mercoledì 27 ottobre 2010

Se ti sta bene è così, se no sono botte

Marco Cedolin
Minacciare sembra ormai diventato lo sport più in voga nel villaggio globale, multiculturale e monomaniacale, dove le banche e le grandi corporation impartiscono ordini e tutti gli altri, ad iniziare dai mestieranti della politica, del sindacalismo e dell'informazione eseguono pedissequamente, senza proferire fiato.
Minaccia Marchionne, seduto sullo scranno della FIAT, azienda privata da sempre finanziata con il denaro dei contribuenti italiani. E lo fa nel modo peggiore, letteralmente sputando nel piatto in cui ha mangiato per circa un secolo, senza neppure premurarsi di pulirsi la bocca per educazione. Minaccia lavoratori, politica e mondo sindacale (ma con tutta probabilità solo i lavoratori sono interlocutori reali) di collocare all'estero anche i pochi insediamenti industriali ancora presenti in Italia, se non le verrà permesso di riscrivere a proprio piacimento le residue coordinate che ancora regolano il mondo del lavoro.
E lo fa con l'arroganza di chi si sente forte ed è consapevole di rapportarsi con un nutrito stuolo di servi pavidi ed una massa di lavoratori confusi in preda alla paura.

Minaccia il ministro degli Interni Maroni, totalmente incapace di spiegare ai cittadini dei comuni vesuviani perchè lo Stato costruisca e gestisca discariche illegali all'interno di un Parco Nazionale, perché il fetore e le patologie tumorali dovranno essere loro compagni di viaggio nella vita e perchè il malaffare criminale, qualora cerificato dallo stato diventa come per incanto cosa buona e giusta....
Minaccia di usare la violenza, Maroni, se i cittadini oseranno continuare nella loro protesta, agitando lo spettro del "cercare il morto" e mandando i carabinieri a violare l'intimità delle loro abitazioni con perquisizioni che rendano maggiormente tangibile il vero tenore della minaccia.

Minaccia la UE, o sarebbe più corretto dire i poteri bancari che gestiscono questa scatola vuota, imponendo agli stati membri cospicue riduzioni del debito pubblico da ottenersi esclusivamente attraverso drastici tagli dello stato sociale e dei redditi dei cittadini, privatizzazioni e svendite del patrimonio pubblico e altre alchimie sui generis. Il tutto mentre il già folle bilancio delle spese militari ed i patrimoni miliardari dissipati nelle grandi opere dovranno costantemente aumentare, imponendo in futuro nuovi drastici tagli e nuove svendite, fino a quando ancora esisteranno gli stati nazionali.

Dalle promesse (mai mantenute) ostenate per decenni, alle minacce, ben più reali e tangibili, il passo in fondo è stato molto breve. Oggi non è più necessario illudere le masse, disegnando per loro un futuro "felice" dispensato dai miti della crescita e dello sviluppo e probabilmente non ci crederebbe più nessuno.
Molto meglio minacciare l'inferno prossimo venturo, figlio illegittimo della crescita e dello sviluppo, fingendo che impegnarsi nella costruzione dell'inferno presente sia esercizio propedeutico a scongiurarne l'avvento.
E poi, senza tanti giri di parole, se ti sta bene è così e se non ti sta bene sono "botte".

12 commenti:

enza raso ha detto...

Caro Marco, quale amara riflessione la tua! Ma qualcosa ci sarà pur da fare. Non posso e non voglio perdere la speranza. Una volta toccato il fondo bisognerà per forza risalire! Che ne pensi dell'ultima inziativa che gira in rete, quella del 7 dicembre, per intenderci. Pensi possa servire a qualcosa?

Anonimo ha detto...

Le botte le rischia solo chi protesta in maniera illegale, non chi protesta in maniera legale

Anonimo ha detto...

Qual è il confine tra una protesta legale ed una illegale? Lo stesso che passa tra una protesta inutile e una che forse può ottenere qualcosa.
Che cosa è la legalità? L'ordine costituito, fino a quando una protesta illegale non costituisce un ordine nuovo.
Maurizio
www.europadeipopoli.org

marco cedolin ha detto...

Gentile anonimo,
come già messo in evidenza da Maurizio in Italia il concetto di "legalità" è un qualcosa di molto vago, generalmente soggetto ad un moto ondivago.
Detto ciò, le botte oggetto dell'articolo (tranne nel caso di Terzigno)sono semplicemente una metafora, dal momento che Marchionne e la UE minacciano con strumenti differenti dal manganello.

marco cedolin ha detto...

Cara Enza, non perdere la speranza, ci mancherebbe altro.
Perdona la mia ignoranza in merito ma qual'è l'iniziativa del 7 dicembre?

Orizzonte ha detto...

Legalità:
i reati non sempre sono crimini e i crimini non sempre sono reati.

Anonimo ha detto...

Che brutta puntata di Annozero, stasera! :(
Come al solito, quando si parla di inceneritori, pardon, di "termovalorizzatori" (possibile che nessuno sappia della diffida della comunità europea ad usare questo termine improprio?) Santoro tituba...ancora si chiede e domanda -ai soliti gentili e preparati ospiti- se è proprio necessario bruciare l'immondizia e non si sogna nemmeno di far sedere tra loro, almeno una volta, la signora Carla Poli, Michele Boato, Pallante, Gianluigi Salvador, Montanari, Boschini...ah, già! Ha invitato -tra gli ospiti lampo- Ciacci, l'assessore di Capannori e, naturalmente, in quel minuto e mezzo di ring per la conquista della parola, santoro è riuscito pure ad interromperlo.
Ma il momento di giornalismo più brutto è stata la fotografia di quanto accade a Terzigno: non si accennano alle cariche sui civili ogniqualvolta devono passare i compattatori ma ci si preoccupa del clima, della possibilità che "ci scappi il morto" e si fa una panoramica dei lanci di sassi, dei fuochi d'artificio che accadono dopo che le famiglie con bimbi se ne vanno a dormire. Si chiede in giro da dove arrino i facinorosi -gente da fuori, non vesuviani, anzi, della camorra- suggerisce più volte l'intervistatrice alla gente sul posto.
Ecco, questo è il massimo dell' informazione "libera" che possiamo avere in grande diffusione.
Possibile che mi debba sempre accontentare?
Un triste saluto, Sofia Astori.

ettore ha detto...

Sto pensando a Genova messa a ferro e fuoco da un centinaio di teppisti lasciati indisturbati dalle stesse forze dell'ordine che quando si tratta di pestare cittadini inermi , lavoratori, non si fa alcuno scrupolo di sorta...

marco cedolin ha detto...

Ciao Enza,
vista l'iniziativa.
Sicuramente un'operazione di questo genere, se eseguita collettivamente da decine o centinaia di milioni di persone nel mondo determinerebbe la fine dell'economia finanziaria, così come la conosciamo e con tutta probabilità anche il tramonto del modello capitalistico.
Al contrario se portata a termine da qualche migliaio di persone non sarebbe in grado d'incidere e al più otterrebbe qualche trafiletto giornalistico.

Il problema, a mio modesto avviso, resta sempre quello di riuscire a fare massa critica, cosa assolutamente non semplice, dal momento che la paura dell'ignoto credo sia prevalente per la maggior parte delle persone sulla volontà di cambiare realmente e radicalmente le cose.

marco cedolin ha detto...

Caro Ettore, un centinaio di teppisti che forse (come molti filmati dimostrano) avevano molti interessi in comune con i loro "colleghi" in divisa....

Anonimo ha detto...

"un centinaio di teppisti che forse (come molti filmati dimostrano) avevano molti interessi in comune con i loro "colleghi" in divisa...2

Bè, certo.... se i poliziotti menano qualcuno che sta bruciando/spaccando/menando allora sono delle bestie assassine, se non li attaccano...sono d'accordo con loro. Bella visione obbiettiva della situazione, complimenti

marco cedolin ha detto...

Gentile anonimo,
lungi da me il pensiero che i poliziotti siano delle bestie assassine, affermazione che non mi sono mai sognato di esperire nè qui ne altrove.

Detto ciò, la mia frase
"un centinaio di teppisti che forse (come molti filmati dimostrano) avevano molti interessi in comune con i loro "colleghi" in divisa"
era riferita al commento di Ettore che alludeva agli scontri di Genova del 2001. Scontri nell'ambito dei quali sono molti i lati oscuri concernenti sia i famigerati black bloks devastatori, sia i pestaggi gratuti da parte di reparti deviati delle forze dell'ordine che sono stati oggetti di 2 processi, di cui anche lei credo abbia avuto notizia.

Per quanto riguarda i pestaggi in Val di Susa ed a Terzigno, cui allude in parte il mio articolo, cosa le da il diritto di asserire che:
"i poliziotti menano qualcuno che sta bruciando/spaccando/menando"?
Se lei fosse stato presente, come io lo sono stato in Val di Susa, o avesse visionato la marea di filmati (basta avere la voglia di andarli a vedere) presenti sul web, sarebbe a conoscenza del fatto che a venire bastonati a sangue non sono orde di facinorosi teppisti, ma normalissimi padri e madri di famiglia, anziani e giovani che tentano semplicemente di difendere il loro diritto ad esistere!

Per avere una visione obiettiva delle situazioni, qualche volta occorrerebbe anche muovere il culo dalla poltrona incollati alla quale si pontifica sul web e prendere conoscenza della realtà, anzichè ripetere a pappagallo le fesserie propinate da giornalacci e telebugia.
Quando lo avrà fatto sarò felice di ascoltare le sue dissertazioni in merito alla mia obiettività e altrettanto felice di discutere nel merito.