lunedì 26 gennaio 2009

Il grande Zelig

Marco Cedolin

La politica durante queste prime settimane dell’anno sembra somigliare sempre più ad una rappresentazione di cabaret, dove ogni problema, anche il più serio, tende a perdere la propria consistenza finendo per manifestarsi sotto forma di celia, di boutade, di battuta di spirito spesso di cattivo gusto. Alcune volte si tratta di un’ambizione “umoristica” perseguita dagli autori, in altri casi l’effetto “comico” nasce dalla velleità di arrampicarsi sugli specchi ostentando la massima serietà, spesso semplicemente il tutto deriva dal superamento inconscio di ogni senso del ridicolo.

Silvio Berlusconi la settimana scorsa, in riferimento alla crisi economica e alla drammatica (non esiste incubo peggiore di una società fondata sulla crescita che si manifesta incapace di crescere) recessione che stando alle stime più ottimistiche determinerà la perdita di 2 punti di Pil durante l’anno in corso, ha risposto che la cosa non lo preoccupa affatto. Non si tratta assolutamente di un dramma, ha detto con il piglio del consumato economista. Significa che torneremo a vivere nella situazione di un paio di anni fa, quando il Pil era di 2 punti inferiore ad oggi, e non si stava comunque peggio. In molti continuano a domandarsi se le sue parole potessero essere prodromiche di un ripensamento riguardo all’opportunità di continuare a perseguire un modello di sviluppo basato sulla crescita, o più semplicemente risultassero indicative di lacune mai colmate concernenti le nozioni elementari di economia.

Il governo, Confindustria, Cisl e Uil hanno firmato l’accordo sui contratti di lavoro, manifestando soddisfazione per l’intesa raggiunta, nonostante la Cgil (il più grande sindacato italiano) non lo abbia sottoscritto. Un po’ come manifestare giubilo per il raggiungimento di un accordo fra le squadre di serie A, al quale Milan, Inter e Juventus si sono manifestate contrarie.

Tutta l’informazione e buona parte degli uomini politici hanno “tuonato” contro gli imputati delle nuove BR (quelle nuovissime che non hanno fatto attentati ma secondo l’accusa progettarono di farli) che avrebbero violentemente minacciato in aula il giuslavorista Pietro Ichino. Le frasi incriminate “siete una banda di sfruttatori e “sei un massacratore di operai” rientrano forse nel novero degli insulti (quanto meritati o meno giudicate voi) ma non certo in quello delle violente minacce, che giornalisti e politici hanno creduto bene d’inventare a beneficio del proprio Zelig personale.

I vertici sindacali, posti di fronte al crollo mondiale delle vendite di automobili, determinato non solo dalla crisi economica ma anche da un’evidente saturazione del mercato destinata a protrarsi almeno a medio termine, invocano il governo affinché destini le risorse sottratte ai contribuenti per finanziare a fondo perduto l’industria privata. Nella fattispecie la Fiat che da sempre costruisce il proprio profitto lautamente sovvenzionata dal denaro pubblico. Nessuna proposta concernente un’eventuale riconversione degli stabilimenti non ancora delocalizzati (magari nella produzione di micro-cogeneratori per l’autoproduzione energetica domestica), nessuna ipotesi finalizzata alla creazione attraverso il denaro pubblico di posti di lavoro alternativi ad un’esperienza industriale ormai anacronistica, nessuna intenzione di guardare al futuro, ma solo il tentativo di perpetuare un passato moribondo totalmente disancorato dalla realtà.

Il ministro dell’Interno Maroni, in risposta all’onda emotiva ingenerata dai drammatici casi di stupro e violenza accaduti negli scorsi giorni, si è detto disposto ad aumentare di 10 volte la presenza dell'esercito nelle città, fino a collocare 30.000 soldati a protezione dell’ordine pubblico, in ossequio all’equazione ancora tutta da dimostrare: più soldati, uguale meno violenza.
Silvio Berlusconi, tornando ieri sull’argomento in quel di Sassari, ha pensato bene di ironizzare sulla questione e dimostrandosi molto più a suo agio nelle vesti di “uomo di cabaret” piuttosto che di economista ha affermato che a bloccare gli stupri “non ce la faremmo mai, poiché servono tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane”. Posto di fronte alla veemente reazione dell’opposizione ombra e di quanti non ritenevano opportuno scherzare su accadimenti di questa gravità, si è poi indispettito per il mancato applauso, dicendosi deluso del fatto che in molti non hanno compreso come si trattasse di un complimento alle ragazze italiane.

Il grande Zelig è forse lo strumento migliore per esorcizzare le problematiche reali, annegandole nella finzione, fra le pieghe di un teatro dell’assurdo che le nasconda alla vista. In fondo tutto ciò che non si vede (come le nanopolveri che escono dagli inceneritori) non viene percepito ed è più facile far finta che non esista, almeno fino a quando non si spengono le luci del palcoscenico.

5 commenti:

Crocco1830 ha detto...

Armi di "distrazione" di massa in una guerra per l'abbattimento della democrazia reale.

Alfiere ha detto...

Siamo al parossismo... spesso mi dico che peggio di così non può andare, ma poi mi ricredo.

Anonimo ha detto...

Ciao Marco,
io non sono sconvolta tanto da questo governo, ma dalla FINTA opposizione. Stamane trovo nella posta una strana mail: "
You have been unsubscribed from 'beppe_grillo'."
rimango di sasso...qualcuno ha scherzato con il mio indirizzo mail?
Poi ne trovo un'altra:
"
You have been unsubscribed from 'italiadeivalori'."
...e allora ho capito!
ieri mi sono imbattuta in un articolo sul sito dell'IDV dal titolo "il trattato con la Libia", logicamente mi sono ricordata (in realtà ci penso sempre!) al Trattato di Lisbona e ho scritto il seguente commento:
"Mentre leggevo il titolo, mi stava venendo un colpo..."il trattato"...e ho pensato, che qualche politico si sia deciso a parlare del trattato di Lisbona? Invece no, tutt'altra cosa. Eppure sono mesi che continuo invano a cercare risposte, mi piacerebbe sapere, visto anche il dossier di Stefano Pedica sul Trattato, il motivo del "SI" dell'IDV ad una cosa del genere. Si dice di voler salvare la Costituzione Italiana, di voler essere dalla parte dei deboli...ma poi si dice SI all'unione europea delle banche e delle multinazionali...
Perchè?
http://www.vocidallastrada.com/2008/12/l-ultimo-referendum-per-la-liberta-dei.html"
Ecco: questa è la spiegazione delle mail ricevute dalla Casaleggio che gestisce tutti questi finti blog.
Sono sorpresa che il mio commento non sia stato cancellato (non ancora almeno), però rimane per questa gente l'inclinazione a censurare tutto quello che non è conforme al loro pensiero. Ma dov'è la sana discussione il dialogo con i cittadini?
E' sempre e solo propaganda elettorale, perchè poi si sà sono tutti uguali!
Volevo mandarti una mail, ma poi ho pensato che è più giusto che tutti sappiano queste cose!

marco cedolin ha detto...

Ciao Crocco,
in effetti la "distrazione" di massa si manifesta non meno pericolosa della distruzione.

Ciao Alfiere,
temo si possa andare ben peggio di così e purtroppo ho l'impressione che il 2009 lo dimostrerà.

Cara Alba,
Il fatto di avere un parlamento all'interno del quale alberga un partito unico privo di qualsiasi parvenza di opposizione, risulta essere l'elemento più raccapricciante emerso dalle ultime lelezioni, come evidenziai a suo tempo nell'articolo "la sindrome di Stoccolma".

Hai fatto molto bene a postare qui (e non in mail privata) la tua esperienza, dal momento che chiunque possa formarsi la sua opinione in merito.
Per quanto riguarda Beppe Grillo ed il suo blog non ho mai espresso pareri personali (e continuerò a fare così)poichè ritengo giusto che i lettori del Corrosivo traggano le proprie conclusioni dalle esperienze personali, senza venire influenzati dall'opinione del sottoscritto.
Per quanto concerne l'IDV di Antonio Di Pietro, non ho mai fatto mistero di considerarlo una congrega di rubagalline alla stessa stregua di tutti gli altri partiti che si stanno spartendo prebende e potere in Italia. Di Pietro è stato oltretutto al governo fino ad un anno fa, firmando come ministro delle infrastrutture la prosecuzione dei cantieri del MOSE, appoggiando la richiesta dei fondi europei per le future tratte TAV, condividendo la costruzione dei nuovi inceneritori, in completa sintonia con gli interessi della mafia del tondino e del cemento e in totale spregio della salute (fisica ed economica) degli italiani. Una volta andato all'opposizione (come hai ricordato tu) lo stesso IDV ha sottoscritto il Trattato di Lisbona, dimostrandosi in questo modo sodale con i grandi poteri finanziari ed economici che stanno costruendo un'Europa su misura per i propri interessi, in spregio ai diritti più elementari dei cittadini europei.
Ci sarebbe molto altro da dire riguardo al personaggio e al suo partito, ma credo che questi pochi dati di fatto bastino ad inquadrarli entrambi.

Anonimo ha detto...

Tranquilli che le luci si stanno per spegnere.