sabato 22 febbraio 2020

Carognavirus

Marco Cedolin


Puntualizziamo innanzitutto come allo stato attuale delle cose ciascuno di noi abbia molte più probabilità di morire a causa di un tumore o di una malattia cardiaca, di un incidente stradale o di un'infezione batterica ospedaliera, di quante ne abbia di defungere a causa del Coronavirus proveniente dalla Cina.
Detto ciò non si può negare che lo spettro di un virus pandemico sia qualcosa che terrorizza in profondità, vuoi perché riporta alla mente paure ancestrali legate alle grandi epidemie di peste e vaiolo del passato, piuttosto che al dramma dell’influenza spagnola che molti dei nostri nonni conobbero in gioventù, vuoi perché l'idea stessa di una pandemia con tutte le ripercussioni ad essa legate è un qualcosa di fronte a cui diventa impossibile non rabbrividire.
La paura rischia oltretutto di aumentare, quando si ha la netta sensazione che non ci abbiano raccontato tutta la verità e che le autorità e le strutture del Paese in cui viviamo siano del tutto inadeguate a far fronte ad un’emergenza di questo genere…..

Esattamente quanto sta avvenendo in Italia in queste ore, quando in un solo giorno il virus ha mietuto la sua prima vittima italiana nel padovano, 16 nuovi casi (alcuni dei quali in gravi condizioni) sono emersi in Lombardia, 3 comuni di medie dimensioni sono diventati città fantasma, almeno due ospedali sono stati messi in quarantena e alcune migliaia di persone venute a contatto con i soggetti infetti stanno sottoponendosi agli esami del caso per sapere se hanno contratto il virus.

Ci hanno raccontato che il Coronavirus aveva un indice di mortalità relativamente basso, nell’ordine del 2% (quello di una normale influenza) concentrato fra le persone anziane o ammalate, ma molti dei soggetti deceduti in Cina non risultano essere né anziani né precedentemente ammalati, alcuni di loro erano perfino medici nel fiore degli anni e l'uomo ricoverato a Lodi in gravissime condizioni è un ragazzone di 38 anni che fino a qualche giorno fa risultava in perfetta forma.

Ci hanno raccontato che il Coronavirus era mediamente contagioso, ma in fondo bastava lavarsi bene le mani per non correre grossi rischi, ma nel lodigiano 3 persone che sono state a cena con un soggetto infetto hanno contratto il virus tutte e tre, il che sembra smentire qualsiasi racconto.

Ci hanno raccontato che lo Stato aveva preso tutte le precauzioni del caso, attuando ogni misura necessaria ad impedire il diffondersi dell'epidemia. Ma adesso scopriamo che mentre i giornali si occupavano del Festival di Sanremo e la politica stigmatizzava improbabili casi di razzismo nei confronti della comunità cinese, cittadini di ogni etnia continuavano il proprio andirivieni con la Cina senza che esistesse alcun tipo di controllo. I medici visitavano i pazienti a rischio senza prendere nessuna precauzione (uno dei primi contagiati, nel caso di Lodi è il medico che lo aveva visitato) e le strutture ospedaliere continuavano a “marcire" nel proprio canonico stato d'inadeguatezza, figlio dei tagli di spesa e di organico.

Oggi, nel giorno del disastro, il governo rassicura tutti, dicendo di avere la situazione sotto controllo e manifestando l’intenzione di non effettuare nessuna limitazione al trattato di Schengen, dimentico del fatto che con tutta probabilità alla luce della situazione saranno gli altri Paesi europei a chiudere al più presto le frontiere con l’Italia.
Il ministro della Salute emette un’ordinanza, nella quale con molto ottimismo ed altrettanta “Speranza" impone a chiunque rientri dalla Cina di mettersi in autoquarantena a casa propria, dopo avere avvisato la Asl e si suppone anche gli amici ed i parenti affinché gli stiano lontani. Un provvedimento fai da te che potrebbe anche fare sorridere se non si parlasse di un virus (letale?) e non si giocasse con la vita degli italiani, dopo avere dato sfoggio ad uso di giornali e TV di un’organizzazione modello CDC in occasione del ritorno in patria dei 40 connazionali provenienti da Wuhan.

La speranza naturalmente è quella che questa tragica giornata sia stata solamente un fuoco di paglia destinato a spegnersi immediatamente, quello che ci hanno raccontato sul Coronavirus sia in fondo la verità e noi italiani si continui a morire a causa delle solite malattie, con qualche caso di malasanità qua e là. Perché se mai non fosse così, questa Italia dei porti aperti e dei cervelli chiusi risulta essere del tutto inadeguata ad affrontare un’emergenza di questo genere, con una classe dirigente inebetita dal politicamente corretto ed un sistema sanitario eternamente al collasso già nell’affrontare la quotidianità .

1 commento:

Unknown ha detto...

Aggiungerei che quest'anno il vaccino antinfluenzale è stato un enorme flop, sia per l'elevatissimo numero di persone colpite, sia per l'impennata delle polmoniti. Ergo, hanno svuotato i magazzini dei vaccini dell'anno prima, inadeguati a fronteggiare il virus 2019/2020.