lunedì 12 gennaio 2015

Liberté, ma solo pour parler

Marco Cedolin

La strage avvenuta a Parigi, dove una presunta cellula terroristica di Al Quaeda ha ucciso 12 persone all'interno della redazione del giornale satirico Charlie Hebdo, e tutta la grancassa mediatica che ha fatto da corollario al massacro, alla caccia all'uomo in stile hollywoodiano, alle sparatorie, agli ostaggi, all'indignazione popolare, sembrano ricalcare la trama di un b - movie raffazzonato e scarsamente credibile. Senza dubbio si potrebbero scrivere pagine e pagine analizzando le incongruenze che trapelano dalla ricostruzione ufficiale della vicenda, tentando di comprendere la reale natura dei mandanti dell'attentato, sforzandosi di cogliere il cui prodest che alligna alla base dell'intera vicenda.....
Molti hanno tentato di farlo, alcuni arrivando a conclusioni interessanti, altri meno, ma personalmente preferisco risparmiarvi riflessioni in questo senso.

Il punto sul quale invece mi preme riflettere è l'ologramma di questa Europa, rappresentata in maniera immaginifica dai 2 milioni di persone che hanno sfilato a Parigi dichiarandosi Charlie Hedbo, che si erge a paladino della libertà di espressione, disposta anche ad immolarsi, purchè a ciascuno sia garantito il diritto di esprimere ciò che pensa.
Un'Europa o un occidente che si schierano a baluardo della libertà, a fare da contraltare al resto del mondo, imbestialito dalla barbarie, intransigente, ottuso, che necessita di venire civilizzato.

Nulla, ma proprio nulla, è più lontano dalla realtà di questo fotomontaggio patinato che racconta un'Europa culla della civiltà. L'Europa la libertà non sa neppure dove stia di casa, sempre che non si tratti di reclamarla per i propri amici.

Senza neppure doversi muovere dalla Francia, basterebbe chiedere all'umorista Dieudonné, accusato di "apologia del terrorismo" per avere fatto una battuta su facebook, di quanta libertà il suo paese gli abbia fatto dono, sicuramente riscontrabile in tutte le inchieste penali di cui è stato fatto oggetto ogni qualvolta ha osato esprimere il proprio pensiero.
Oppure si potrebbe domandarlo ai gestori di siti web che nei prossimi mesi potranno venire chiusi arbitrariamente senza neppure la necessità del mandato di un giudice. O ancora alle persone che sistematicamente vengono bastonate a sangue dalla polizia ogni qualvolta tentano di far valere i propri diritti, in Francia, come in Val di Susa, in Germania o a Bruxelles. O per finire alle decine di professori e studiosi messi ai ferri dall'Europa della libertà per avere osato fare del revisionismo storico.

Purtroppo, come dovrebbe esserci fin troppo chiaro, non siamo tutti Charlie Hedbo neppure se volessimo esserlo, la libertà è un qualcosa di molto sfuggente e in Europa capita davvero molto raramente di vederla, soprattutto se non sei schierato dove è politicamente corretto che tu sia.

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