martedì 4 giugno 2019

Andate a casa

Marco Cedolin


Con tutta probabilità verrà ricordato come il governo dei parolai o del cambiamento versione gattopardo, o più semplicemente non verrà ricordato affatto.
Con le esternazioni prodotte ieri sera arrampicandosi sugli specchi da Giuseppe Conte, fluente oratore ma pessimo attore, è forte la sensazione che l’esecutivo gialloverde sia arrivato al capolinea per la manifesta incapacità di portare avanti il programma di governo a suo tempo stilato e rispondere alle aspettative degli elettori dei due partiti che lo compongono e anche di tutti coloro che pur non avendo votato Lega o M5S hanno fino ad oggi sostenuto l’esecutivo.
Da un governo a traino PD, come quelli Gentiloni, Renzi o Letta, così come da un esecutivo tecnico sulla falsariga di quello guidato da Mario Monti era logico attendersi che tutta l’azione politica di governo venisse subordinata ai dettami della UE che attraverso i propri passacarte gestisce ormai il Paese da oltre un decennio…..

Ma da un governo “del cambiamento” nato da proclami altisonanti, che prometteva di fare rinascere il Paese affrontando la UE ed i poteri forti transnazionali a muso duro ci si attendeva in tutta onestà (forse un po’ ingenuamente) qualcosa di radicalmente diverso.

Se si eccettuano alcune operazioni di facciata, rigorosamente a costo zero, come la chiusura dei porti, la riduzione della retta corrisposta per il mantenimento dei migranti, l’eliminazione dei vitalizi, qualche norma contro la precarietà e poco altro, il governo Conte nel corso di un anno ha invero prodotto né più né meno quello che avrebbe potuto produrre un qualsiasi governo Gentiloni, dal momento che se si decide di rimanere passacarte e non governare un bel nulla l’unica azione possibile è quella di spostare la disposizione delle carte sulla tavola, distraendo al contempo l’attenzione dell’opinione pubblica attraverso una cacofonia di urla e litigi aventi il solo scopo di non far comprendere come dietro tanto fervore si nasconda in realtà la completa inanità.

Un reddito di cittadinanza che scimmiotta il REI, esclude la maggior parte di coloro che ne avrebbero bisogno, propone cifre scandalose e basa la sua intera struttura su un lavoro che non esiste neppure in prospettiva poteva anche essere evitato e non valeva sicuramente la pena di eliminare gli 80 euro di Renzi per finanziarlo.
Condurre una seria analisi costi/benefici che smascherasse la truffa del TAV, per poi comunque decidere di costruire l’opera anche se non conviene a nessuno tranne alla mafia, perché così vogliono i poteri che contano, è stato un esercizio pleonastico privo di costrutto.
 
Promettere flat tax, riduzioni delle accise sulla benzina, rottamazione delle cartelle di Equitalia, rimpatrio dei clandestini e quant’altro, se non si ha intenzione di mostrare veramente i denti alla UE significa semplicemente menare per il naso chi ti sta sostenendo.

Probabilmente è giunta per tutti questi signori davvero l’ora di tornare a casa. Fra pochi mesi (o forse meno) Mattarella, di cui oggi si professano amanti ed estimatori, istituirà l’ennesimo governo tecnico che domanderà agli italiani più sacrifici, lacrime e sangue perché ce lo chiede l’Europa, ma lo farà insultandoci personalmente come fece Mario Monti e non insultando la nostra intelligenza come hanno fatto i “rivoluzionari” gialloverdi di questa armata Brancaleone.

1 commento:

Marco ha detto...

caro Marco, capisco la frustrazione ma forse qualcosa di buono, da questo governo, può ancora uscire. Tutti noi Italiani abbiamo bisogno di ossigeno, e per ossigeno intendo liquidità che faccia ripartire il lavoro, ma anche i servizi come la Sanità.
Ripeto, comprendo la frustrazione (che è anche la mia) ma mi rendo anche conto che chi è arrivato al governo da poco (Lega e 5 Stelle) si è trovato un paese allo sfascio.
Questo non dobbiamo dimenticarlo. E purtroppo dobbiamo anche considerare che, fare la voce grossa con chi (per il momento) ti tiene per le palle, non è una soluzione. Così facendo gli dai adito a comportarsi come hanno sempre fatto (austerita lacrime e sangue).
Questa è una partita difficile, che si gioca su precari equilibri e oltretutto avendo TUTTA la stampa contro.
E attenzione. La gente che sta seduta a Bruxelles, anche loro sono immishiati con la Mafia spa. (e sulla TAV potremmo anche essere d'accordo) solo che loro sono i portavoce. Sono quelli che ci mettono la faccia in giacca & cravatta mentre i criminali stanno eben nascosti.
Io, personalmente, non ho ancora esaurito la mia pazienza. E spero ovviamente di essere nel giusto. In ogni caso mi piace l'alleanza (con tutti i suoi problemi) Lega-5Stelle.
Credo che da questa possa nascere qualcosa di buono.
Diamogli ancora un po' di tempo.
Con infinita stima, Marco, per il tuo pensiero e per il tuo blog, fonte di riflessione libera e che seguo sempre volentieri.