mercoledì 28 novembre 2018

Tempeste a comando? Chi c'è dietro al tempo che fa

Marco Cedolin
Fonte Dolcevita online


Durante tutta la lunga storia dell'umanità i fenomeni atmosferici e le catastrofi naturali hanno sempre rappresentato un qualcosa d’ineluttabile, totalmente disancorato da qualsivoglia attività antropica venisse svolta sul pianeta. Alluvioni, siccità, ondate di gelo o di caldo, così come terremoti, eruzioni vulcaniche, maremoti, uragani o trombe d'aria potevano forse venire attribuiti all'ira degli dei o alla volontà divina, ma la responsabilità dell'uomo nell'ambito di tali catastrofi non è mai andata oltre alla recriminazione per non essere riuscito ad ingraziarsi adeguatamente il “Padreterno”.
Solamente nel corso dell'ultimo secolo si è iniziato ad avere la percezione (o la presunzione) che l'attività degli esseri umani potesse in qualche misura condizionare il clima terrestre ed i grandi eventi naturali che tormentano il nostro pianeta.....
Intorno alla metà del secolo scorso vennero compiuti i primi esperimenti di “bombardamento” delle nubi temporalesche per evitare il rischio di grandine e di irrorazione delle nuvole con cristalli di sale per favorire la formazione della pioggia. Mentre negli anni 80 l'allarme causato dal tristemente noto buco nell'ozono mise per la prima volta l'attività antropica sul banco degli imputati di un potenziale disastro a livello globale.

Durante gli ultimi decenni il convincimento che l’attività umana, volontariamente o involontariamente, sia in grado di condizionare tanto il clima quanto gli eventi naturali si è fatto progressivamente sempre più strada.
Da un lato la comunità scientifica mondiale attraverso i rapporti dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha ufficialmente attribuito all’attività antropica, in particolare alle emissioni di anidride carbonica, il presunto aumento della temperatura di alcuni gradi che dovrebbe progressivamente avvenire nel corso del XXI secolo, meglio conosciuto come “riscaldamento globale”. Ufficializzando scientificamente come l’attività dell’uomo sia in grado di mutare radicalmente il clima dell’intero pianeta e dando vita a tutta una serie di contromisure (la cui utilità resta assai dubbia) a partire dalla ratifica del protocollo di Kyoto e dalla creazione del progetto Agenda 21. Dichiarando esplicitamente come l’attività dell’uomo sia in grado di modificare in profondità il clima dell’intero pianeta, fino al punto da stravolgerne pesantemente gli equilibri.

Da un altro lato è ormai assodato come grandi opere infrastrutturali e attività estrattive o industriali siano in grado d'interagire anche pesantemente con l'ambiente a livello locale. Basti pensare alla mastodontica diga delle tre gole in Cina che ha cambiato significativamente il clima di un'intera regione, così come altre grandi dighe hanno reso prosperi o aridi territori di vastissime dimensioni. O considerare l'attività di fracking finalizzata all'estrazione petrolifera che è in grado di provocare eventi sismici anche di notevoli proporzioni. O ancora andare con la mente a disastri nucleari come quello di Cernobyl o di Fukushima che hanno stravolto profondamente l'equilibrio ambientale di enormi zone del nostro pianeta.

Ma se è vero che il clima e l'ambiente possono essere influenzati dall'attività umana in maniera accidentale (inquinamento, grandi opere, disboscamento intensivo, estrazione di combustibili fossili, attività industriali) è altrettanto vero che l'uomo sta dimostrando di essere potenzialmente in grado di stravolgere il clima e l'ambiente anche in virtù di scelte consapevoli. A Dubai per esempio, così come in molte zone della Cina e non solo, ormai da tempo le nubi vengono sistematicamente irrorate con cristalli di sale per aumentare le precipitazioni. E sempre a Dubai è allo studio perfino un progetto per la “costruzione” di una catena montuosa artificiale, finalizzata a cambiare il corso delle correnti e favorire la pioggia nel deserto.

Spostandoci dal locale al globale sono più di una le operazioni di 
geoingegneria che da tempo vengono portate avanti sotto traccia. 
L’intera comunità internazionale nega la presenza di qualsiasi progetto 
indirizzato a stravolgere globalmente il clima e l’ambiente, ma non 
occorre essere complottisti per comprendere come nell’ambito della 
geoingegneria siano molte le operazioni riguardo alle quali l’opinione 
pubblica deve rimanere all’oscuro.

Se l'uomo potenzialmente è in grado di controllare il clima, dovrebbe essere chiaro a tutti come chi abbia fra le mani le chiavi di questo controllo possieda di fatto la più letale fra tutte le armi in circolazione. Il controllo climatico a livello globale può infatti permettere a chiunque sia in grado di gestirlo, di ridurre in ginocchio qualsiasi nazione “scomoda” mettendone in crisi l’economia e provocando catastrofi “naturali” in grado di creare molti più danni di quanto possa fare un bombardamento tradizionale.
Anche nell’ambito della “guerra ambientale” i progetti e le sperimentazioni non mancano affatto, ma come è logico aspettarsi tutto avviene nella segretezza più assoluta, mentre qualsiasi informazione trapeli a questo riguardo viene immediatamente bollata come delirio complottista di qualche esaltato.
La sensazione preponderante è quella che si vivesse più tranquilli quando a controllare il clima e l'ambiente erano gli dei, il Padreterno o il fato (a seconda di quali fossero le credenze religiose di ciascuno) ed almeno esisteva la speranza che bastasse qualche rito propiziatorio o qualche preghiera per sistemare tutto. 
Oggi che l'uomo in qualche misura sta coltivando l'ambizione di sostituirsi a “Dio" la speranza sembra essere ormai in via di estinzione e le conseguenze potrebbero produrre problemi che travalicano di gran lunga quelle che sono le nostre possibilità di piccoli esseri umani, di passaggio su un grande pianeta.

7 commenti:

Alba Kan ha detto...

...non ci sono più le catastrofi naturali di una volta...
Basti vedere le immagini incredibili, apocalittiche e assurde degli incendi in California...
Incendi boschivi, dove gli alberi non bruciano, la plastica non brucia, le case si disintegrano e la ghisa si fonde come se fosse in un forno a 1300°C anche se all'aperto...
Oramai hanno sperimentato abbastanza, adesso stanno solo "attuando" con le nuove tecnologie!

marco cedolin ha detto...

Cara Alba, da appassionato di meteorologia fin da bambino e meteorologo dilettante da grande devo confessare che alcuni fenomeni degli ultimi anni mi hanno colpito non poco. Ad iniziare dai fulmini che hanno fatto vittime con cielo sereno, per finire con quello che dicevi tu in California, gli alberi abbattuti nel Veneto o le auto bruciate a Savona.
Anche senza voler essere complottisti molte cose non tornano....

Pietro Del Zanna ha detto...

chi c'è dietro a queste scemenze? ;-)

marco cedolin ha detto...

Quali scemenze, Pietro?

Mia ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Mia ha detto...

GIA' DAL 1960 LA CIA VUOLE CONTROLLARE IL CLIMA
qui un memorandum http://www.nogeoingegneria.com/timeline/1960-la-cia-vuole-controllare-il-clima/

Sempre in quei anni il genio della NASA Harry Wexler propose misure per mettere le mani al termostato della Terra

– AUMENTARE LA TEMPERATURA DELLA TERRA DI 1.7°C iniettando una nube di cristalli di ghiaccio nell’atmosfera polare facendo esplodere 10 BOMBE NUCLEARI NELL’OCEANO ARTICO (scritto nel suo articolo “Modifying Weather on a Large Scale”, Science, n.s. 128 Oct. 31, 1958) in Science Magazine. http://www.sciencemag.org/content/128/3331/1059.extract

– DIMINUIRE LA TEMPERATURA DELLA TERRA DI 1.2 C, “lanciando un anello di particelle di polvere intorno all’orbita equatoriale”, una modifica rispetto ad una precedente proposta russa per riscaldare l’Artico (VEDI QUI) .

– DISTRUGGERE LO STRATO DI OZONO E QUINDI AUMENTARE NETTAMENTE LA TEMPERATURA SUPERFICIALE DELLA TERRA, irrorando diverse centinaia di migliaia di tonnellate di cloro e bromo con aerei stratosferici ...http://www.nogeoingegneria.com/timeline/storia-del-controllo-climatico/herry-wexler/
La storia è lunga e qusi nessuna la conosce...

LUPO BIANCO ha detto...

A proposito di cosa ha detto Alba sugli incendi boschivi in California ..."Incendi boschivi, dove gli alberi non bruciano, la plastica non brucia, le case si disintegrano e la ghisa si fonde come se fosse in un forno a 1300°C anche se all'aperto...
Oramai hanno sperimentato abbastanza, adesso stanno solo "attuando" con le nuove tecnologie! "... mi chiedo se, (avendo letto della 'Macchina di Pelizza-Majorana, e del fatto che la macchina suddetta è stata rubata ripetutamente dai servizi segreti americani al Pelizza,) se siano riusciti a farla funzionare e quindi i suddetti incendi Selettivi) siano da attribuire ad essa.