Il
teatrino dell'assurdo nel quale siamo immersi quotidianamente, ci
offre momenti di parossismo in grado di trasportarci ai confini della
realtà.
Di
fronte alla manovra tagli e sangue conosciuta come spending review,
che fra le altre cose eliminerà quasi 20mila posti letto negli
ospedali e produrrà il licenziamento di qualche decina di migliaia di dipendenti della pubblica amministrazione, le critiche più dure
arrivano da Squinzi, Presidente di Confindustria e non della Cgil.
Proprio durante un faccia faccia con Susanna Camusso, Squinzi ha
esternato le proprie perplessità riguardo alle ultime mosse del
governo, sottolineando che "dobbiamo evitare la macelleria
sociale". Spiazzando in primo luogo i vertici sindacali, dal
momento che se Confindustria critica l'operazione del governo usando
il loro stessi toni, significa in tutta evidenza che la "morbida"
posizione tenuta fin qui non è più sufficiente a sotenere
l'immagine d'integerrimi difensori dei diritti dei lavoratori ed
occorre fare di più, con il rischio d'incorrere nell'ira dei
banchieri....
L'ira
di Mario Monti, colpito nel vivo dalle dichiarazioni, si è per ora
indirizzata nei confronti di Squinzi, reo di avere esternato
perplessità e critiche nei confronti di una manovra che i media
mainstream ed il mondo politico stanno sforzandosi di presentare
sotto le mentite spoglie di una medicina amara ma necessaria, che
garantirà la guarigione del paziente. Dimenticando colpevolmente che
il paziente ucciso da un farmaco potrebbe tornare in vita solamente
in conseguenza di un miracolo e le virtù taumaturgiche dei banchieri
sono estremamente scarse, dal momento che stanno fallendo anche nel
tentativo di "salvare" gli istituti di credito da loro
stessi creati.
Il
banchiere di Goldman Sachs ha attaccato Squinzi affermando che
"Dichiarazioni di questo tipo, come è avvenuto nei mesi
scorsi, fanno aumentare lo spread e i tassi a carico non solo del
debito ma anche delle imprese, e quindi invito a non fare danno alle
imprese". Tutti zitti, insomma, altrimenti lo spread (che è
sempre in ascolto) potrebbe indispettirsi e ricominciare a salire in
maniera forsennata, perdendo la fiducia nell'operato del governo.
A rincarare la dose, in
soccorso di Mario Monti, è arrivato anche l'immarcescibile Luca
Cordero di Montezemolo, ex Presidente di Confindustria e novello
"benefattore" in procinto di scendere nell'agone politico
per difendere il futuro degli italiani. Il Presidente della Ferrari,
di estrazione Fiat e da sempre campione nell'arte di privatizzare i
profitti e socializzare le perdite, ha testè affermato
"Dichiarazioni come quelle di Squinzi, sia nel merito che nel
linguaggio, non si addicono a un presidente di Confindustria, fanno
male e sono certo che non esprimono la linea di una Confindustria
civile e responsabile".
Insomma la Confindustria di
Squinzi sta diventando un organismo "rivoluzionario" che si
distacca da una linea civile e responsabile, per sposare
l'acciottolato sconnesso della protesta. Ed i risultati non stanno
tardando a manifestarsi, lo spread è già risalito oltre i 480 punti
(Berlusconi fu "licenziato" per molto meno) e potrebbe
continuare ad arrampicarsi con risultati disastrosi.
Tutta colpa di Squinzi, lo
spread ci ascolta ed è indispensabile tacere, se proprio intendete
sfogarvi fatelo in un bugigattolo nascosto dall'ombra, dopo esservi
assicurati che il nemico non è in ascolto.
1 commento:
Perche' negare che viviamo in una nazione folle e che ingloba troppe culture differenti ? Occorre creare comunita' autogovernanti. Per beneficiare dei requisiti minimi di liberta' .Il rapporto tra finanzieri e imprenditori....non e' cosi' lineare ....
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