Marco Cedolin
Quando i TG della sera hanno annunciato con tono sommesso e preoccupato la rocambolesca caduta del governo, tanti italiani sono stati sorpresi ad esclamare “Finalmente non se ne poteva più di questo Berlusconi sempre missioni di guerra, TAV, basi americane, ticket, aumento del precariato, leggi ad personam, innalzamento dell’età pensionabile, scippo del TFR, privatizzazioni, tasse.”
Non sono stati infatti in molti ad accorgersi che il “professore” aveva da oltre nove mesi rilevato il timone del Belpaese, tanto la rotta è rimasta dritta quasi fosse stata tracciata con un righello da una mano quanto mai ferma.
Romano Prodi e la sua maggioranza sono rimasti nel cuore dei propri elettori come una forza di opposizione, quella forza di opposizione che interpretava la sensibilità pacifista, le rivendicazioni dei precari, il desiderio di una società più equa, la tutela dell’ambiente, la ricerca di un parlamento più “pulito”, la democrazia.
Nel centrosinistra di governo gli elettori non sono proprio mai riusciti a riconoscersi.
Come giustificare l’assordante silenzio sui diritti dei precari e gli ammortizzatori sociali? Come giustificare la razzia del TFR dei lavoratori? Come giustificare l’accanimento nel perseguire il TAV, il Mose e le altre inutili opere mangia denaro? Come giustificare il rifinanziamento alla missione di pace/guerra in Afghanistan e l’invio di 2500 soldati armati in terra libanese? Come giustificare la costruzione di una nuova base militare americana a Vicenza? Come giustificare l’acquisto di 100 cacciabombardieri d’attacco F35 e l’aumento del 13% delle spese militari?
Solamente facendo finta che in fondo a governare ci fosse ancora lui, quel Silvio Berlusconi che a certi atteggiamenti ci aveva abituato tutti, portandoci a contestarlo anche aspramente durante i cinque anni del suo mandato, peggiorando lo stato della nostra ulcera e facendoci erroneamente esclamare più volte che “peggio di così non si sarebbe potuto fare”.
Sarà anche per questo che la caduta del governo Prodi, o di quello del Berlusconi che alligna in lui, finisce per non stupirci più di tanto; troppo risicata la sua maggioranza e troppo eterogenea la sua composizione.
A stupire invece profondamente è l’argomento sul quale il centrosinistra è capitolato, così lontano dai valori della sua base e così vicino a quelli dei suoi avversari.
Come ha detto Beppe Grillo sarebbe logico immaginare un governo di centrosinistra che cada onorevolmente difendendo la pace, i Pacs, i diritti dei lavoratori, le pensioni, il salario minimo. Ma nessuno avrebbe potuto vaticinare che il centrosinistra di governo sarebbe ruzzolato nell’intento molto meno onorevole di preservare gli interessi americani e le missioni di pace/guerra all’estero.
Ecco che gli italiani davanti alla TV non hanno potuto fare a meno di domandarsi cosa avesse a che fare il faccione tondo e bonario di Romano Prodi con la caduta del governo che voleva la guerra e le basi americane, quello di destra, quello che non ascolta l’opinione della gente, quello che ridicolizza le manifestazioni di piazza, quello decisionista che non vuole chiedere nulla a nessuno, quello che compra le armi ed aumenta i ticket sanitari ed i bolli auto ai poveracci.
Per fortuna fra qualche giorno avremo un governo nuovo di zecca e tutti si augurano che dopo la brutta esperienza di Berlusconi arrivi finalmente Romano Prodi, lui si che farà qualcosa per la povera gente, lui.
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