mercoledì 15 giugno 2011

Meglio tagliarsi la barba o una gamba?

Marco Cedolin

La famiglia Brambilla ha un sacco di debiti con le banche. Dal mutuo contratto per acquistare la casa in cui vive a quello per l’appartamentino al mare, dalle rate delle nuove auto euro 5,  alle carte di credito argentate e dorate,  per finire con i finanziamenti “generosamente” devoluti da un paio di società finanziarie dalla bocca buona.
Negli anni passati tutti la invitavano ad indebitarsi a più non posso, dal momento che “vivere a debito” più che una moda sembrava fosse diventata una filosofia di vita.
Fino all’altro giorno, quando il direttore di banca, quello nuovo dallo sguardo severo, ha telefonato a casa per dire che così non va. Occorre impostare un severo piano di rientro che consenta una progressiva riduzione del debito, costi quel costi, ma si deve fare.
La famiglia Brambilla, riunita in salotto davanti al mega schermo lcd, inizia a prendere le proprie decisioni, gravi ma necessarie, dal momento che l’alternativa sarebbe la bancarotta.
La scuola di calcio e la nuova playstation del piccolo Enrico non si possono toccare, però si potrebbe evitare di portarlo dal dentista e di comprargli libri che in fondo neanche legge.
Per quanto riguarda Cristina, guai a toccare le lezioni di danza o mettere in predicato l’arrivo del motorino, o peggio ancora ridurre il budget per i concerti o quello per l’intervento al seno, ne farebbe una malattia.....
In compenso non se ne avrà certo a male se in casa cambieremo il regime alimentare, si può dimezzare il budget acquistando solo nei discount. E neppure se sospenderemo la ginnastica per correggere la scoliosi che costa un sacco di soldi.

Giuseppe dal canto suo non è certo disposto a rinunciare al suv nuovo di zecca, che oltretutto gli da un certo tono, né tantomeno all’abbonamento della pay TV o alle cenette al club dove c’è tanta “bella gente”. Però ci si può trasferire in quell’appartamento in affitto, quello bello che però costa poco, perché di fronte c’è l’industria chimica e poco lontano stanno costruendo l’inceneritore. E mandare a quel paese il dentista che gli ha chiesto un capitale per sistemargli i denti, in fondo basta mangiare cibi morbidi, che sarà mai.
 
Isabella non può certo prescindere dalle sue priorità, il centro estetico, la chirurgia anti età e qualche vestitino firmato da sfoggiare con le amiche, però di cose da tagliare ce ne sono eccome. Ad iniziare dalla mania per i cibi biologici che in fondo era solo una moda, dalla casa al mare dove si finiva per andare solo a fare le pulizie e dalle cure del naturopata, in virtù del quale il medico della mutua andrà benissimo.

L’Italia in buona sostanza è una famiglia Brambilla allargata, che posta dinanzi al diktat della BCE, si trova nella condizione di decidere dove tagliare e dove spendere.
E come la famiglia Brambilla sceglie di continuare a sperperare miliardi nella costruzione di nuove infrastrutture tanto inutili quanto devastanti, TAV, Ponte sullo Stretto, inceneritori et similia.
Di acquistare tonnellate di armi di ogni genere, dai droni Predator agli F35. Di stipendiare principescamente migliaia di soldati, mandati a combattere le guerre altrui. Di continuare a foraggiare la classe politica e dirigente più pagata d’Europa. Di organizzare kermesse, esposizioni e convegni (G8, Expo, Italia 150) spendendo cifre sufficienti a costruire decine e decine di ospedali.

Mentre al contempo taglia drasticamente la sanità, ormai ridotta sull’orlo del collasso. Lascia andare in rovina il patrimonio pubblico, con le scuole fatiscenti che crollano sulla testa degli alunni. Non si cura del degrado del territorio, soggetto a frane ed alluvioni ogni volta che piove. Elimina ogni tipo di ammortizzatore sociale, abbandonando la massa dei disoccupati e precari (sempre più consistente ogni giorno che passa) al proprio destino.
Taglia le pensioni ed i salari, deprivando i cittadini di ogni prospettiva occupazionale.

Qualora vi venisse chiesto se preferite tagliarvi la barba o una gamba, penso nessuno di voi avrebbe dubbi in proposito. Ma cosa pensare di una classe politica che, dopo aver scelto la gamba, continua a raccogliere il consenso unanime della popolazione?

6 commenti:

Catherine ha detto...

Una descrizione non soltanto gustosissima Marco, ma soprattutto lucida e tagliente ... come la gamba di cui il nostro consumatore medio farebbe a meno, pur di continuare a consumare il suo "indispensabile superfluo"! Come potremmo aiutarlo a suicidarsi? L'eutanasia forse?

Anonimo ha detto...

Sembra, da quanto ho capito, che l'immediato è più necessario del lungo termine.

Ci sono già famiglie in situazione precaria, che ovviamente non rientrano nella descrizione del blog, però ovvio che pagano lo scotto dei capricci, propri, semmai ne abbiano avuto la possibilità, o degli altri.

Il problema è che perfino il mondo del lavoro, credo, non assume se non seguendo canoni di sperpero e rinuncia di sè stessi.


Altrosimone

Mi firmo così, visto che il mio nome, l'altra volta ha creato confusione con il simone titolare del sito arcadianet. :)

Alberto ha detto...

Scusa Marco ma per me è un po peggio di così. Papà e mamma (la classe politica che prende le decisioni) sperpera indebitandosi allegramente con le banche (che sono felici di guadagnare sul NON_LAVORO di creare moneta), salvo poi girarsi verso i figli e dire: "ABBIAMO speso troppo, DOVETE stringere la cinghia".
E noi che siamo, metaforicamente parlando i figli, ci domandiamo: ma quand'è che abbiamo speso troppo? Quand'è che abbiamo fatto il passo più lingo della gamba? Perchè dobbiamo pagare noi per i debiti che LORO hanno fatto?

In Islanda se lo sono domandato, e hanno mandato a quel paese i governanti e le banche. Forse dovremmo cominciare a pensarci anche noi...

Marco Schanzer ha detto...

Pagagre in tempo , disagi , perdita di Diritti qualcosa che ai politici e ai fabbricanti del denaro costa pochissimo .
Vale per noi la scelta che stanno affrontando i greci in questo momento :
- pagare riducendo la qualita' della vita e mantenendosi il FMI e tutta la gerarchia che da loro discende , sulla testa
- o non pagare e dover rinunciare a papandreu ( che forse verrebbe assassinato dal NWO ) e ai suoi collaboratori , poi svegliarsi liberi e accorgersi che il mare , i vigneti , le loro case ci sono ancora , e che anzi senza la competizione monetaria si possono amare di piu' .

Anonimo ha detto...

Bravo Marco, ottimo pezzo in chiave allegorica, ricco di spunti da elaborare.

Io non so se la famiglia "Brambilla allargata" deciderà di tagliarsi la barba o una gamba, però sono del parere che dovrà mettersi di buzzo buono e capovolgere completamente il suo modus vivendi.

Per prima cosa deve intraprendere al più presto una drastica cura dimagrante, per evitare che il grasso adiposo della burocrazia finisca per soffocare ogni residua energia vitale.

Bisogna che i suoi componenti vengano catalogati nelle due categorie essenziali: quelli che lavorano sul mercato per creare ricchezza, provvedendo così al sostentamento di tutti, e quelli che si dedicano alla gestione interna delle faccende private. Essendo questi ultimi confinati dentro le quattro mura a svolgere un lavoro utile sì, ma sterile per il sostentamento e l'apporto del benessere generale, devono per forza di cose essere i primi a subire la drastica riduzione. Gli "esonerati" dal servizio interno non potranno fruire dei sussidi riservati ai disoccupati, sia perché loro non sono mai stati veramente "occupati", sia perché in tal modo continuerebbero a campare sulle spalle dei fratelli che lavorano fuori casa.

Ma la famiglia "Brambilla allargata" nella nostra allegoria si chiama Italia, patria della democrazia basata sui privilegi, e in Italia non si possono togliere i privilegi senza suscitare violenti moti di piazza. . Una volta concesso il privilegio, si attiva immediatamente il meccanismo a cricchetto, quello che non può girare in senso inverso: quando il favore è stato elargito viene considerato acquisito (per sempre) e trasformato in diritto. E i diritti, si sa, si difendono ad oltranza trasformando le piazze in campi di battaglia.

Così l'italica famiglia Brambilla rimarrà per sempre nella sua struttura di perpetuo baraccone a fare pendant con gli analoghi carrozzoni del Condominio EUROPA dove tutti han preso alloggio. In questo assurdo edificio allignano anche delle famiglie (quasi) perbene le quali vorrebbero suddividere le spese condominiali secondo il criterio dei millesimi di proprietà. Ma il conto è sempre in rosso perché continuano ad esistere delle famiglie Brambilla che spendono più di quanto guadagnano. L'Amministratore condominiale, per evitare di perdere pure lui la sua posizione di privilegio, cerca di caricare più spese ai condòmini virtuosi perché sa che, se una famiglia finisce sotto i ponti (come meriterebbe) ce ne saranno subito altre al seguito. E il grosso giocattolo europeo del "paga tu che hai i soldi" e delle "nazioni meno fortunate" rischia di rompersi irrimediabilmente.
La maggior parte dei singoli condomini, a prescindere dalle famiglie di appartenenza, non vuole assolutamente abitare nel Condominio EUROPA, perché le rare volte che senza inganni è stato chiesto il loro parere, la maggioranza coscienziosa si è espressa con voto contrario perché sa perfettamente che la burocrazia dei Brambilla elevata all'ennesima potenza non tarderà a trasformare quella convivenza forzata in una trappola mortale.

-- Michele

Anonimo ha detto...

MARCO SEI UN GRANDE......MA SE IL POPOLO E' BUE ????