Marco Cedolin
Ritengo che la tragedia occorsa alla nave da crociera Costa Concordia, incagliatasi la sera del 13 gennaio sugli scogli dinanzi all'isola del Giglio, oltre a determinare profonda angoscia per la sorte dei molti sventurati che risultano ancora dispersi, perplessità sulle reali dinamiche dell'accaduto e seria preoccupazione per il disastro ecologico che può venire innescato dalla sciagura, possa anche essere l'occasione per riproporre un'articolata riflessione sui grandi "mostri del mare" e sulle dinamiche attraverso cui il fenomeno delle crociere sta sperimentando una nuova "età dell'oro" nel corso dell'ultimo decennio, sull'onda del mito della grandezza e dell'ambizione di dominio sulla natura.....
La passione per le crociere nell’ultimo decennio sembra stia continuando ad aumentare in maniera esponenziale. Secondo i dati diffusi dalla Ocean Shipping consultants, una società di ricerca indipendente con sede in Gran Bretagna, nel solo anno 2005 oltre 13 milioni di persone nel mondo (9,2 milioni nordamericani e 3,2 milioni europei) hanno scelto la crociera come “meta”della propria vacanza. Le previsioni per il futuro, incuranti della carestia energetica che sembra prospettarsi a breve termine, appaiono se possibile ancora più rosee e gli esperti del settore ritengono si arriverà alla cifra di 20 milioni di croceristi/anno entro il 2015.
A fronte di risultati così positivi tutti i maggiori armatori mondiali stanno attrezzandosi per rispondere alla crescita della domanda attraverso il varo di nuove navi che siano in grado d’interpretare sempre meglio i desideri di tutti coloro che intendono rendersi protagonisti di un’esperienza che sembra conquistare sempre più fascino all’interno dell’immaginario collettivo.
Solo osservando da vicino le navi di nuova costruzione credo sia possibile comprendere le ragioni che spingono l’uomo moderno (qualora parte attiva di una società opulenta) ad “innamorarsi” di una tipologia di vacanza così diversa e al contempo così simile alla realtà che lo circonda nella sua vita di tutti i giorni.
Le nuove grandi navi sono innanzitutto delle vere e proprie “metropoli galleggianti”, ovviamente prive delle periferie e dei quartieri malfamati, all’interno delle quali tutto è rivolto alla ricerca del lusso più smodato, coniugato con un’insana propensione al gigantismo inteso come sovrabbondanza dimensionale. Ogni cosa deve essere “grande” rispetto alla scala tradizionale e proprio nella percezione di questa grandezza esagerata da parte del viaggiatore sembra concretarsi una grossa parte del fascino del “vivere in crociera”. I nuovi transatlantici rappresentano delle vere e proprie “grandi opere” finalizzate all’intrattenimento di una clientela particolarmente esclusiva e come qualunque altra grande opera assorbono enormi quantità di risorse indispensabili per la loro costruzione ed il loro mantenimento in esercizio. Primeggiano fra di loro non solo nelle grandezze dimensionali ma anche nella capacità di creare suggestioni assolutamente fuori dall’ordinario, nell’ostentazione di un lusso volutamente sfrontato, nella ricerca di “capolavori tecnologici” che ribadiscano la posizione dominante dell’uomo nei confronti dell’ambiente che lo circonda. Corteggiano la propria clientela promettendo di accoglierla all’interno del club più esclusivo e la soggiogano attraverso la prospettiva di potere godere di tutto ciò che le persone “normali” non possono permettersi, arrivando a dimostrare come dissipare risorse energetiche in maniera esagerata ed inquinare senza porsi alcun limite possa costituire il traguardo ultimo dell’esclusività.
La Quenn Mary II, di proprietà della Cunard Line, (la più prestigiosa compagnia croceristica britannica) accreditata come la più grande nave mai costruita, è lunga 345 m. ed alta 72 m. più di un edificio di 23 piani, vanta 1650 cabine di circa 16 mq. (ma alcune suites arrivano a superare i 200mq.) 1250 delle quali con balcone ed è in grado di trasportare circa 4000 persone fra passeggeri e membri dell’equipaggio.
I motori di questa nave producono una potenza di 157.000 CV che sarebbe sufficiente ad alimentare una città con una popolazione di 200.000 abitanti e la sua costruzione che ha richiesto 1.000.000 di ore di manodopera è costata 800 milioni di dollari.
La lussuosa sala da pranzo Britannia è in grado di ospitare 1.300 persone e ogni sera a bordo vengono serviti più pranzi “di lusso” che nell’intera città di Manchester.
La Freedom of the seas varata nell’aprile del 2006, di proprietà della Royal Caribbean, seconda compagnia crocieristica a livello mondiale con 29 grandi navi in servizio e 2 attualmente in costruzione abbina al fascino del lusso delle suggestioni mai sperimentate prima dai turisti che hanno deciso di regalarsi una vacanza a bordo di un transatlantico. Spiccano al di sopra di ogni cosa la pista di pattinaggio sul ghiaccio e la più grande parete di roccia di tutti i mari, alta e larga oltre 13 metri, sulla quale potranno cimentarsi sia gli ardimentosi croceristi esperti, sia i principianti che imparano i primi rudimenti delle arrampicate in “montagna”. Abbandonate le atmosfere montane e gli sport invernali la Freedom of the seas è in grado di dispensare emozioni anche a coloro che prediligono un ambiente marino. Il parco acquatico ospitato sul ponte più alto della nave è di quelli da mozzare il fiato grazie alle sue avveniristiche peculiarità estetiche abbinate alla ricchezza delle ambientazioni proposte. La zona adatta all’intera famiglia è simile ad un paese delle meraviglie dove enormi sculture dalla funzione di fontane si susseguono creando spettacolari giochi d’acqua di ogni genere. Gli ospiti adulti possono godere di una zona relax a tema “giungla” con piante, sculture, mosaici e murales, il tutto immerso in due grandi vasche pensili con acqua calda che sporgono di circa 3 metri dai fianchi della nave, restando di fatto sospese ad oltre 30 metri di altezza sulla superficie marina. Per gli appassionati di sport una delle due piscine centrali è dedicata esclusivamente alle più svariate attività sportive quali pallavolo, pallacanestro, golf e polo acquatici. Durante la notte poi la zona piscine si trasforma in un vero e proprio night club a cielo aperto con una grande pista da ballo dove è possibile scatenarsi fino all’alba. Una volta dismessi i costumi da bagno ed indossati abiti eleganti più consoni all’occasione i croceristi possono passeggiare e fare shopping lungo i 135 metri della Royal Promenade che ospita caffè, ristoranti e negozi di ogni genere. A tutto beneficio dell’intrattenimento “domestico”, per chi preferisce l’intimità della propria cabina, non va dimenticato che grazie alle capacità WiFi e alle connessioni per cellulari la nave è completamente wireless. Le cabine della nave sono dotate di ampi balconi e TV con schermo piatto e variano per optional e dimensioni. Spicca su tutte la Presidential Suite che con 370 mq di spazio interno e quasi 250 mq di spazio all’aperto è in grado di ospitare 14 persone. La suite è composta da 2 ingressi, 2 camere da letto principali con TV a schermo piatto da 30 pollici e bagno con vasca all’interno della stanza, più altre 2 camere da letto che possono ospitare 4 persone ciascuna. L’area comune contiene poi altri 2 bagni con doccia, un soggiorno con divano - letto, tavolo da pranzo e da gioco, zona intrattenimento con TV da 42 pollici al plasma. Il balcone è attrezzato con vasca idromassaggio, bar, 8 sedie a sdraio e un tavolo da pranzo da 14 posti.
Sempre la Royal Caribbean farà entrare in servizio nel prossimo mese di maggio 2008 la nuovissima nave “Indipendence of the seas”, un vero gigante di 340 metri di lunghezza e 160 mila tonnellate di peso che è attualmente in fase di completamento. La nave, il cui valore è stimato in circa 600 milioni di euro, potrà ospitare 4.375 passeggeri oltre a 1000 membri di equipaggio e sarà in grado di garantire lusso sfrenato, comfort ai massimi livelli e intrattenimenti di ogni genere. Offrirà un ristorante a 3 piani in grado di ospitare oltre 2.000 passeggeri, un teatro, 16 bar, casinò, biblioteca, una pista di pattinaggio sul ghiaccio e perfino una pizzeria italiana, oltre a un’immensa palestra nella quale presteranno servizio ben 30 personal trainer.
La MSC Musica, nuova ammiraglia della compagnia napoletana MSC crociere, varata alla fine di giugno 2006 possiede un teatro a tre ponti in grado di contenere 1.200 persone, nel cui ingresso si può ammirare un pianoforte sospeso su una base di cristallo sovrastante una cascata, nonché una “concert room” di 1.000 mq e una “music hall” da 1250 mq.
Ad evitare che la vita di bordo rischi di risultare troppo spartana contribuiscono 8 fra piscine e Jacuzzi, 13 ascensori, il “fitness center” di prua, un apposito percorso di jogging, campo da golf e da tennis e un casinò di 630 mq.
Concordia, nuova ammiraglia della Compagnia Costa Crociere, che ha preso il largo per la prima volta nel mese di luglio 2006 vanta un’esclusiva “area benessere” di 1.900 mq. distribuita su due ponti, alla quale hanno accesso diretto 50 cabine e 12 suites. All’interno dell’area i passeggeri possono rigenerare il proprio equilibrio psicofisico scegliendo fra palestra, terme, piscina per talassoterapia, sale per trattamenti di bellezza, saune e bagno turco.
Gli amanti dell’intrattenimento digitale possono trastullarsi con un vero e proprio simulatore di guida di Formula 1 identico a quello usato dai grandi campioni per allenarsi o apprezzare il megaschermo cinematografico di 18 mq. collocato sul ponte esterno centrale con copertura semovente in cristallo dove trova spazio anche la piscina con idromassaggio.
L’offerta enogastronomica degna di una cittadina si dipana fra 13 bar e 5 ristoranti e non mancano neppure discoteca, casinò ed aree attrezzate per teenagers e bambini.
Entro la fine del 2009 MSC crociere ha in programma di arricchire la propria flotta attraverso il varo di altre 4 nuove navi, due delle quali saranno le più grandi mai commissionate da un armatore europeo, Costa crociere varerà 2 nuove navi gemelle della “Concordia” ed anche gli altri armatori minori si stanno muovendo nell’intento di potenziare le proprie flotte.
La sola spasmodica ricerca del lusso e del “grande” non basta però a spiegare l’enorme attenzione che il mondo delle crociere sta suscitando nei confronti di un numero sempre maggiore di viaggiatori. Sono molte le motivazioni socio – psicologiche che inducono una clientela benestante, abituata a godere di una certa agiatezza, generalmente in possesso di una cultura medio/alta, a scegliere di solcare l’Oceano a bordo di un mega condominio extra lusso dotato di tutti i confort ma completamente estraneo all’ambiente naturale nel quale è deputato a muoversi.
Il mare, per quanto la cosa possa apparire paradossale, è per il crocerista un elemento di secondo piano, vissuto quasi esclusivamente nel suo aspetto coreografico, senza che esista una reale interazione che travalichi la semplice osservazione di un tramonto o la possibilità di qualche buon scatto fotografico.
Il crocerista ha con l’ambiente marino un rapporto talmente minimale da risultare riduttivo perfino rispetto a quello di cui gode un normale vacanziere di Riccione. L’imbarcazione è talmente mastodontica da garantire in tutto e per tutto l’impressione di vivere sulla terraferma, i lettini del solarium sono posizionati ai bordi delle piscine ed è ovviamente nelle piscine (spesso dotate di idromassaggio) che si fa il bagno. Perfino gli odori ed i suoni prescindono da quelli dell’oceano ed è praticamente impossibile riuscire a percepire il canto di un gabbiano immersi in una realtà fatta di megaschermi ed impianti polifonici perennemente accesi.
Il crocerista è alla ricerca di una vacanza in mare nella quale il mare non disturbi e sia relegato al ruolo di coreografia da accendere e spegnere a piacimento, niente sabbia negli occhi, niente rocce appuntite, niente spruzzi.
L’attenzione del crocerista è tutta rivolta verso l’interno (la nave) mentre l’esterno (il mare) è vissuto come elemento sussidiario volto a mettere in evidenza il valore di tutte quelle cose che in mare una persona “normale” non potrebbe fare.
Cenare in un mega ristorante di lusso, andare a teatro, godere di un centro benessere, fare fitness, giocare a golf oppure a tennis, scalare una parete di roccia, pattinare sul ghiaccio, elettrizzarsi al casinò, sono tutte esperienze che rientrano nel naturale bagaglio delle persone benestanti, ma queste esperienze assumono un carattere di particolare “esclusività” qualora si possa metterle in atto nel mezzo di un oceano.
Il crocerista riesce dunque a non distaccarsi dal lusso e dall’agiatezza propri della sua vita normale ed al contempo li eleva al di sopra di quella normalità che li rende noioso corollario della sua (sia pur dorata) routine.
La sensazione di estrema esclusività, l’impressione di assoluto dominio sulla natura, la consapevolezza di condividere questa esclusività con un folto gruppo di compagni di viaggio altrettanto esclusivi e perciò oltremodo interessanti, la presunzione di percepirsi “grandi” in funzione della grandezza di tutto ciò che li circonda, sono le vere lenti attraverso le quali leggere il grande successo del “sistema crociera”. Una esperienza di vacanza tanto energivora e incurante dell’ambiente quanto elitaria e gratificante proprio perché il crocerista è consapevole di potersi permettere questo genere di atteggiamento.
Tratto da Grandi Opere - Arianna Editrice 2008
5 commenti:
L'incidente della Costa Concordia dimostra, per l'ennesima volta, la smania di grandezza dell'uomo che va oltre le sue possibilità di controllo. E' sicuramente una disgrazia e i morti si piangono con dolore ma, vedendo la risonanza mediatica che ha avuto, non ho potuto fare a meno di pensare ai naufragi dei barconi degli immigrati. Forse non c'è da fare un paragone ma la pietà per le vittime è diversa...
Ciao Marco.
Semplicemente il paradigma è lo stesso: si dovrebbero costruire PICCOLE navi che siano, come ogni altra cosa che venga progettata, completamente smontabili e recuperabili una volta che non siano più utilizzabili.
Immaginate chi è che si può permettere invece di costruire navi del genere. Chi ottiene grandi profitti da tutto ciò?
Ora però vediamo di puntare l'attenzione in un'altra direzione.
Ci dovremmo chiedere dove vogliamo andare in questo mondo: invece di rendere belli, verdi, tranquilli e sereni i posti che ci ospitano, dobbiamo scappare in crociere per un attimo di vita in un limbo finto che ci distragga dal pensiero del luogo dove dovremo poi tornare quando le ferie saranno finite. Tutto ciò ha senso? No. Dovremmo stare bene dove viviamo e invece abbiamo distrutto e reso insopportabili, pur con tutte le "comodità" possibili, le nostre case, i nostri paesi, le nostre città.
L'ostentazione, la mania di grandezza, il gigantismo lussuoso dietro il quale si nasconde un mondo decadente e morente sono sempre state una costante dei periodi storici di transizione, l'unica variabile è la durata del declino.
Da Nerone a Costantinopoli, da Maria Antonietta e le sue brioche fino ai valzer viennesi e il Titanic, sono tutti simboli che ci affascinano perchè rappresentano il paradigma di un sistema in decomposizione.
La costruzione di inutili, costosi e inquinanti mostri del mare continuerà ma il Concordia rimarrà un simbolo della fase decadente del capitalismo.
Non ho mai fatto una crociera in vita mia e mai la farò! Certamente non a causa di questa vicenda. Non mi sono mai piaciute, sono il simbolo della ricchezza sbandierata ai poveri, soprattutto quando approdano in isole incontaminate e povere dove spesso lasciano quintali di rifiuti mentre bambini scalzi a terra salutano il gigante mentre si allontana...
A parte questo non è proprio il genere di vacanza che fa per me...dicono che su una nave da crociera non manchi nulla, pichina, ristoranti, discoteche, negozi per ogni tipo di shopping, palestra, parrucchiere, estetista, sale da gioco, ecc... eppure in questo centro commerciale non ci sono i carrelli!
Su :
http://bellaciao.org/it/spip.php?article30548#forum28583
Un articolo di Debora Billi, uno di InfoAut ed un aggiornamento odierno da Repubblica Palermo
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