Marco Cedolin
Ebbene, devo confessarlo, seppur sottovoce e tenendomi alla larga da orecchie indiscrete, da ormai un anno ho spento la TV . O meglio la “rivoluzionaria” tecnologia del digitale terrestre ha eliminato dal palinsesto televisivo la mia casetta arroccata sui monti, ma io non ho mosso un dito per porre rimedio al problema. Sarebbe stato sufficiente acquistare una parabola in sconto convenienza negli scaffali brulicanti di tecnologia dentro a un qualche centro commerciale, per riappropriarmi del caleidoscopio di colori con annessa cacofonia di sottofondo, ma non me la sono sentita. L'ho abbandonata senza vita là, sul vecchio mobile di mia nonna, dove allignava ormai da molti anni, senza neppure tentare di rianimarla e giorno dopo giorno sto imparando ad ignorarla. Nelle prime settimane non è stato facile, lo schermo nero occhieggiava accattivante facendo leva sulla forza dell'abitudine, invitandomi a prendere in mano il telecomando, per immergermi nella melassa infopubblicitaria di un "telebugia", nella tenzone simulata di un dibattito politico, nella superficialità di un falso approfondimento giornalistico, nello stupidario della pubblicità a pioggia, annegata all'interno di un serial poliziesco , nella babele multiforme del calcio "parlato", mero succedaneo di quello giocato trasmesso a pagamento, nei gingle ipnotici degli spot dei telefonini, nelle voci rassicuranti degli esperti che dissertano con dotte disquisizioni nel merito delle ultime tendenze stagionali, sciorinando cifre, dati e granitiche certezze estrapolate direttamente dalla bibbia del progresso....
Non è stato facile ma ce l'ho fatta!
Il telecomando è rimasto ad impolverarsi in un recondito andito di cui neppure ricordo più l'ubicazione e la TV ha mutuato la propria "nobile" funzione di macchina per il lavaggio del pensiero in quella molto più modesta di ammennicolo pressochè inutile, facente parte dell'arredo casalingo.
Da allora è sorto il problema, ogni qualvolta attraverso la stanza per andarmi a versare un bicchiere d'acqua, mi siedo a tavola per cenare o mi accomodo sul divano a leggere un libro, la TV mi guarda in cagnesco. Niente più occhiate ammiccanti, ma uno sguardo duro, severo, ammonitore. Come se fra il nero di quello schermo si annidassero stizziti e carichi di riprovevole sdegno, gli sguardi di Maria De Filippi, Santoro,Floris , Minzolini, Belen, Piero Angela, Fede e tutto il resto del bestiario deputato ad animare il tubo catodico ed i moderni schermi lcd.
Mi guarda in cagnesco reiteratamente e in maniera insistente, ma io faccio l'indifferente e fingo di non vedere. Prima o poi le passerà e si adeguerà ad essere parte del mobilio senza troppe pretese, il cervello in fondo è troppo importante per affidarlo a un telecomando.
7 commenti:
E poi cè pur sempre il pc........... maledettamente senza il digitale via cavo...........ma soprassediamo, ormai........
ciao marco
io è ormai più di 5 anni che non guardo più la tv, e ti posso assicurare che si può vivere benissimo senza.
pensa che le poche volte che, seduto a leggere sul divano, mia moglie la accende, mi scatta subito una reazione pauloviana per la quale, nel giro di 5 minuti, mi addormento.
e russo anche. e forte. per cui mi scuote consigliandomi il letto o il pc.
Sono 12 anni che in pratica non la guardo piu'. Solo qualche rara partita e qualche film a caso... poi la uiamo prevalemntemente x i dvd o per i giochi. Devo dire che quando in ufficio qualcuno parla delle ultime trovate dei vari grandifratelli e cazzate del genere, mi sento quasi sollevato a non aver portato il cervello in discarica come loro. Molto meglio la radio (Radio Popolare Network: fm 106,7 oppure sul loro sito), oppure ravanare sui vari blog e siti piu' o meno alternativi.
Coraggio Marco, sei dei nostri: pochi ma buoni.
frediano-
Benvenuto nel club ! Io debbo dire che ho avuto un esperienza strana a riguardo, pensa che una scarica elettrica si è abbattuta sul nostro condominio durante un temporale più di 10 anni fa, e l'unico danno che ne è derivato è stato nella mia TV su 16 appartamenti.... ora non sono fatalista...ma mi è bastato per non comprarne mai più un altra! Certo, quando gli amici parlano della velina o del gioco a quiz del momento, io sono come l'uomo della foresta...ma pensandoci bene e ascoltando i loro discorsi...ci vivo volentieri nella foresta!
ciao Ceci
Cari amici,
i vostri commenti mi confortano.
La reazione pavloviana di Andrea mi trova del tutto solidale, anche io ricordo di avere avuto reazioni sui generis, con annesse scosse da parte della fidanzata :-)
Condivido il senso di sollievo di Frediano per non avere portato il cervello in discarica....
E poi, cara Ceci, la tua esperienza ha qualcosa di mistico, una sola TV fulminata fra 16 appartamenti...
Il destino della foresta era davvero inciso sulla pietra, ma pensandoci bene si trattava di un buon destino. Oltretutto guarda il lato positivo, la TV fulminata non ti guarderà mai in cagnesco :-)
stramitico ! ! !
qualche tempo fa, sulla Rete no inc girava un assurdo "giorno dello sciopero dalla televisione".
Ma non è più facile farne a meno?
La Rete basta e avanza per informazione e film + sport.
Per i mondiali di calcio mi sono attrezzato: alla pizzeria del Comune dove abito.
è bellissimo non avere la casa invasa dalla faccia di Capezzone...
Chi non prova non sa cosa si perde
ciao, Roberto
PS
sul sito ho due soli link di informazione che esulano dal mero argomento rifiuti. Uno è (era) Terranauta.
Il secondo è intuitivo
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