venerdì 30 settembre 2011

La Marcegaglia in soccorso di Trichet

Marco Cedolin
Fra gli avvoltoi che planano in cerchi sempre più bassi, attendendo con impazienza di spolpare la carogna di questo disgraziato paese, non potevano certo mancare i prenditori d'accatto che da sempre vivono alla grande foraggiati dai sussidi statali, ma fra una puntatina a Porto Cervo, un briefing di alta finanza e una delocalizzazione produttiva, non mancano mai di tessere le lodi del libero mercato, declinato come il luogo dove si socializzano le perdite, privatizzando al contempo i profitti (leciti ed illeciti) derivanti dalla macelleria sociale.
Degna portavoce di questa congrega di sciacalli che vestono Prada e Max Mara, ma strizzano l’occhio alla sinistra chic e si fingono interessati alle sorti dei lavoratori (italiani o cinesi non si comprende bene) non poteva essere che Emma Marcegaglia , la quale a sostegno di Draghi e Trichet e dei molteplici affari di famiglia, sta in queste ore producendosi nell’ennesimo sforzo per “salvare il paese” dalla remota possibilità che gli italiani non seguano i greci nel tunnel della disperazione.
Oggetto dello sforzo un documento denominato "manifesto per la crescita"  (non si comprende bene di cosa) imposto ai camerieri di governo e sindacati, sotto forma di ultimatum o ricatto, indispensabile perché Confindustria non faccia saltare qualsiasi tavolo di dialogo.
Entrare nel merito del suddetto manifesto crea giocoforza non pochi imbarazzi, dal momento che sono troppe e troppo forti le similitudini con la lettera "segreta" di Draghi e Trichet che commentammo ieri a fronte della sua pubblicazione integrale (per ironia del destino avvenuta proprio il giorno precedente a quella del manifesto della Emma nazionale), ma dal momento che l’esercizio del repetita juvant talvolta si rende necessario, proveremo comunque a spendere qualche parola…..


Dopo una lunga premessa, infarcita di retorica, populismo e slogan stantii, dispensati in quantità industriale, il manifesto arriva al nocciolo della questione, articolandosi in cinque punti.

Spesa pubblica e riforma delle pensioni, dove la Marcegaglia si appropria del becero populismo alla Rizzo e Stella per compiacere i beoti che “i privilegi della casta sono la causa di tutti i mali”, sentenziando come la causa del progressivo lievitare della spesa pubblica alligni soprattutto nel mancato taglio delle spese della politica, imputabile allo stallo delle riforme strutturali deputate a metterli in atto.
Dato il contentino al “popolo bue”, arriva però la stoccata d’interesse, bisogna intervenire sulle pensioni, innalzando l’età pensionabile, ridimensionandone l’ammontare ed aumentando il ricorso alla previdenza integrativa che, giova ricordarlo, viene gestita proprio da soggetti come la Marcegaglia ed i membri del clan da lei capitanato.
Naturalmente neppure una parola per quanto concerne le spese in armi da guerra, in missioni militari all’estero, in grandi opere tanto devastanti quanto inutili, in sussidi a fondo perso verso la grande imprenditoria industriale, in mancanza dei quali avremmo un bilancio sano, perfino se raddoppiassimo il numero delle province e dei rubagalline che allignano nei consigli delle stesse.

Riforma fiscale, niente più che la solita questua alla ricerca di ulteriori detassazioni, agevolazioni e finanziamenti, naturalmente al solo fine di diminuire il cuneo fiscale a tutto beneficio dei lavoratori e non di aggiungere qualche “barca” nuova fiammante a Montecarlo. Seguita dalla becera retorica sull’evasione fiscale che ormai rappresenta il verbo di ogni politico che si rispetti.

Cessione del patrimonio pubblico, dove s’impone la svendita dell’Italia a prezzi da saldo, sotto forma di “massicce dismissioni dell'ancora ingentissimo patrimonio immobiliare”, ulteriori privatizzazioni dei servizi pubblici e l’alienazione delle partecipazioni degli enti pubblici locali nella gestione dei servizi di loro competenza. In sostanza un cartello “saldi” applicato sul tricolore (che tanti amano sventolare) da parte di chi sembra già reputarsi il "miglior offerente” per procedere all'acquisto.

Liberalizzazioni e semplificazioni, dove si rende indispensabile eliminare le regole, gli ultimi aneliti di piccolo commercio e qualsiasi ingerenza del pubblico, per mettere il tutto nelle mani delle multinazionali, degli ipermercati e dei cartelli facenti capo agli oligopoli, naturalmente per il bene del paese e per incentivare la crescita.
Magari perfino delegando ai privati l’attuazione dei procedimenti amministrativi e “rafforzando le semplificazioni amministrative su permessi di costruire, razionalizzazione e riduzione dei controlli, autorizzazione paesaggistica; SCIA".
Detto in parole semplici, carta bianca e zero intrusioni, laddove dobbiamo comandare noi e gestire il bel Paese a nostro piacimento. Con una raccomandazione tanto cara a Trichet, fare in fretta perché il tempo è denaro.

Infrastrutture ed efficienza energetica, dove dopo un pippone in gergo politichese e tanto populismo di facciata, si intima di usare le risorse recuperate attraverso i tagli e la svendita, per la costruzione di grandi opere, deputate a rimpinguare il portafoglio della consorteria del cemento e del tondino. 
Si ordina di non frapporre alcun ostacolo normativo o di carattere ambientale sulla strada dei cementificatori che devono avere le mani libere. Si tenta di spostare, attraverso un gioco di prestigio, la posizione del cemento, da maggiore causa dell’indebitamento del paese a migliore risorsa per una crescita visionaria priva di senso compiuto.
A concludere non poteva mancare la questua per il parassitismo industriale della green economy che deve essere foraggiato con i soldi statali, perché quando si parla di sovvenzioni agli industriali, lo Stato deve continuare ad essere presente e possibilmente in maniera sempre più massiccia. 
Altrimenti anche i prenditori d’accatto alla Marcegaglia sarebbero costretti ad andare a lavorare, anziché giocare a fare politica, atteggiandosi a spalla di Draghi e Trichet.

20 commenti:

*Dioniso*777* ha detto...

Quando vedo la Marcegaglia e penso a quello che ha fatto per diventare quello che è mi viene da andare a vomitare. Se questa è la confindustria si capisce perché andiamo sempre "meglio"!
Ciao, mi piacciono sempre i tuoi articoli, corrosivi?!?

altrosimone ha detto...

Marcegaglia è imparentatacon la impregilo, vero?


Non mi meraviglia che difenda Trichet!

marco cedolin ha detto...

Ciao Dioniso, sono felice del fatto che apprezzi il mio lavoro e condivido ahimè la tua nausea.....

Ciao altrosimone,
la Marcegaglia è imparentata un pò con tutto e con tutti, puoi leggerti l'edificante storia della sua famiglia perfino su wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Marcegaglia

*Dioniso*777* ha detto...

Non so se con impregilo, ma con parenti che hanno fatto di tutto, costruiscono inceneritori, questo è un esempio di chi è il personaggio

http://giustizialiberta.blogspot.com/2009/09/emma-marcegaglia-cai-acciaierie.html

Cerca poi le condanne subite dal padre e dal fratello, nelle loro fabbriche gli operai "crepano" per poco più di 1000 euro al mese, e lei parla, parla e parla...Ah non dimentichiamo che lei e Vendola non vivono nelle zone dove creano queste fabbriche di morte!
Un po di link? Eccoli

http://www.beppegrillo.it/2011/02/i_veleni_di_taranto/index.html

NON amo beppe grillo!

http://www.senzasoste.it/ambiente/inceneritore-marcegaglia-la-risposta-di-vendola-e-la-replica-di-lannes

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=19715

http://www.giornalettismo.com/archives/86988/nichi-vendola-inceneritori-marcegaglia/

http://informazionesenzafiltro.blogspot.com/2008/10/il-sequestro-dellinceneritore.html

http://www.statoquotidiano.it/30/09/2011/linceneritore-di-brogo-tressanti-in-ritardo-marcegaglia-deve-aspettare-ancora-per-laccensione/57727/

*Dioniso*777* ha detto...

E se non fosse abbastanza ce n'è a non finire sulla sua brava condotta da sfruttatore di esseri umani, la grande marcegaglia, e pensa che l'ho vista di persona alla Saint Gobain di Gazzo Veronese, vicino a Mantova di pochi chilometri.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/02/ilva-di-taranto-al-via-la-settimana-decisivasu-sforamento-emissioni-e-autorizzazioni/136113/

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/06/marcegaglia-denunciata-per-condotta-antisindacale/109454/

ECCOLO IL NOSTRO PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, blatera tanto che il paese non cresce, ma il suo conto in banca sicuramente si, come crescono i morti all'ILVA di Taranto.

*Dioniso*777* ha detto...

Ah ecco ho trovato il migliore, guardate con i vostri occhi come vivono ogni giorno "esseri umani"

http://carlovulpio.wordpress.com/2011/07/09/dallinterno-dellacciaieria-piu-grande-deuropa-uno-straordinario-documento-di-foto-e-di-filmati-che-dovrebbe-far-tacere-i-corifei-che-si-rallegrano-per-la-autorizzazione-integrata-ambientale-al/

marco cedolin ha detto...

E si tratta di un conto, Dioniso, quello della famiglia Marcegaglia, fra i più cospicui nel gotha della finanza mondiale, non italiana ;-)

alonzo ha detto...

a proposito di Impregilo: non dimentichiamo che si scrive Impregilo e si legge Klan dei Kasalesi. E viceversa.

altrosimone ha detto...

Ringrazio per le delucidazioni, ma la mia voleva essere una rammaricata presa di coscienza verso un'azienda che del terremoto dell'Aquila, quello che ricordo meglio, grazie all'aiuto della protezione civile, per la parte dirigenziale ovviamente, sta facendo il bagno di euro, a nostro discapito ovviamente!

Lo so che è la punta di un'iceberg, però, il problema è che tutto il resto è sommerso, e fermare un'iceberg non è uno scherzo, purtroppo.

Anonimo ha detto...

Caro Marco,

io non penso proprio di essere uno dei beoti che si compiacciono del populismo alla Rizzo e Stella di cui si appropria la Marcegaglia, pero`sono piu` che certo sul fatto che la "casta e` la causa di tutti i nostri mali". (Gli spudorati privilegi della Casta non sono che una conseguenza.)

E non credo nemmeno di appartenere al popolo bue che si prende il contentino sulla stoccata alla classe politica.

La classe politica e` malata perche` e` malato il popolo elettore. In un regime democratico senza brogli, i governanti sono lo specchio fedele dei cittadini. Se abbiamo sempre avuto dei ladroni incompetenti al comando, pronti solamente a ratagliarsi potere e privilegi, vuol dire che cosi` e` stato voluto dalla maggioranza degli Italiani.

E quando questi ultimi si trovano nella condizione di schiavitu` rispetto ai vari Draghi e Trichet (=Banche Centrali), vuol pure dire che si meritano appieno di essere delle scimmiette trasformate in gamberoni, perche` hanno sempre votato gentaglia che, al di la` della retorica, del popolo, dei lavoratori, della patria, della bandiera, non glien'e` mai fregato nulla.

I popoli italioti, dal canto loro, sono sempre stati contentissimi di vivere al di sopra delle oggettive possibilita` e della cuccagna intrapresa dai rappresentanti al governo di accumulare un debito pubblico astronomico per permettere loro degli agi immeritati.

Ora che si trovano nei guai al solo pagamento degli interessi, si lamentano se le iene e gli avvoltoi li vogliono divorare. Ma che cosa hanno mai fatto gli italioti per meritarsi gente capace e onesta al governo in grado di difenderli dai rapaci di turno?

Le scimmiette gamberonate sono in realta` delle cicale incallite, senza nessuna mira per il futuro e senza alcuna vergogna nel godere oggi quel che qualcun altro paghera` per loro domani.

-- Michele

tommybrain ha detto...

Maiala!!

tommybrain ha detto...

Maiala! La confindustria è sistema parassitario come lo è il berlusconismo, anzi, peggio.

Presidente di Bananas Republik ha detto...

Splendido post..... ma con il nuovo pacchetto sicurezza già approvato in Senato, il tuo scritto rischia di essere considerato di ISTIGAZIONE ALL'ODIO TRA LE CLASSI SOCIALI e censurato dai motori di ricerca!

"congrega di sciacalli che vestono Prada e Max Mara" .... mmm non puoi passarla liscia, l'istigazione è evidente :D

Presidente di Bananas Republik ha detto...

@ brumik
"La classe politica e` malata perche` e` malato il popolo elettore."

si, in parte è vero.

Tieni conto però che c'è un evidentissimo scollamento tra le attuale volontà popolare e classe politica al potere.
La democrazia rappresentativa sta riuscendo a rappresentare sempre meno; è vero che B. se lo sono votato, come ci siamo votati la sinistra cialtrona che abbiamo.
Ma è anche vero che alle ultime elezioni più della metà dei sardi (faccio un esempio a me vicino) è rimasto a casa.
NON HA TROVATO RAPPRESENTANTI.

La società civile ha molti fermenti interessanti da cui forse si può ripartire.

ciao!

Anonimo ha detto...

@ Presidente di Bananas Republik


Lo "scollamento tra l'attuale volontà popolare e la classe politica al potere" c'e`, ma non e` cosi` "evidentissimo" come tu dici. Finche` le facende economiche basate sul Grande Debito non destavano allarme, per il popolo elettore andava benissimo la dinastia dei politici corrotti, concussori, ladri e approfittatori.

Ora che le loro malefatte stanno venendo al pettine, e bisogna passare dalla vita comoda (coi soldi altrui) al guadagnarsi da vivere col proprio lavoro (come giusto che sia), allora il popolo-cicala mugugna. Ma questo dissenso non e` abbastanza forte perche` la casta la smetta di ritagliarsi i soliti privilegi, nonostante sia sotto i riflettori per le "misure" che sta adottando.

Io non seguo molto l'informazione mainstream perche` e` oltremodo faziosa, pero` mi pare che nessun Tg o giornale importante abbia sottolineato il fatto che l'altro giorno i deputati si siano confermato il vitalizio di 3.000 euri al mese dopo i 60 anni anche se sono stati eletti per una sola legislatura.

Questo scandalo era venuto alla luce allorche` Cicciolina ha raggiunto quell'eta` cuccandosi la prebenda per aver portato le chiappe, decenni fa, alcune volte in parlamento. La votazione ha avuto il seguente risultato: 22 favorevoli all'abrogazione del vitalizio, 500-e-passa, favorevoli al mantenimento!
Capito?

Tu dici che "alle ultime elezioni più della metà dei sardi [...] è rimasto a casa" perche`
"NON HA TROVATO RAPPRESENTANTI".

Bene! Io ho sempre ammirato il popolo sardo perche` e` un popolo fiero.

Spero che l'esempio si estenda a tutta la Penisola perche` la protesta del NON VOTO ha un suo peso, e poi e` una dimostrazione di schifo esprimibile individualmente che non richiede alcun tipo di organizzazione.

Ti saluto.

-- Michele

bobby ha detto...

Quando qualcuno come Rizzo, Stella, Grillo, mettiamoci anche Di Pietro, denuncia a modo suo le malefatte delle classi politiche di turno, non capisco perchè vengano definiti populisti. Sono d'accordo che a volte guardano a 270° ed a volte anche meno, perlomeno fanno venire a galla quello che altrimenti non si saprebbe.

@enio ha detto...

alla marciagagli il silvio dovrebbe dare due calcioni nel culo... dopo tutto quello che ha fatto per gli industriali ! e questi invece di rilanciare la produzione licenziano o mettono in cassa! è una vergogna solo italiana... questi lazzaroni andrebbero quanto meno resi innoqui e smascherati una buona volta... almeno agnelli ha visto l'aria che tira è andato in America a elemosinare da Obama...

maria ha detto...

Io sono convinto che se non ci penseranno le istituzioni stesse a sbarazzarsi della banda di delinquenti e masnadieri che ci governano, cercando di eliminare i partiti per far emergere la democrazia, dove sarà il popolo a decidere veramente, bisognerà farlo con la forza . Allora sarannno le masse inferocite ,insieme a bande di belve senza cervello a fare pulizia , ma non senza avere creato il caos e avere aggravato temporaneamente la situazione .
La svolta a questa situazione mondiale avverrà poprio dall Italia .

marco schanzer ha detto...

a patto di trovare la lucidita' e poi il coraggio di -prima : usare le mani -poi :rinunciare in toto al capitalismo......- La seconda parte sarebbe piu' rivoluzionaria della prima .

marco schanzer ha detto...

Bisogna venire in soccorso di Cedolin ?