mercoledì 21 settembre 2011

Quali sono i veri poliziotti?

Marco Cedolin

Il ministro La Russa, trovatosi stamattina durante il suo ingresso a Montecitorio, di fronte ad un centinaio di poliziotti che lo contestavano urlando  “Vergogna” e “Parassiti” ha esternato dubbi sulla natura dei contestatori, dichiarando “Secondo me non erano veri poliziotti”.
Si potrebbe fare della facile ironia, supponendo che nelle speranze di La Russa e dei suoi colleghi di governo, anche gli operai che protestano potrebbero non essere veri operai, e così i sindaci, gli insegnanti, i pastori sardi. Tutte controfigure assunte a Cinecittà per fare una comparsata e via, mentre gli italiani, quelli veri,  tutti felici e gaudenti , riconoscenti come non mai per il regalo dell’iva al 21%, con corollario di tagli assortiti.
Ma le parole di La Russa, oltre alla facile ironia, ci suggeriscono anche una domanda seria. Quali sono in realtà i veri poliziotti?......


Quelli che protestano contro la finanziaria del governo e insultano i politici, mentre rivendicano i loro diritti sindacali?
O quelli che in Val di Susa  sparano lacrimogeni ad altezza uomo e sputano in faccia ai manifestanti che tentano di difendere la terra in cui vivono?
O ancora quelli che stamattina ad Avellino manganellavano gli operai della Iribus, impegnati a difendere i propri diritti contro la scure dei licenziamenti?

Perché controfigure e comparsate a parte, in questa Italia alla deriva si rischia davvero di non ritrovare più il bandolo della matassa. E almeno qualche punto fermo dovrebbe restare tale, se si vuole evitare di mettere a repentaglio la propria sanità mentale.
I poliziotti sono quelli che arrestano i ladri ed i teppisti o sono i teppisti che ti vengono a tagliare le gomme della macchina mentre sei alla manifestazione?
Sono lavoratori come tutti gli altri che difendono i loro diritti, anche quando per farlo occorre affrontare a muso duro i mestieranti della politica o sono il braccio dei mestieranti che ti bastona per tacitarti anche quando hai ragione?
Servirebbe chiarezza, altrimenti diventa comprensibile perfino lo stupore di La Russa che resta basito di fronte alla protesta, mentre continua a domandarsi: ma non li paghiamo per insultare e bastonare gli altri questi qua?

8 commenti:

Catherine ha detto...

Ma i poliziotti lo sanno chi sono?
E La Russa lo sa chi è?
Ma io chi sono?
^_^

marco schanzer ha detto...

Il poliziotto Italiano e' la creatura ambigua per definizione .
Sa di avere tradito la sua gente quando si vende , ma gli piace essere interpretato dai rassicuranti Gigi Proietti o Lino Banfi .
Ci minacciano ogni giorno ma dobbiamo chiamarli in caso di violenze di altri e dobbiamo trattarli come lavoratori quando ci servono i documenti di regime .
Per me il militare e' colpevole all'atto dell'arruolamento .
il momento clue del suo percorso filosofico e' quello . Io lo giudico su quello .Quindi il poliziotto va trattato come persona che rema contro la giustizia , ed il soldato come assassino .
Non e' il gesto finale o il tribunale che gli conferiscono la dnnosita' ma l'arruolamento .

Zak ha detto...

Quello che mi preoccupa e che continuano a dire che se mister B. non se ne và ci scappa il morto.....
mettono le mani avanti per..... non è che.....

menici60d15 ha detto...

La polizia, che è fatta di Italiani, manifesta davanti a Montecitorio perché è voltagabbana: ha fiutato il vento e si stacca dal signorotto in disgrazia che prima ha aiutato con tutti i mezzi a spadroneggiare; e anzi gli va contro. Il Griso quando Don Rodrigo si ammala prende le distanze e poi lo tradisce accordandosi coi monatti, noterebbe qualcuno. Come fa spesso, Cedolin coglie un punto nodale: I poliziotti sono onesti e benemeriti lavoratori o sgherri del potere? Credo che il dilemma sia insolubile, posto così. Per trovare le coordinate che Cedolin giustamente chiede occorre superare le dicotomie semplici, e ammettere che alcune grandi istituzioni etiche, come la polizia, sono intrinsecamente ibride: hanno una funzione sociale positiva, ma anche una insopprimibile componente oscura. Un miscuglio, nel quale il primo aspetto, al quale ascrivere comportamenti corretti e esempi luminosi, viene sfruttato dal secondo, che si fa scudo dei casi nobili, che a volte sono casi si epurazione.

Come la salute, l’ordine quando c’è non si nota. Ci dimentichiamo che se non siamo in un Far West è perché c’è il lavoro delle forze di polizia. Non si può fare a meno di tale servizio pubblico. Questa azione però è carente là dove sarebbe più necessaria, come le aree del Sud dove la mafia è forte; e per i crimini dei colletti bianchi;  e solo chi ci è passato in prima persona può sapere quanto possono essere vendute le forze di polizia (soprattutto, posso dire, quando servono i poteri forti, come quelli che hanno commissionato gli omicidi politici); e quali reati possono impunemente commettere, quali abissi di infamia possono raggiungere; con la connivenza e a volte la complicità attiva della magistratura, altra istituzione ibrida.

La polizia dovrebbe difendere i cittadini: in realtà tende ad esercitare una protezione, arbitraria ed ineguale a seconda del cittadino, e che si riserva di ritirare a piacimento, regolandosi sulle convenienze e gli interessi in gioco, analogamente alla protezione mafiosa. Per il cittadino comune, la protezione si paga col pizzo della sottomissione al potere, che ha nei poliziotti i suoi campieri. Bisogna fuggire sia il rifiuto ideologico dell’istituzione, sia la tentazione di porvi cieca fiducia, come la propaganda martellante e la avidità del cittadino medio spingono a fare:

http://menici60d15.wordpress.com/2011/09/14/vogliono-i-poliziotti/

Ma da cittadini repubblicani occorre guardarla con distacco, esercitando il controllo democratico e pretendendo che nei suoi comportamenti si avvicini a ciò che dovrebbe essere, se vuole essere riconosciuta come istituzione, e non come una banda di soggetti descritti nel canto della mala:

“Prima faceva il ladro / e poi la spia / adesso è delegato di polizia”.

Quello dei Notav, in un’Italia piena di finte proteste pilotate dal potere, è un raro caso di lotta popolare genuina, e di risonanza nazionale, contro i soprusi del potere. Quindi sono in gioco non solo le grandi ruberie sull’Alta velocità, ma anche il principio che la gente deve stare buona mentre viene derubata; questo rifiuto di massa ad essere defraudati di beni essenziali è inaccettabile per la tirannia che aleggia dietro alla fictio democratica. Occorre che i resistenti della Val di Susa stiano attenti, perché se da un lato si cercherà di addormentare la protesta, dall’altro si farà di tutto per dipingerla come opera di violenti, esaltati, etc. E i poliziotti, che davanti a terroristi veri non brillerebbero, quando si tratta di bastonare brave persone divengono guerrieri implacabili e audaci.

menici60d15 ha detto...

Errata corrige per il commento sulle istituzioni ibride:

Invece di:
"avidità del cittadino medio"

"pavidità del cittadino medio"

marco cedolin ha detto...

Pirandello lasciava intuire niente altro che quello che gli altri credono tu sia, cara Cathy ;-)

Grazie Marco, interessante riflessione.

Zak, potrebbe anche...

Caro Menici,
ho apprezzato molto la tua riflessione a tutto tondo. Senza dubbio la domanda impone molte altre domande e la "polizia" non rappresenta un qualcosa di avulso dal contesto in cui opera, ma al contrario interagisce con tutti gli altri soggetti (giudici, politici, cittadini, malaffare) in uno spazio aperto dove assorbe le storture di tutto un sistema.

menici60d15 ha detto...

Grazie Marco. E’ vero che la polizia è immersa in una rete di relazioni istituzionali, che ne condizionano il comportamento;  e come altri poteri dello Stato è subordinata a forze come gli USA, le oligarchie finanziarie, il Vaticano. L’assorbimento, del quale parli, è un fenomeno passivo; ma le forze di polizia brillano anche di luce propria. Andrebbe forse maggiormente riconosciuto il ruolo attivo, silenzioso e sottovalutato, delle forze di polizia nel determinare la politica italiana, al livello intermedio del quale fanno parte. La difesa manu militari degli interessi illeciti del business medico è a mio parere un esempio di questa cogestione attiva. La gente non lo sa, ma la medicina che ha e che avrà

http://menici60d15.wordpress.com/2011/09/15/la-medicina-come-rimedio-ai-limiti-della-crescita-economica/

è una medicina imposta coi questurini e i militari dal budriere bianco; e anche con forme più sofisticate di poliziotto.

marco schanzer ha detto...

Naturalmente , Project Civilization ha un suo concetto di cosa dovrebbe prendere il posto della Polizia di Stato se lo "stato" fossimo veramente noi . Invito tutti a ragionare su questa possibilita' , prestissimo ci sara' da scegliere tra prendersi la responsabilita' di governare e subire le angherie dei banchieri grandi fratelli di sinistra .