Marco Cedolin
Probabilmente sarà un segno dei tempi che cambiano in seno ad una classe politica sempre più autoreferenziale e lontana anni luce dalla sensibilità dei cittadini, o forse gli stessi cittadini dopo essere stati per anni strumentalizzati ora da un partito ora dall’altro hanno sviluppato una certa idiosincrasia verso lo scendere in piazza all’ombra di qualche vessillo, o semplicemente sarà colpa del fatto che non esistono più partiti in grado di fare opposizione con un minimo di credibilità.
Qualunque sia la ragione risulta comunque evidente che la politica oggi non è più in grado di portare la gente in piazza come ha fatto sistematicamente in passato e probabilmente con la manifestazione del dicembre 2006 organizzata (e finanziata) da Berlusconi contro la manovra finanziaria di Padoa Schioppa si è chiusa l’era delle grandi adunate degli italiani chiamati a raccolta dei partiti. Gli ultimi due tentativi partoriti lo scorso autunno da Gianfranco Fini e da una sinistra (di lotta e di governo?) indecifrabile che si celava sotto l’ombrello del Manifesto lo hanno dimostrato in maniera impietosa, non tanto in virtù della scarsa partecipazione popolare quanto a causa dell’assoluta mancanza di un messaggio credibile da portare avanti.
Solamente i movimenti del No (no Tav, no Dal Molin, no discarica ecc.) ed i V-Day di Beppe Grillo riescono ancora a riempire le piazze, interpretando la sensibilità e in molti casi l’esasperazione di una larga parte della popolazione, sempre più attenta ai problemi concreti e sempre meno disposta a farsi strumentalizzare.
L’ex direttore dell’Unità Furio Colombo, il direttore della rivista Micromega Paolo Flores d’Arcais ed il dipietrista Pancho Pardi hanno comunque deciso di provarci, organizzando una manifestazione (girotondo) a Roma per il prossimo 8 luglio contro le leggi “canaglia” del governo. Nonostante il tema sia d’indubbio interesse, sembrano però scarse le possibilità che l’operazione si riveli un successo dal momento che ha già incontrato non poche difficoltà arrivando a scatenare una serie di litigi all’interno del centrosinistra. Veltroni si è affrettato a prendere le distanze temendo che in qualche modo la manifestazione potesse ritorcersi anche contro di lui e contro il Presidente Napolitano assumendo toni di antipolitica. Lo stesso Furio Colombo si è trovato in disaccordo con Flores d’Arcais che avrebbe attaccato Veltroni in un’intervista al Riformista ed è arrivato a mettere in dubbio la sua presenza, Antonio Di Pietro parteciperà solo se non verranno presi di mira il suo partito ed il PD, l’annunciata presenza di Marco Ferrando risulta scomoda a molti e Sinistra Democratica vorrebbe poter portare le sue bandiere. Mentre la partecipazione di Beppe Grillo è ancora in forse saranno invece sicuramente presenti Marco Travaglio ed Andrea Camilleri e probabilmente anche una decina di parlamentari in quota PD di cui non sono stati resi noti i nomi in quanto forniranno una sorta di appoggio esterno.
Insomma se queste sono le premesse in seno a quella che dovrebbe essere l’opposizione, senza dubbio le piazze della politica continueranno a rimanere vuote per lungo tempo.
3 commenti:
Marco, ottime osservazioni.
Ciao,
Carlo
Ciao Marco,
ovviamente mi unisco al commento di Carlo Gambescia, volevo pero' fare un' altra osservazione proprio in merito a questo post.
Se una persona (ma qui in Italia parliamo di tante, tantissime persone)si trovano a dover affrontare OGNI GIORNO il problema della stipendio che non basta, il problema del lavoro precario, il problema del mutuo, dei continui aumenti su TUTTI I BENI di consumo compresi quelli basilari, beh, la vedo dura trascinare tanta gente in piazza su cose che sono altrettanto importanti ma non prioritarie come il pane.
Non sto sottovalutando le mine che stanno facendo saltare la base della democrazia, io per prima mi sento esplodere, ma perche' non tutti hanno la stessa reazione?
E poi.. Oramai e' la rete la prevalente fonte di Informazione, ma quanti non hanno la possibilita' di accedervi?
Concludo ringraziandoti Marco.
Mary
Caro Carlo, grazie della visita e dell'attenzione.
Cara Mary,
per una volta mi ritrovo completamente in sintonia con tutti gli italiani che per quanto odiose e pericolose siano le leggi ad personam di Berlusconi continuano a ritenere che le priorità di cui preoccuparsi e per le quali occorre spendersi magari scendendo in piazza in realtà siano altre.
Il potere di acquisto dei salari continua a diminuire come se non di più di quanto accadeva con il governo di Romano Prodi, tutte le aziende (in Italia come all'estero)sostengono il valore delle proprie azioni licenziando a più non posso, la precarietà dilaga senza sosta, il nuovo dpef e decreti affini tagliano la spesa sociale senza offrire nessun paracadute per le moltissime persone che in brave tempo si troveranno in mezzo ad una strada, i prezzi dei beni alimentari, del petrolio e il carico delle bollette continuano a salire come mai accaduto prima.
Penso che molte persone sarebbero pronte a scendere in piazza per questi ed altri problemi similari che stanno drammaticamente distruggendo la loro vita, peccato non esistano partiti interessati a parlare di queste cose, dal momento che dovrebbero fornire delle spiegazioni e proporre dei rimedi. Molto più semplice disquisire di intercettazioni, mini e maxi indulti e democrazia, dimenticando che alla base di qualunque processo democratico dovrebbe porsi il rispetto per la dignità delle persone che la natura purtroppo ha voluto siano costrette a mangiare due volte al giorno.
Un caro saluto
Marco
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