sabato 28 settembre 2013

Creare consenso con le bastonate

Marco Cedolin
Durante il corso degli ultimi anni, la crisi economica, congiuntamente alle manovre “lacrime e sangue” messe in atto da tutti i governi europei per compiacere i diktat dei grandi poteri finanziari, ha innalzato notevolmente il grado del conflitto sociale. L’aumento esponenziale della disoccupazione, la mancanza di prospettive occupazionali per le nuove (e vecchie) generazioni, lo smantellamento progressivo dello stato sociale e più in generale la scelta di mettere un sempre maggior numero di cittadini nella condizione di non riuscire a procurarsi il reddito necessario per condurre una vita dignitosa, hanno creato un acceso fermento sociale, non solo fra gli studenti ed alcune categorie di lavoratori ma anche a livello più diffuso.....

Un po’ in tutta Europa, a partire dalla Grecia, dalla Spagna e dal Portogallo, dove la scure dei “tagli” si è abbattuta con maggiore veemenza, le manifestazioni ed i cortei di protesta sono stati numerosi ed in molti casi l’esasperazione della popolazione ha finito per scontrarsi con la repressione praticata dalle forze dell’ordine.

In Italia, rispetto agli altri paesi, negli ultimi anni si è protestato poco, nonostante una cospicua parte della popolazione versi in condizioni drammatiche, ma ogni qualvolta si sono accese le contestazioni la repressione della polizia è stata durissima  e in molti casi sproporzionata rispetto alla minaccia. Centinaia d’immagini e spezzoni video testimoniano come in più di un’occasione le forze dell’ordine si siano accanite pestando a sangue studenti giovanissimi riversi a terra nella condizione di non nuocere, operai impegnati a difendere il proprio posto di lavoro, pescatori che non hanno più il denaro per muovere le barche, lavoratori dell’Ikea, ambientalisti NO TAV. Per tutti loro, ed anche per molti altri, cariche selvagge, manganellate gratuite e gas lacrimogeni tossici al cs, sparati in abbondanza, spesso ad altezza uomo a fracassare le ossa della faccia.
 
Se da un lato la durezza di queste “risposte” è stata favorita dalla presenza di un governo tecnico, distante dai cittadini e scarsamente interessato a raccogliere il loro consenso elettorale, cui ha fatto seguito un governo d'inciucio, nei fatti privo di una opposizione, dall’altro non si può mancare di domandarsi quali ragioni stiano alla base della scelta di una repressione tanto dura e violenta, messa in atto per contrastare contestazioni e proteste che non erano così “pericolose” da giustificarla.

Appare chiara la volontà di trasformare qualsiasi contestazione in un “teatro di guerra”, al fine di dissuadere la popolazione dallo scendere in piazza a manifestare il proprio malcontento. Qualora la violenza diventi il minimo comune denominatore delle manifestazioni di protesta, la maggior parte dei cittadini eviterà di contestare pubblicamente, temendo di venire coinvolta nei disordini, o peggio ancora picchiata o denunciata e abbandonerà in strada solamente uno sparuto gruppo di persone, facilmente etichettabili come facinorosi e violenti. Si sarà in pratica creato consenso (chi non dissente consenziente lo è di fatto) attraverso l’uso delle bastonate, con la prospettiva di riuscire a fronteggiare più agevolmente il malcontento prossimo venturo, che si diffonderà in maniera ben più virulenta non appena sempre più larghi strati di popolazione si ritroveranno privati di ogni mezzo di sostentamento.

3 commenti:

marco schanzer ha detto...

E' normale che un Italiano si lasci picchiare E derubare . E' un carattere culturale acquisito in molti secoli di cultura della irresponsabilita' .
Ma quel che e' peggio , e' un carattere culturale che provoca gli oligarchi ad una spirale di prepotenza .
I partiti , compreso il M5S come si presenta oggi , sono completamente irrilevanti ai fini del cambiamento . Esistono a tutela dello sfruttamento .
Invito tutti i lettori a farmi sapere se sono disposti a contribuire alla creazione di una scuola che insegni prioritariamente CULTURA e CIVILTA' , parola che ha un significato molto simile a DEMOCRAZIA e a SOCIETA' .
L'Italiano va preso da bambino , e fornito di quelle visioni anticonformiste che artisti e intellettuali usualmente forniscono a adulti paralizzati dalla affannata ricerca del consenso della classe sfruttante .

lelamedispadaccinonero ha detto...

chi ha votato grillo inizia a capire di aver scelto un binario morto...

poveri noi...

il 2015 è vicino

lelamedispadaccinonero.blogspot.it

Secret Free Wolf ha detto...

Lottare si puo' anche senza scendere in piazza, da tempo i SIGNORI hanno predisposto le reti per arginare e screditare manifestazioni e sommosse, nel Nord usando la violenza e richiamando Anarchici e BlackBloc a giustificare l'azione, al sud, spesso lasciano correre e fanno passare i partecipanti come poveracci ignoranti e senza cultura democratica, il problema reale della protesta oggi e' l'individualismo indotto dalla societa' consumista, non esistono le classi sociali, hanno distrutto le comunita'(restano in territori di montagna e collina, come la Valsusa) cosi' ogni cittadino tende alla depressione e si sente impotente, fino al suicidio. Ma in realta' esistono altri modi per FARLI A PEZZI, questi SIGNORI, anche senza uscire di casa.
Questa societa' e' costruita sulla PARTECIPAZIONE AL FESTINO, resa quasi obbligatoria, per la propaganda suadente ed il richiamo costante ai beni di consumo a basso prezzo e da tutti sognati(migranti compresi) falsi simboli di liberta', in realta' strumenti di schiavitu, basta cominciare a rifutare, correre il rischio di vedersi alla porta equitalia, MA IL POPOLO HA SEMPRE PAURA DEI LUPI, anche quando dispone di una potenza numerica notevolmente superiore ai lupi, per questo servono le MANIFESTAZIONI, quando ci si rende conto di essere TANTI, la PAURA scompare e sorge la RABBIA. Personalmente non amo la violenza, neppure mi piace scendere al LORO LIVELLO, cosi' uso il sistema LIBERTA' MI RIFIUTO ! L.M.R. Non partecipo al festino. faccio festini miei, non partecipo alla LORO VITA SOCIALE, partecipo alla vita di COMUNITA'MIGLIORI, CIAO