venerdì 22 maggio 2009

Mostri di cemento nel mondo: la diga delle Tre Gole


Marco Cedolin
Pubblicato su Terranauta
Le grandi dighe rappresentano, forse meglio di qualsiasi altra faraonica infrastruttura, l’ambizione di dominio dell’uomo moderno che ha relegato la natura nel ruolo improprio di “nemico” da soggiogare, sconfiggere, umiliare a proprio piacimento. La costruzione di una grande diga implica sempre lo stravolgimento (tanto più intenso quanto più grande è l’opera) di vastissimi territori, la cui realtà verrà modificata in profondità dal punto di vista ambientale, economico, sociale e climatico, con risultati spesso catastrofici tanto nel breve quanto nel lungo periodo.

La diga delle Tre Gole che sorge nella provincia cinese dello Hubei e sbarra il flusso dello Yangtze (il grande fiume azzurro) è stata inaugurata nel mese di giugno 2006. Soprannominata “la Grande Muraglia” del terzo millennio è alta 185 metri (come la Torre Eiffel) e lunga quasi 2,5 km, una volta a regime nel 2009 le sue 26 megaturbine produrranno 84,7 miliardi di kilowattora ogni anno (l’equivalente di una ventina di centrali nucleari) e forniranno circa il 10% della richiesta energetica del paese.
I lavori per la costruzione della diga sono durati 13 anni e la struttura si rivela talmente immensa da essere una delle pochissime costruzioni dell’uomo visibili dallo spazio. Il costo dell’opera, è raddoppiato rispetto alle previsioni iniziali fino ad arrivare a 21 miliardi di euro e rischia di salire ancora prima che la struttura sia completamente funzionante.
L’invaso che formerà un vero e proprio mare nel centro della Cina, si estenderà per quasi 600 km ed occuperà 1084 kmq di superficie con una profondità dell’acqua prevista di 175 metri.

Oltre allo scopo primario consistente nella produzione di energia, la diga delle Tre Gole nelle intenzioni del governo cinese dovrebbe anche costituire un rimedio alle frequenti piene del fiume e contribuire a migliorare la navigazione dello stesso attraverso un complesso sistema di chiuse ed ascensori che consentirebbe il passaggio di navi fino a 10.000 tonnellate di stazza.

Valutare tutte le ricadute negative dal punto di vista socio/ambientale derivanti da un mostro di cemento armato di queste dimensioni è un’impresa oltremodo ardua tante sono le conseguenze della diga e del suo invaso su un territorio immenso e sulla vita di milioni di persone.
Lo Yangtze, terzo fiume del mondo con i suoi 7378 km di lunghezza, costituisce un bacino che accoglie il 12% dell’intera umanità e garantiva in passato il 70% dell’intero pescato cinese, mentre oggi questa percentuale si è più che dimezzata. A causa delle 46 dighe che ne costellano il corso e degli altissimi valori d’inquinamento (aumentati del 73% negli ultimi 50 anni) derivanti dalle centrali elettriche, dalle fabbriche alimentate a carbone e dalla frenetica navigazione, quello che veniva decantato come un “paradiso terrestre” ha ormai perso la maggior parte delle sue peculiarità. Sono scomparsi 800 laghi, l’85% delle foreste originarie non esiste più, le riserve di pesce sono diminuite del 75% e si sono creati problemi di potabilità dell’acqua in oltre 500 città.

L’organizzazione internazionale “Friends of the Earth” definisce quella delle Tre Gole come la diga più distruttiva della storia e analizzando le conseguenze presenti e future connesse all’opera non si fatica a comprendere il perché di un giudizio così negativo.
A causa della diga 1.200.000 persone sono state sfollate con la forza dalle loro case che ora giacciono sul fondo dell’invaso che ha sommerso 30.000 ettari di terreni coltivabili, ed altri 800.000 abitanti saranno costretti ad evacuare nel corso del prossimo anno quando il livello dell’acqua aumenterà ancora. Per consentire il progetto 1.500 villaggi e 75 città sono stati abbattuti e sommersi dall’acqua, insieme a 1300 importanti siti archeologici contenenti reperti vecchi di 6000 anni.
Un vero e proprio esodo sta sconvolgendo il cuore del continente cinese, gli sfollati in gran parte contadini hanno perso la propria casa ed il proprio lavoro, senza ricevere in cambio alcuna indennità e si ritrovano oggi preda della miseria. Ogni protesta è stata nel corso degli anni soffocata con la repressione, molti contestatori fra i quali la giornalista Dai Qing sono stati imprigionati con l’accusa di propaganda sovversiva.

Oltre alle questioni di ordine sociale che riguardano il futuro di milioni di sfollati, la diga delle Tre Gole ingenera tutta una serie di problematiche dal punto di vista ambientale e della sicurezza che seppure sottaciute dal governo cinese meritano di essere messe in evidenza.
A causa della frammentazione di un intero ecosistema il rischio di estinzione per moltissime specie sia animali che vegetali, alcune delle quali uniche, è altissimo in una zona della terra ricca come poche altre di biodiversità.
Un problema di grossa rilevanza sarà costituito dall’accumulo di una parte dei 530 milioni di tonnellate di sabbia e rocce che annualmente scorrono attraverso le Tre gole. Tale accumulo sotto forma di fanghi rischierà di mettere a repentaglio sia la stabilità della diga che il corretto funzionamento delle turbine. Fino ad oggi non è stata prevista al riguardo alcuna contromisura volta a tenere sotto controllo i rischi.
Nel fiume Yangtze vengono inoltre riversati senza che esista alcun tipo di controllo gli scarichi di decine di città, migliaia di fabbriche e milioni di abitazioni, composti da migliaia di tonnellate di sostanze tossiche ed inquinanti. La diga rallentando il corso del fiume favorirà l’accumulo dei rifiuti e delle sostanze altamente nocive, trasformando in breve tempo l’intero bacino in una vera e propria fogna a cielo aperto emanante miasmi venefici con il rischio che si determinino devastanti epidemie.
Le enormi proporzioni del bacino che si verrà a creare, equivalenti in tutto e per tutto a quelle di un vero e proprio “mare” determineranno secondo gli esperti uno stravolgimento climatico dell’intera area. Le temperature stagionali saranno più basse d’estate e più alte d’inverno di almeno 2 gradi e cambierà il regime delle precipitazioni con conseguenze rilevanti e imprevedibili sull’equilibrio dell’intero ecosistema.

Estremamente allarmanti sono i problemi di origine geologica connessi al fatto che la diga è collocata sopra ad una faglia ed è pertanto soggetta ad un grave rischio sismico. Rischio che potrebbe essere amplificato dall’enorme peso dell’invaso che secondo gli esperti sismologici sarebbe in grado di alterare gli equilibri geostatici dell’intera regione, aumentando il pericolo di devastanti terremoti. Un primo segnale in questo senso potrebbe essere rappresentato dalla scossa di grado Richter 5,7 che ha colpito la regione dello Jiangxi il 20 novembre del 2005 causando 15 vittime e la distruzione di migliaia di case.
La conformazione geofisica del bacino presenta inoltre molte similitudini con la tristemente nota area del Vajont, essendo composta da roccia calcarea disseminata di cavità contenenti argilla. Secondo le parole del botanico cinese Hou Xueyu l’area di riempimento sarebbe soggetta a frequenti frane e valanghe di fango e oltre 214 punti si rivelerebbero potenzialmente pericolosi. Il geologo Fan Xiao, dopo aver effettuato un sopralluogo ha evidenziato la pericolosità della frana di Shuping, costituita da 23 milioni di metri cubi di terra e rocce che rischiano di abbattersi a monte della diga sulla sponda sud.
La diga delle Tre Gole (che già al momento dell’inaugurazione presentava allarmanti fessure nella struttura) ed il suo immenso bacino hanno dimensioni talmente imponenti da far si che l’eventualità di un suo crollo per effetto di un cataclisma naturale, di un attacco militare o terroristico o di un cedimento strutturale, causerebbe un’ecatombe di proporzioni gigantesche, superiori a quelle di un bombardamento nucleare, in grado di portare alla morte oltre 100 milioni di persone secondo un’analisi dell’intelligence americana.Tale pericolo appare tanto più drammatico e tangibile se pensiamo che in Cina dal 1949 ad oggi sono già crollate ben 3000 dighe (62 nel corso del solo 1975) causando la morte di 250.000 persone.

5 commenti:

xtravaned ha detto...

Estremamente mostruoso!

tina948 ha detto...

Asettici fino al cinismo, ma sono in buona compagnia, 4 centrali nucleari raggruppate in una sola regione isolata dal continente non mi sembrano delitti contro l'ambiente e l'umanita', inferiori alla diga sul fiume giallo.
Ogni tanto anch'io sono cinica, mi dico che per capire il torto che facciamo ai piu' giovani, non dovrebbero piu' nascere bambini, almeno per venti anni.
Tina

Alba Kan ha detto...

"controllare le frequenti piene"
Ma non sono normali le piene di un fiume in determinati periodi dell'anno? Bisogna solo edificare tenendone conto...
Rispettare la natura è fondamentale, perchè non si può domare...e se si tira troppo la corda...poi ci si rivolta contro...giustamente...

Ferro e Seta ha detto...

Il grande problema dell'energia "a centrali".
Se invece di costruire un mostro del genere avessero costellato tutto lo Yangtze di sistemi a mulino, come si faceva fino all'ottocento e poi abbandonato (chissà perchè), adottando però le tecniche attuali, sarebbe costato forse meno, sarebbe sicuramente molto meno pericoloso e il fiume azzurro sarebbe ancora "vivo".

marco cedolin ha detto...

Credo che la questione (comune a tutto il mondo e certo non solo alla Cina)andrebbe affrontata proprio nella maniera suggerita da Alex.
Tante piccole opere a misura d'uomo, integrate armonicamente nella realtà dei territori,anzichè grandi opere ciclopiche che violentano il territorio e la comunità, stravolgendo la morfologia e gli equilibri ambientali e sociali d'intere regioni.
Purtroppo la società crescita e sviluppo continua a procedere in direzione diametralmente opposta.