domenica 11 marzo 2012

La Camusso sposa la "banda del buco"

Marco Cedolin
Se qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio riguardante le posizioni della CGIL in merito alla costruzione del TAV in Val di Susa, tali dubbi sono stati prontamente fugati dalle perentorie dichiarazioni esperite stamani dal segretario dello storico sindacato di sinistra Susanna Camusso,  nel corso di un’intervista, comparsa sul Corriere della Sera.
La Camusso non ha fatto altro che ribadire l’adesione alla "banda del buco" già espressa dalla CGIL in sede di congresso, giustificando tale decisione in modo lapidario, con la motivazione che il paese avrebbe un disperato bisogno d’investimenti.
In tutta evidenza il “bisogno” che attanaglia la Camusso,  risulta talmente disperato da giustificare praticamente qualsiasi “crimine” morale e materiale sia legato all’investimento stesso……


Il fatto che la realizzazione dell’opera non sia sostenuta da nessuna ragione di carattere economico e trasportistico. La trascurabile evidenza che il TAV in questione devasterà una valle alpina, trasformandola in un cantiere per svariati decenni. Gli effetti collaterali determinati dai cittadini che in futuro si ammaleranno e moriranno dopo lunga convivenza con l’amianto e l’uranio derivanti dall’investimento. La connivenza con le banche e la mafia del tondino e del cemento che di fatto gestiranno l’intera operazione. L’insignificante certezza che l’investimento di cui il paese avrebbe bisogno, deriverà unicamente dal prelevamento coatto di denaro dalle tasche dei contribuenti italiani che nei decenni a venire continueranno a pagare sotto forma di tasse, tanto il costo dell’opera, quanto gli interessi bancari sul prestito contratto per costruirla.

In fondo si tratta solamente di quisquilie, alla luce del fatto che nella banda del buco che in Val di Susa sta tentando di costruire il TAV, la sinistra gioca la parte del leone, nella speranza di soddisfare il proprio disperato“bisogno” di denaro da distribuire all’interno delle varie organizzazioni.
Sono cooperative rosse, la CMC in primis , le imprese che si sono aggiudicate i primi appalti. Sono del PD o comunque gravitano nell’area, tutti gli sponsor che storicamente si sono battuti per la costruzione dell’opera. Da Mercedes Bresso a Saitta, da Chiamparino a Fassino, passando attraverso Mauro Moretti e Mario Virano.
In questo quadretto assai desolante, dove i mestieranti della politica, i mafiosi ed i sindacalisti, siedono insieme nell’attesa che venga servito il desco, per potersi abbuffare fino allo sfinimento, senza doversi preoccupare di lasciare macchie di unto sulla bandiera rossa, non potevano certo mancare la Camusso e la CGIL.

Un disperato  bisogno può giustificare qualsiasi azione e qualsiasi atteggiamento, ma se il disperato bisogno fosse quello di legalità e rispetto per i diritti del cittadino, ecco che la disperazione sparirebbe come d’incanto ed ogni reazione verrebbe stigmatizzata sotto forma di violenza.. Lasciateci mangiare e non fate casino, che altrimenti con tutto questo chiasso non digeriamo bene, razza d’incivili che non siete altro.

4 commenti:

Alba Kan ha detto...
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Alba Kan ha detto...

Luca, fratello, amico, compagno

I soli d’estate si sono spenti, i fiumi delle nuvole si sono scatenati, gli antenati della nostra mapu ñuke che abitano le montagne e gli spiriti libertari che dormono nelle vette della Val Susa proteggono il tuo sonno.-

Dal più profondo dei nostri cuori leviamo in alto i nostri canti nel sacro rewe, affinché tu possa recuperare e stare di nuovo assieme ai tuoi, assieme alle donne ed agli uomini dal libero pensiero, che lottano per una madre terra viva e libertaria.-

Alle compagne ed ai compagni del NO TAV, a voi che ho registrato nel ricordo della mia memoria, per la vostra solidarietà, la vostra dignità e la vostra lotta, la nostra solidarietà che scaturisce dal più profondo delle radici delle araucarie e dei canelos che proteggono la nostra terra.-

Luca, fratello, amico, compagno

siamo con te, attraversando le Ande

e nuotando negli oceanici mari

della solidarietà dei popoli.

rayen kvyeh

poetessa

Collettivo di poeti e artisti mapuche Mapu Ñuke

marco schanzer ha detto...

Io non voglio stressare chi e' stanco , ma stiamo continuando a sottovalutare la gravita' della crisi , crisi culturale non economica .
La Camusso avverte la frustata che la raggiunge e la seduce da gigantesci e nauseabondi progetti che nascono dalla follia oligarchica . Si e' espressa e va accantonata . E' delegittimata , parliamo di qualcun altro .
Ma stiamo sottovalutando la pericolosita' del bivio Siria .
Perche'....se Russia e Cina non cedono a noi massoni dittatori...avranno la tentazione di rispondere a Cameron con l'atomica .
Siamo proprio cosi' stanchi o autistici da non aver niente da dare all'umanita' in un momento cosi' ?

Anonimo ha detto...

Ma dai, Marco, lo sai benissimo che i sindacati sono sempre stati dalla parte dei padroni! Pensa alla vecchia storia della contingenza.

Anche se resa insufficiente da un paniere ridicolo, se non altro serviva a mitigare il malefico effetto dell'inflazione sugli stipendi dei lavoratori. Di punto in bianco cominciarono a dire che era proprio l'adeguamento dei salari la causa principale dell'aumento del costo della vita...!

Se l'aggiornamento in busta paga avveniva tre mesi dopo il rilievo statistico dei prezzi, come poteva essere esso stesso la causa? Ebbene, dopo averci spacciato per vera questa bufala, hanno firmato l'accordo di eliminare il meccanismo a favore di fumose politiche aziendali per nuove assunzioni.

Come se l'imprenditore, avendoci messo il capitale di tasca propria, sentisse il dovere morale di impiegare più personale di quanto non gli serva, per il solo fatto che aveva firmato un patto così ambiguo coi sindacati...!

Detto questo io mi meraviglio che ci sia ancora qualcuno in grado di meravigliarsi se i sindacati non stanno più dalla parte dei lavoratori.

Per cui se ora la CGIL è favorevole al TAV, ciò non vuol dire che lo fa perchè porta lavoro, ma perchè in qualche modo ha il suo bel tornaconto.

Se non altro in termini di maggior peso nei continui ricatti che a nostra insaputa i sindacati praticano sotto il tavolo delle loro trattative!

"Sono allergico all'ignoranza!" diceva Vittorio Gassman in un suo vecchio film...

-- Michele