domenica 10 ottobre 2010

Terzigno: un esempio da seguire

Marco Cedolin
Terzigno è un comune di 16.000 abitanti, situato alle pendici del Vesuvio. Un comune che da alcune settimane sta facendo i conti con la militarizzazione costante del proprio territorio, messa in atto da centinaia di agenti in tenuta anti sommossa. Quasi ogni notte i cittadini, trattati come facinorosi e delinquenti, vengono a contatto con le forze dell'ordine, nel tentativo d'impedire l'ingresso dei camion carichi di spazzatura maleodorante, ricevendo in cambio una "congrua" razione di manganellate.
I cittadini di Terzigno hanno ormai preso l'abitudine di scendere in strada, preferendo dedicarsi all'impegno civile anzichè restare in panciolle davanti alla TV, perchè vogliono opporsi con tutte le proprie forze all'apertura di una seconda discarica all'interno del territorio in cui vivono che è parte integrante del Parco Nazionale del Vesuvio.
Se l'idea balzana consistente nel costruire una discarica all'interno di un Parco Nazionale non fosse già di per sè stessa azione dissennata in grado di giustificare la reazione di qualsiasi cittadino in grado d'intendere e volere, qualora non ancora lobotomizzato da schermi barbaglianti di fesserie e fesserie barbaglianti di progresso, si potrebbe anche aggiungere che a causa delle discariche in paese si respira ormai un lezzo marcescente, la frutta cresce con mutazioni degne di un film dell'orrore e nei vigneti neppure gli uccelli si azzardano ad "assaggiare" l'uva.

La scorsa notte centinaia di cittadini di Terzigno, fra un blocco stradale e una scarica di manganellate, hanno organizzato una protesta tanto pacifica quanto incisiva, consistente nel bruciare all'interno dei bidoni usati per riscaldarsi le proprie tessere elettorali....
Partendo dai camion che sversano la munnezza e passando attraverso le forze dell'ordine abituate ad "accarezzarli" ogni sera, sono in pratica risaliti ai mandanti da cui derivano i loro problemi, realizzando come l'unica azione sensata consista nello smettere (con un pò di sforzo disintossicarsi si può) di dare deleghe in bianco ad omuncoli e parassiti abituati ad amministrare la cosa pubblica nell'interesse privato.
Il gesto naturalmente ha avuto un carattere dimostrativo, volto ad evidenziare lo stato di esasperazione in cui versa la popolazione, ma la strada scelta è senza dubbio quella giusta.
Basta deleghe in bianco a faccendieri politici che avvelenano la gente  con discariche, inceneritori, centrali a carbone e scorie nucleari.
Basta deleghe in bianco a politicanti cementificatori che distruggono le montagne per scavare megatunnel attraverso i quali far passare il nulla.
Basta deleghe in bianco a guerrafondai inebetiti che mandano i nostri soldati combattere le guerre americane e usano la commozione derivante dalle vittime per ottenere il viatico all'uso di nuove bombe e nuove armi di sterminio.
Basta deleghe in bianco ad una classe politica che ottiene consensi sulla base di programmi generalisti privi di senso compiuto e alla logica del "meno peggio" ed usa quello stesso consenso per parlare ed agire contro gli interessi dei cittadini taliani ma nel nome degli italiani tutti.

Un esempio, quello dei cittadini di Terzigno, da seguire da parte di tutti coloro che in questo disgraziato paese vedono il proprio diritto ad esistere e vivere in un modo dignitoso, calpestato proprio da parte di chi ingenuamente hanno delegato a rappresentarli. Ammesso che delegare abbia in senso, nessuna delega in bianco potrà mai nutrire l'ambizione di possederlo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Marco.
Questa intervista a Rabitti completa il quadro, in una sorta di storia tossica d'Italia.
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/30636/48/

Il "superconsulente" delle procure che gli italiani non hanno MAI visto ad Annozero, Porta a Porta, Ballarò etc etc etc...sennò come facevano a vendere la favola dell'"emergenza rifiuti"?

ciao, Rob

Tina ha detto...

Splendida la soluzione del combustibile usato per scaldarsi, la deriva della ragione di chi ha il potere decisionale è preoccupante, ricorre sempre più alle forze armate, mi chiedo quanto ci vuole perchè queste ultime sfuggano di mano al potere politico.
Buona giornata Marco

enza raso ha detto...

Mi dispiace Marco, ma stavolta non sono d'accordo. Bruciare le tessere elettorali equivale ad una sconfitta in partenza. Meglio sarebbe usarle bene. Se non ci sono partiti che meritano la fiducia bisogna inventarseli, impegnandosi in prima persona. Non delegare vuol dire proprio questo.

marco cedolin ha detto...

Ciao e grazie Roberto!

Ciao Tina,
spero che questo inverno in Val di Susa useremo lo stesso combustibile quando saremo per strada ad impedire il cantiere del TAV :-)
Per quanto riguarda le forze armate penso che non sfuggiranno al potere politico fintanto che la politica continuerà ad eseguire pedissequamente gli ordini delle banche.

Ciao Enza,
sai bene che condivido ciò che hai detto.
Però nello stempo penso sia necessario ripartire da zero, con le attuali soglie di sbarramento al 4% temo non ci sia spazio per inventare nulla.

renata ha detto...

vergogna, con le falde acquifere già inquinate con metalli pesanti e qnt'altro ieri hanno avuto il coraggio di scaricare nella nuova discarica, ma qst poliziotti in tenuta anti sommossa davanti a donne e bambini......ma lo sanno le proplematiche dei luoghi dove vanno, oppure servono il padrone e come caproni eseguono solo ordini ....ecco come mai tante barzellette, non ho più parole ma solo sdegno, baci a tutti anche a loro che poveretti non sanno qll che fanno.