Superate le profezie dei Maya, il
Natale e pure l'ultimo dell'anno, in un'atmosfera per molti versi
surreale, dove qualsiasi anelito di spirito festaiolo é stato
stemperato dalla drammatica situazione in cui versa il paese e con
esso gran parte delle famiglie italiane, sembra che l'attenzione dei
più sia ormai catalizzata esclusivamente dalla tornata elettorale
prossima ventura.
Il debito pubblico (per quanto può
valere) continua a salire, il Pil (per quanto può valere) continua a
scendere, l'inflazione fa passi da gigante, i consumi crollano, la
disoccupazione cresce in maniera esponenziale, la pressione fiscale
diventa ogni giorno più immanente e qualsiasi dato ed analisi lascia
presagire un 2013 molto peggiore dell'hannus orribilis che ci siamo
lasciati alle spalle. Nonostante ciò non esiste situazione così
nera da non lasciare uno spiraglio alla speranza, e proprio sulla
speranza, unita ad una forte dose d'incoscienza, sembrano essere
intenzionati a fare leva i nuovi e vecchi camerieri politici che
aspirano ad ottenere una poltrona nel futuro parlamento.
Speranza per tutti, con in regalo
confezioni famiglia di perline colorate, sembra dunque la formula
scelta da qualunque candidato, per accattivarsi i favori degli
italiani e ritagliarsi il ruolo di esecutore dei dettami presenti e
futuri della BCE, dell'FMI, dell'Europa e di tutti i grandi poteri
che ormai gestiscono in toto il destino dei cittadini.
A ben guardare la campagna elettorale
del 2013, già entrata nel vivo prima ancora che l'Epifania arrivasse
a portare via le feste, qualche elemento di novità rispetto al
passato lo presenta senza dubbio....
In primo luogo é già stato deciso in
alto loco il risultato che dovrà emergere dalle urne, se é vero che
Giorgio Napolitano e le più alte cariche europee hanno dichiarato
pubblicamente in maniera adamantina quali compiti sarà tenuto a
svolgere il nuovo governo, qualunque esso sia. In secondo luogo i
partiti destinati a scendere nell'agone elettorale non redigeranno
più programmi elettorali di centinaia di pagine, infarcite di "ma
anche" e "superamenti" di varia natura, ma si
limiteranno a pochi semplici slogan, utili per riempire il vuoto e
creare false aspettative. Per chiudere, sempre in tema di
superamenti, risulta ormai defunta ogni velleità di bipolarismo ed i
poli che si contenderanno la carcassa del paese saranno almeno
cinque, a meno di sorprese dell'ultima ora.
Mr. Legacoop Bersani guiderà il polo
di centrosinistra che incorporato Sel di Nichi Vendola viene
accreditato dai sondaggi (sempre assai benevoli) di un consenso
superiore al 30%. Si dichiara pronto ad abbracciare l'Europa dei
banchieri e la società civile e strizza l'occhio a Mario Monti,
indispensabile nel caso i risultati reali arrivino a permettergli di
tentare di formare un governo.
Il Cavaliere errante di Arcore, insieme
a tutto il polo di centrodestra, consapevole di avere ormai perso
ogni chanches, ha scelto la strada della confusione, nel velleitario
tentativo di sparigliare le carte e far dimenticare agli italiani il
fatto di avere deposto il paese nelle mani dell'usuraio di Goldman
Sachs. Oggi con Monti, domani contro Monti, poi ancora con Monti,
offrendogli la guida del partito, poi non contro Monti ma solamente
contro le sue leggi ed infine con la sua agenda, purchè lui non ci
sia. Un po' tortuoso forse, ma nessuno sicuramente potrà affermare
che esiste una posizione che non sia stata assunta.
L'usuraio di Goldman Sachs, conscio del
fatto che la maniera migliore per tornare al governo fosse quella di
connotarsi come ago della bilancia, entra nel tatrino elettorale
sorretto da Casini e Fini (esili stampelle in verità), ma
soprattutto dalla CEI e dai poteri forti mondiali, il che significa
"buona stampa" a gogò e una discreta percentuale degli
italiani disposti a sperimentare la sindrome di Stoccolma, se è vero
che anche lui, come Bersani, si appella alla società civile per
raccogliere il consenso.
Il movimento 5 stelle di Beppe Grillo
si presenterà alle urne per la prima volta, con la concreta
prospettiva d'intercettare il consenso di buona parte degli scontenti
ormai guariti dalla sindrome destra vs sinistra, ma esistono forti
dubbi sul fatto che voglia e sappia valorizzare lo socntento di cui
sopra, anziché parcheggiarlo su un binario morto, lastricato di
slogan anticasta e facili battaglie di facciata.
Antonio Di Pietro, in forte calo di
presentabilità e di consensi, ha recuperato in Guatemala il collega
Antonio Ingroia, per affidargli il compito di ricompattare in giro
per l'Italia quel che resta della sinistra radicale e della galassia
ambientalista, nella speranza (ci dovrebbe riuscire) di superare la
soglia di sbarramento e riportare in parlamento Ferrero, Diliberto e
molte altre icone della sinistra che alla scorsa tornata elettorale
si ritrovarono fuori dei giochi. Anche Ingroia, come Bersani e Monti,
cerca il consenso di quell'ectoplasma chiamato società civile, ma a
differenza di loro sembra poter contare sul diritto di pescare fra i
vari movimenti che si battono sul territorio. Sembra essere però
partito con il piede sbagliato, praticando la pesca di frodo, dal
momento che pur stando a braccetto con Di Pietro (che fu uno dei
ministri che portarono avanti il TAV), strizzando l'occhio a Bersani
da lui definito una brava persona ed incensando "l'amico"
giudice Caselli, si é permesso di stampare sui manifesti il nome del
Movimento NO TAV fra quello dei suoi sostenitori, nonostante in Val
di Susa nessuno gli avesse dato il permesso di farlo o si sognasse di
darglielo.
Nel prossimo mese sicuramente se ne
vedranno delle belle, fra scontri in TV, sondaggi pilotati, amicizie
di vecchia data messe a repentaglio e nemici indefessi che ritrovano
l'amore perduto.
Ma al di là dell'effetto taumaturgico
della speranza in quanto tale, come si può sperare di cambiare la
qualità del desco, semplicemente scegliendo i camerieri che portano
in tavola il cibo, mentre il titolare del ristorante ed i cuochi
rimangono gli stessi?
Continueremo a mangiare pesce avariato,
anche se fingiamo di non sentirne la puzza, convincendoci che si
tratta di una prelibatezza che abbiamo scelto noi.
5 commenti:
Superlativo come sempre...Bravo Marco.(la tristezza ancora una volta è turarsi il naso e mettere una croce sul meno peggio)
Continueremo a mangiare pesce avariato e a non sentirne la puzza......proprio così, questa è la vera tristezza
Ciao Marco,
innanzi tutto bentornato, mi mancava leggere i tuoi articoli...
Colgo l'occasione di invitare tutti a (ri)leggere cosa scrivesti su questo blog all'epoca della'avvento del Messia Mario Monti. Altro che profezie dei Maya...
Sulla situazione politica attuale, conosci la mia posizione: andare comunque a votare, in quanto il non voto aiuta, purtroppo, i soliti noti.
Per quanto mi riguarda, ho fiducia nella novita' del Movimento 5 stelle che, al di la' della reali intenzioni di Grillo (sul quale continuo ad avere non pochi dubbi)ha di sicuro il merito di aver riavvicinato il cittadino medio alla politica attiva.
Un saluto da San Francisco
Alessandro Salustri
non voglio informarmi su questa "nuova" invenzione della rivoluzione civile...
scommetto 50 (schifosi euro) cent che sono a favore della moneta unica
ENNESIMI UOMINI INUTILI CHE SI VESTONO DI UN PERBENISMO VOMITEVOLE
auguriamoci solo che Monti non ci torni a governare....
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