venerdì 12 ottobre 2012

CMC: i devastatori di guerra protetti dalla sinistra

Marco Cedolin
Costruiscono le basi di guerra americane, come Sigonella in Sicilia e il Dal Molin a Vicenza, devastano i territori prosciugando le falde acquifere ed inquinando i terreni, come avvenuto durante lo scavo delle gallerie del TAV nel Mugello  e come averrà a Chiomonte in Val di Susa, dove la CMC ha l'appalto per il cantiere fortino e lo scavo del primo tunnel. Sono fra i cementificatori che a Milano trasformeranno centinaia di milioni di euro estorti ai contribuenti italiani in torri di calcestruzzo e amenità assortite in occasione dell'Expo 2015, stanno devastando le Marche e l'Umbria nell'ambito del progetto Quadrilatero, avevano l'appalto per il Ponte sullo Stretto di Messina voluto da Berlusconi, hanno collaborato alla devastazione delle montagne torinesi in occasione delle Olimpiadi di Torino 2006, hanno partecipato a quella truffa ai danni dei contribuenti italiani che è stata ed è la Salerno - Reggio Calabria. Non solo in Italia ma in tutto il mondo, costruiscono inceneritoti, mega dighe dagli impatti ambientali devastanti, asfaltano, cementificano, deforestano, inquinano e costruiscono profitti miliardari sulla pelle delle popolazioni costrette a subire le conseguenze del loro "lavoro".....


Sono una cooperativa rossa, perché questa formula societaria permette loro di evadere legalmente la maggior parte delle tasse, ma in realtà si tratta di una delle maggiori multinazionali mondiali che operano nel campo delle costruzioni, "coccolata" dal Dipartimento della Difesa americano e da un'infinità di governi che apprezzano la sua spregiudicatezza ed i "prezzi al ribasso" che grazie al fatto di essere una cooperativa riesce a spuntare nel corso delle gare di appalto. E protetta da quasi tutto l'universo della sinistra italiana che dal PD a quel che resta di Rifondazione Comunista ne difende pedissequamente l'operato, anche qualora sia in netto contrasto con il pacifismo e l'ambientalismo attraverso i quali ha costruito decine di anni di campagne elettorali.

Il lavoro innanzitutto, non importa se le sue conseguenze saranno l'avvelenamento e la distruzione dell'ambiente o il supporto alle guerre americane, quello che conta è che i profitti vengano gestiti all'interno del "partito" e che della CMC si parli il meno possibile, affinché il "partito" possa continuare a bettolare intorno a temi come l'ecologia e la pace nel mondo, raccogliendo voti fra le anime ingenue che ci credono. Questo a grandi linee risulta il pensiero non solo di Bersani, ma anche della grande quantità di uomini politici minori, del PD, di SEL e della maggior parte dei partitelli di sinistra che spesso "vanno a braccetto" proprio con i cittadini che si battono contro le grandi opere e le nocività per difendere la propria salute ed il proprio futuro.

Un gruppo di "coraggiosi", non solo NO TAV, ma anche cittadini appartenenti alle varie realtà che in Italia lottano contro le devastazioni portate dalla CMC nei territori in cui vivono, ha deciso di non soggiacere alla regola non scritta in virtù della quale nel nome dell'omertà la cooperativa rossa non si deve contestare ed hanno capito che alzare la voce contro la mafia del tondino e del cemento è non solo un diritto ma soprattutto un dovere, a prescindere da quale sia il suo colore.
A Ravenna domani, questo gruppo di cittadini provenienti da un po' tutto il paese, cui va la mia stima e la mia totale solidarietà, sfilerà in corteo davanti alla CMC per ribadire il proprio NO alla devastazione che la multinazionale rossa sta portando in Italia e nel mondo. E lo farà nonostante l'omertà mediatica in cui è stata racchiusa questa manifestazione e nonostante i molti boicottaggi (palesi o striscianti) di cui sono stati oggetto perfino all'interno delle proprie realtà di lotta.
Lo farà sobbarcandosi tante ore di viaggio in pullmann a proprie spese, sopportando le occhiatacce ammonitrici di molti "compagni", il boicottaggio ed il linciaggio morale messo in atto dall'amministrazione pubblica di Ravenna che si è premurata di "ottenere" che il corteo non attraversi il centro cittadino.
Non può esserci che simpatia ed ammirazione per tutti coloro che domani grideranno NO alla CMC, per difendere il futuro dei propri figli, ma anche quello di tutti coloro che hanno preferito defilarsi, ritenendo che la devastazione ambientale e le basi di guerra diventino in fondo un fatto accettabile quando sono funzionali agli interessi della sinistra e "nutrono" le tasche di molti compagni, magari "compagni che sbagliano", ma comunque sempre compagni.

Nessun commento: