Marco Cedolin
Al ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola non fa certo difetto il senso dell’umorismo, se ieri è riuscito a tratteggiare le linee guida del nuovo (nuovo?) piano del Governo per evitare che la crisi finanziaria globale colpisca le imprese italiane, ostentando la massima serietà, quasi credesse veramente a quello che stava dicendo.
Incentivi economici alla rottamazione delle auto e degli elettrodomestici, finanziati attraverso il denaro dei contribuenti, rappresenteranno secondo le parole di Scajola la parte più significativa delle “nuove” misure volte a sostenere lo sviluppo industriale nel nostro Paese.
Come non invidiare l’aplomb di Scajola che è riuscito a presentare, senza ridere, la “rottamazione” come il nuovo che avanza, in un Paese quale l’Italia, dove da oltre un decennio proprio sulla rottamazione si sono costruite le fortune politiche tanto del centro - destra quanto del centro – sinistra.
Prodi, D’Alema, Berlusconi, poi di nuovo Prodi e infine di nuovo Berlusconi, negli ultimi anni hanno rottamato di tutto: la cultura, la giustizia, i televisori, l’ambiente, i frigoriferi, il potere di acquisto dei salari, le auto, i lavoratori, i motorini, il buonsenso, le pensioni, i risparmi, la scuola, la sanità, perfino la speranza. E lo hanno fatto per sostenere i grandi potentati industriali e finanziari ai quali saranno destinati anche i “nuovi” incentivi che Scajola prospetta di mettere in campo per fare “ripartire” l’Italia, dimenticando che nel frattempo anch’essa è stata rottamata insieme alle auto euro 0, ai frigoriferi e alle TV con il tubo catodico.
4 commenti:
Mai che ci sia una rottamazione al contrario! porta indietro la tua TAV, che ti diamo un po' di boschi!
Gli basterà per salvarsi il culo per un po' navigando a vista, che basti a salvarci dalla depressione è da vedersi...
Credo che in quel caso, soprattutto nel Mugello, sarebbero in molti a fare la fila per restituire il TAV e riavere l'acqua perduta.
Caro Luca,
personalmente penso che neppure la rottamazione sia in grado di tenere in vita artificialmente dei settori come quello automobilistico e quello degli elettrodomestici che in tutto l'occidente stanno andando per forza di cose incontro ad un notevolissimo ridimensionamento dopo avere saturato il mercato oltre ogni limite.
La rottamazione sarà un palliativo che nemmeno ci accorgeremo.
Chi cambierà l'auto se poi non avrà nemmeno i soldi per la benzina? Forse chi ha un SUV deciderà di prendere un nuovo SUV!
Sono, come dici tu, le solite misure che si ripropongono da anni per mantenere in piedi un sistema consumistico che scricchiola da tutte le parti.
Ciao Marco!
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