giovedì 30 ottobre 2003

The Iraqui Freedom Show

Marco Cedolin

In un parallelismo a dir poco scioccante con la “rappresentazione” del crollo del World Trade Center di New York anche la dinamica della guerra in Iraq, i motivi che sono stati addotti per giustificare l'invasione, nonchè la gestione della sucessiva occupazione lasciano molte perplessità ed inducono ad alcune riflessioni che vanno al di là della semplice manipolazione dei media.
Tutto inizia con le truppe americane impantanate a un centinaio di km. da Baghdad fra roventi polemiche di strategia militare, con alle spalle Bassora e le altre città del sud che avevano resistito strenuamente all'avversario. La guerra lampo propagandata fino a quel momento spariva, nell'evidenza di un popolo Iracheno ben lungi dall'incensare con fiori e bandierine a stelle e strisce i mercenari di Bush.
Era diventato evidente per tutti che la guerra sarebbe durata e che le forze angloamericane a causa del proprio esiguo numero avrebbero dovuto attendere almeno tre settimane per ricevere i rinforzi necessari.

Da questo momento in poi sparisce completamente ogni informazione documentata. Gli americani avanzano improvvisamente in virtù di un non meglio specificato "cambio di strategia" e sulla strada di Baghdad schiantano intere divisioni corazzate "fantasma" in violentissime battaglie "fantasma". Non un fotogramma documenta gli scontri a fuoco che se avvenuti, coinvolgendo intere divisioni avrebbero dovuto lasciare sul terreno una carneficina di dimensioni inenarrabili e una porzione di deserto coperta di mezzi militari distrutti.
Non esiste una sola prova che dimostra siano avvenuti questi combattimenti. Dove sono le decine di migliaia di prigionieri conseguenti all'annientamento di alcune divisioni Irachene? E le migliaia di morti e feriti risultato della mattanza? E i caduti fra i mercenari americani che alla fine della guerra (quella combattuta ufficialmente) sembra siano in totale poco più di un centinaio? Perchè i generali Iracheni avrebbero lasciato libera, senza minarla o comunque renderla inservibile nientemeno che un'autostrada a 6 corsie sulla quale i convogli americani hanno potuto marciare in tutta tranquillità, anzichè dover arrancare nel deserto? Perchè gli Iracheni non hanno fatto saltare i ponti come sempre è accaduto in ogni guerra di resistenza a un'invasione pur avendo avuto tutto il tempo materiale per farlo?

Le stranezze continuano con la "presa" dell'aeroporto civile di Baghdad, anche in questo caso a seguito di violentissimi combattimenti durati almeno un paio di giorni. Anche qui nessuna immagine, nessuna testimonianza diretta, nulla che possa avvalorare gli accadimenti. Nessuna traccia di altre migliaia fra prigionieri, morti e feriti che sarebbero la naturale conseguenza di una battaglia delle dimensioni di quella che ci è stata descritta. Inoltre, ammesso e non concesso che l'aeroporto fosse un obiettivo di primaria importanza per gli americani, perchè mai gli Iracheni avrebbero dovuto farsi massacrare nella strenua difesa di una cattedrale nel deserto del tutto inutile essendo i cieli dominio esclusivo dell'aviazione statunitense? Le uniche immagini dell'aeroporto sono state portate in Tv dall'inviata del Tg 3 Giovanna Botteri e risalgono a circa quattro ore prima del presunto inizio dei combattimenti.
Tutta la struttura risultava completamente abbandonata da parecchio tempo, solo un soldato la presidiava con la funzione di custode. Secondo le parole della stessa Botteri scrutando il deserto a perdita d'occhio non si vedeva traccia delle truppe americane. Ma soprattutto a chiunque avesse visto il servizio risultava evidente che gli edifici non avevano subito alcun bombardamento e gli Iracheni non si erano assolutamente premurati di mettere mezzi corazzati, soldati, cannoni nè alcuna altra forma di difesa a presidio dell'aeroporto. In conseguenza di ciò lo scontro all'ultimo sangue perpetratosi di lì a poche ore sembra per lo meno alquanto improbabile.

Un'altra grande perplessità concerne i bombardamenti.
Le uniche immagini, purtroppo tragiche che abbiamo avuto modo di vedere riguardano i cosidetti " effetti collaterali", civili orrendamente dilaniati nei mercati o sotto le macerie delle proprie abitazioni.
Ma tutte le altre migliaia di bombe e missili che sono andati a segno cosa hanno colpito? Da quello che ci hanno raccontato gli obiettivi sono sempre stati per 20 giorni i ministeri, le residenze di Saddam, le caserme della guardia nazionale, le sedi del partito Baath, e le postazioni della contraerea.
Essendosi trattato di bombardamenti continui, se le notizie che ci hanno dato fossero esatte ognuna di queste strutture sarebbe stata colpita come minimo 50 volte, non essendo ministeri, residenze, caserme e sedi del partito, presenti a Baghdad in numero infinito.
Al contrario con grande stupore abbiamo assistito in questi giorni a filmati che ritraggono i soldati americani fare irruzione in residenze e ministeri praticamente intatti, nonchè i saccheggiatori fare scempio di strutture pubbliche che a rigor di logica non avrebbero più dovuto esistere. Il ministero dell'informazione,ad esempio è stato nominato come oggetto dei bombardamenti decine di volte ma all'ingresso dei marines in Baghdad è stata data la notizia della sua occupazione. Se le informazioni fossero state corrette i soldati americani avrebbero potuto occupare solo un immenso cratere.
Su che cosa e per quali fini gli americani hanno lanciato una quantità di bombe a dir poco spaventosa? E le hanno lanciate veramente? O si sono limitati al massacro dei civili e alla distruzione delle infrastrutture quali trasmettitori Tv, rete elettrica e telefonica e tutto ciò che potesse in qualche modo collegare Baghdad al resto del mondo, e se fosse così perchè?

Nei giorni che hanno preceduto la presa della città i carri armati americani girovagavano a loro piacimento nel centro della capitale trovando talmente poca resistenza da potersi permettere di farlo in ordine sparso. Secondo i comandi usa erano operazioni per saggiare la consistenza del nemico ma risultava evidente che città non era più difesa e avrebbero potuto conquistarla immediatamente. Invece hanno scelto di tergiversare, nell'attesa di cosa?
L'unica documentazione video di questo periodo è stata un filmato alquanto strano girato con tutta probabilità dall'Hotel Palestine. In esso due mezzi corazzati statunitensi "passeggiano" in prossimità di un ponte sull'Eufrate mentre sono fatti oggetto di un fuoco apparentemente di mitragliatrice. I marines, cosa inconcepibile, anzichè rispondere al fuoco coi cannoni dei carri preferiscono scendere dagli stessi, abbandonando ogni scudo difensivo e sparare coi propri mitragliatori. A questo punto gli Iracheni smettono di sparare e un gruppo di loro viene inquadrato mentre scappa sulla riva del fiume,uno di loro è in mutande. Nel finale due Iracheni salgono una scaletta con le mani alzate, si arrendono coricandosi in terra e lì vengono brutalmente uccisi a sangue freddo.
Quando mai si sono visti gli occupanti di un tank, sotto un fuoco leggero abbandonare il mezzo ed esporsi alle mitragliate? Per quale ragione gli Iracheni non avevano paura dei micidiali cannoni ma invece fuggivano terrorizzati dinanzi ai fucili dei marines? Quella che si è vista è sembrata a tutti gli effetti un'esecuzione sommaria di prigionieri di guerra arresisi. Per quale ragione gli inviati si sono limitati a raccontare gli eventi senza esprimere alcuna indignazione di fronte a un fatto tanto grave? E come mai nessuna trasmissione ha successivamente approfondito le immagini in questione?

Passiamo alla vigilia della "liberazione", quando i mercenari di Bush sparano deliberatamente con un carro armato contro l'Hotel dei giornalisti, uccidendo due di loro, ma le vittime avrebbero potuto essere molte di più. Contemporaneamente una bomba colpisce la sede della Tv Al Jazeera uccidendo un altro cronista.
Perchè mai accanirsi in modo tanto violento contro quei giornalisti che 24 ore dopo sarebbero stati lo strumento attraverso il quale veicolare il patetico teatrino dei "liberatori" che entrano in città applauditi da un centinaio di ragazzotti festanti reclutati chissà dove?

Ma dopo la caduta della statua, le immagini stereotipate di Iracheni?! festanti impegnati a distruggere le effigi del dittatore e i commenti vergognosamente condiscendenti di giornali e Tv resta ancora un piccolo particolare da approfondire.
Che fine hanno fatto Saddam, i suoi collaboratori, la guardia repubblicana, l'esercito Iracheno e tutte le altre milizie? Non hanno combattuto,in quanto Baghdad è stata lasciata senza nessuna difesa organizzata, non sono scappati a Tikrit, dove gli americani hanno conquistato una città fantasma.
E che fine hanno fatto le migliaia di miliziani Iracheni che presidiavano le città del sud, abbandonate contemporaneamente alla caduta di Baghdad?
Ai satelliti americani, purtroppo in grado di leggere la targa della nostra auto sarebbe mai potuto sfuggire lo spostamento di decine di migliaia di persone e relativi mezzi?
Per quale ragione i soldati americani hanno lasciato si compisse in maniera indiscriminata e selvaggia il saccheggio di ospedali, musei, scuole e orfanotrofi guardandosi bene dall'instaurare almeno una parvenza di ordine pubblico?

Dopo che G.W.Bush ha dichiarato terminata la guerra il grosso dei giornalisti ha abbandonato l'Iraq e le informazioni sono diventate se possibile ancora più episodiche, frammentarie e pilotate, oltretutto limitate alla città di Baghdad e occasionalmente a un paio di altri grossi centri del paese.
Dopo l'ondata dei "saccheggi" la popolazione è sembrata rientrare nei ranghi, sotto il controllo di una neonata forza di polizia che altro non è se non la preesistente polizia di Saddam diventata "buona" ora che a comandarla sono gli statunitensi, anche se il giorno deputato al pagamento degli stipendi Saddam pare fosse molto più preciso e puntuale.

Tutti gli ultimi mesi sono stati simili alla visione di un film attraverso un vetro smerigliato.
Fragili tentativi, perpetrati peraltro con evidente scarsa convinzione, di instaurare una qualche forma di governo coloniale, notizie quasi sempre imprecise e frammentarie di manifestazioni popolari represse a mitragliate dai mercenari USA e poi pian piano l'inizio dello stillicidio di soldati americani uccisi, prima nel corso di non meglio precisate "imboscate" poi a poco a poco per mezzo di veri e propri attentati terroristici suicidi.
Eh già, proprio il terrorismo, proprio lui, è stata l'unica ragione per la quale in questo ultimo mese i media sono ritornati a parlare d'Iraq.
Un terrorismo strano, sempre limitato alla città di Baghdad o al massimo Tikrit, un terrorismo che potrebbe avere il sapore della resistenza se non ci venisse presentato il più delle volte come opera di cittadini stranieri, un terrorismo che sembra molto più utile a giustificare il persistere ad oltranza della vergognosa occupazione americana piuttosto che non a porre le basi per la liberazione del popolo iracheno.

Le domande che mi vengono alla mente in questo dopoguerra fatto di nebbia e oscurità sono tante e mi piace porle come credo le porrebbe qualunque cittadino che basa la propria informazione su giornali e TV.
Che fine ha fatto il petrolio iracheno? Quel petrolio del quale per buona del XX secolo hanno beneficiato esclusivamente nazioni straniere.
Che cosa fanno tutto il giorno gli oltre 18 milioni di persone che popolano l'Iraq, dal momento che il paese è stato respinto ad un'era preindustriale, non esiste più uno stato, non esiste più un'economia, non esiste più una forma di lavoro organizzato, se escludiamo forse in parte l'agricoltura?
Con quali soldi gli iracheni mangiano, si vestono, pagano la luce, il gas o la benzina?
Che ne è stato dei fantomatici programmi di ricostruzione del paese e che fine hanno fatto e faranno gli stanziamenti di centinaia di milioni di euro che la UE, Italia in testa, ha destinato all'Iraq?
Che ne è delle centinaia di città e cittadine che non si chiamano Baghdad e Tikrit? E i carri armati americani (e dei loro alleati) sono presenti in numero tale da poter essere presenti in ogni centro abitato del paese?
Che differenza c'è fra resistenza all'invasore e terrorismo? Chiamiamo forse terroristi gli uomini della resistenza partigiana in Italia in Francia o in Spagna?
I poliziotti iracheni al soldo di Bush sono in realtà così diversi dai collaborazionisti di Vichy?
Per quanti anni o decenni il popolo iracheno sarà costretto a vivere dentro a questo vergognoso medioevo a stelle e strisce?


Tutte le incongruenze, le mistificazioni e la mancanza di un'informazione trasparente finora descritte m'inducono a pensare che per la seconda volta,come nel caso del crollo del WTC ci si trovi dinanzi a una diabolica "rappresentazione" costruita nell'intento di plasmare l'opinione pubblica mondiale appiattendola sulla logica della "guerra duratura" contro le forze del male tanto cara all'amministrazione Bush.
Per la seconda volta gli unici a pagare dazio sono stati e sono proprio i civili, riguardo al massacro dei quali non esistono dubbi, essendoci abbondanza di foto e filmati.Confesso che un simile livello di manipolazione della realtà mi spaventa in quanto parte di un piano di "dominazione mondiale" che rasenta la follia e non esita a sacrificare migliaia di vite umane se funzionali alla causa.

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