari?
8.Quale è stata la sua parte nella decisione della Bortolani di donare il microscopio alla Università di Urbino?
9.Ritiene che sia casuale la contemporaneità della decisione di rendere difficili e lente le ricerche Gatti/Montanari e la progettata costruzione di svariati nuovi termovalorizzatori in varie regioni italiane?
10.Ritiene che lo spostamento del microscopio a Urbino faciliti le ricerche sulle nanopatologie, che le renda più efficaci, che in questo modo le persone che fino ad ora si sono rivolte alla Nanopatology abbiano una possibilità in più di ottenere analisi gratuite, di capire i loro problemi, di essere aiutate a trovare la causa dei problemi, di trovare una soluzione?
Inoltre giustamente aggiunge:
Giorgio Draghetti
Bisognerebbe avere il tempo di scrivere le "10 domande alla Bortolani"... io mi chiedo ad esempio quanti ulteriori versamenti abbiano ricevuto dopo aver comunicato la fine raccolta e come siano stati utilizzati. Se in 7 giorni hanno ricevuto i 48.064 euro che mancavano ...
Felice di ritrovarti caro Marco.
Purtroppo, al tuo bellissimo articolo c'è poco da aggiungere. Conoscevo già tutto ed è abbastanza sconfortante.
Un caro saluto
IL CLUB DEI FALSI DISSIDENTI
di Antonella Randazzo
che dire, semplicemente vero ciò che afferma l'autrice
ops il link all'articolo
http://www.nexusedizioni.it/apri/Argomenti/Attualita/Il-club-dei-falsi-dissidenti---di-Antonella-Randazzo/
Ben tornato Marco!
Solo due parole per manifestare stima, riconoscenza e rispetto al Dott. Montanari e a sua moglie.
Un caro saluto
Enrica
Ciao Marco,
è davvero un piacere rileggerti nel tuo italiano elegante e sintetico (di cui condivido ogni singola virgola).
Per una volta permetti di farti i complimenti: ti sei fatto attendere ma ne valeva la pena.
Riguardo a Montanari, mai un documento o uno straccio di prova da chi ritiene che portare via uno strumento essenziale di lavoro a qualcuno sia operazione lecita e financo condivisibile.
Vedi articoli su blog come "Il Ponente".
Nella terra in cui le opinioni contano più dei fatti hanno vita facile coloro che straparlano di cose come "scopo di lucro".
Anche il sottoscritto nel 2006 e 2007 ha raccolto fondi insieme a numerosissimi amici, associazioni, etc etc, per dare un contributo e mandare avanti il lavoro della Nanodiagnostics.
Ho raccolto fondi persino dentro la Regione Lazio "...perchè non potessero dire di non sapere" come testimonia questo video, ripreso anche dalla trasmissione televisiva Annozero:
http://video.google.it/videoplay?docid=5077074483143778069 (ovviamente quando parlano gli uomini di spettacolo non quando a parlare sono degli scienziati).
Di certo non ho raccolto fondi perchè il microscopio fosse poi "donato all'Università di Urbino".
Il silenzio di Grillo, a mio modesto parere, è interpretabile solo con l'imbarazzo di non sapere come giustificarsi.
Chiudo con una altra notiziola passata sotto silenzio: per finanziare i "risarcimenti a Gheddafi" (la popolazione non vedrà una lira) il Premier-che-il-mondo-ci-invidia ha pensato di imporre una ACCISA sui benefattori di quella società chiamata ENI.
Al punto che si è risentito persino Scaroni e ha fatto ricorso a non so quale organo di garanzia fra i tanti.
Cifrario: "non ho mai messo le mani nelle tasche degli italiani".
Certo, come no. Le accise cosa sono se non tasse mascherate?
Un esempio fra altri per non parlare sempre e soltanto dei cip6 arrivati alla mostruosa cifra (per difetto) di 58 miliardi di euro dal 1992 ad oggi, fra il giulebbe dei gemelli Pedro&Pedro (Scajola e Bersani).
Profitti privati con denaro pubblico: LaRepubblica di DeBenedetti di questa censura non si è mai lamementata, come tutti i "media che contano".
Mi preme anche ricordare che la libertà di informazione è una cosa, e la libertà di un quotidiano è un'altra cosa ancora.
Facessero un articolo (dopo 5 anni...) sulla turbogas che DeBenedetti vuole imporre con la polizia in assetto antisommossa alla città di Aprilia, per cominciare, risulterebbero più credibili.
Sarebbe quella che i creativi definiscono "l'energia SENSIBILE".
Ciao, Roberto
Grazie a tutti per il "bentornato", con la consapevolezza che ci aspetterà un autunno a tinte forti.
Un abbraccio
Marco
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