venerdì 28 novembre 2014

Dall'alba al tramonto

Marco Cedolin
E' venerdì, su almeno mezza Italia un cielo cenericcio scarica la sua dose quotidiana di pioggia autunnale, appena al di sotto del limite di guardia oltre il quale altrettanto quotidianamente si diramano allerte meteo di varia natura, che puntualmente precedono frane ed allagamenti , somiglianti a bubboni purulenti, figli di un territorio martoriato che ormai non ce la fa più.
Beppe Grillo ci rende edotti di essere "stanchino" e decide di nominare 5 eredi che non abbiano a risentire della stanchezza. Nel frattempo fra faide ed epurazioni, tutto il Movimento 5 stelle continua ad interrogarsi sulle cause del progressivo calo di consensi che lo sta attanagliando sempre più, fra le ipotesi più gettonate il troppo verticismo, le scelte strategiche sbagliate, l'esagerata sudditanza al PD, ma anche la troppa intransigenza nel negarsi ad esso......


 Probabilmente semplicemente Grillo nelle piazze ha promesso (urlando) delle cose che il movimento in questi anni non è riuscito a tradurre in pratica, neppure in maniera minimale. Promettendo la "rivoluzione" ad un popolo disperato è in fondo facile raccogliere grandi consensi, ma se poi la rivoluzione non si fa è naturale che questi consensi evaporino come neve al sole.

Non ci interessa analizzare in questa sede le ragioni che hanno impedito ai grillini di portare avanti la "rivoluzione" promessa da Grillo con frasi come "Li manderemo tutti a casa", "Chiederemo l'incriminazione dei vertici del PD", "Nessuno verrà lasciato indietro" Sono morti, finiti e non se ne sono accorti" e molte altre affermazioni sui generis che promettevano una "nuova Italia" dove il malaffare e le ingiustizie sarebbero state spazzate via, da un vento di onestà e giutizia sociale, sulle onde di una crescita, non del pil, ma del benessere personale e delle famiglie.

Ma è un dato di fatto che vuoi a causa dei numeri, cospucui ma non certo da maggioranza, vuoi per incapacità manifesta di chi è andato in parlamento, vuoi per colpa di un'organizzazione interna mostratasi assai farraginosa, o piuttosto semplicemente perché non si trattava del vero scopo di chi tirava le fila del movimento, della "rivoluzione" promessa non si è vista neanche l'ombra.

Dopo che sono passati quasi 2 anni dal momento in cui i deputati grillini entrarono in parlamento con il 25% dei consensi, l'Italia è rimasta quella di prima, anzi ha proseguito nel suo crollo progressivo. Il PD ormai unito indissolubilmente con quello che era il PDL spadroneggia indisturbato, le banche che sovraintendono alla UE dettano le regole al governo, l'occupazione diminuisce ogni giorno di più, gli ultimi (che non dovevano essere lasciati indietro) si suicidano al ritmo scandito da Equitalia (che Grillo prometteva di smantellare) ed il paese è allo sbando.

Domandarsi perché Grillo stia crollando nei consensi mi sembra un eufemismo, forse bisognerebbe domandarsi come mai qualche milione d'italiani creda ancora in lui nonostante tutto.

2 commenti:

Marco ha detto...

Premesso che sono il primo a criticare Grillo per le scelte strategiche sbagliate, come il disdegnare la TV, le espulsioni inopportune, o il modo di dire di no al PD, ecc... Tuttavia pretendere una rivoluzione da una forza politica che non è MAI stata al governo mi sembra un tantino eccessivo. Era ovvio che una volta dentro il parlamento le altre forze politiche gli si sarebbero coalizzate contro lasciandogli poco se non nessuno spazio di manovra. Se si va a vedere nelle amministrazioni comunali dove il M5S governa a me sembra proprio che la musica sia cambiata rispetto alla vecchia politica. Se si guarda il lavoro parlamentare dei deputati 5 Stelle mi sembra impossibile dubitare della loro buona volontà e della buona fede. Fermo restando gli errori di comunicazione e il resto gli Italiani non possono pretendere di votare il PD e contemporaneamente esigere che il Movimento 5 stelle faccia la rivoluzione. E' ridicolo.

riccardo ha detto...

Grillo ha p;romesso un cambiamento ,non un miracolo!