martedì 4 novembre 2008

La promessa nucleare



Marco Cedolin

Silvio Berlusconi ha recentemente ribadito che in primavera verrà presentato un nuovo Piano Energetico Nazionale all’interno del quale troverà spazio il rilancio dell’energia nucleare, da ottenere attraverso la costruzione di nuove centrali atomiche in Italia. La volontà del governo di sdoganare l’atomo dalla soffitta in cui giace da vent’anni si evince anche dal testo della legge finanziaria di prossima approvazione dove si attribuisce una delega al governo per l’emanazione entro il 2008 di uno o più decreti legislativi concernenti l’individuazione dei criteri per localizzare le nuove centrali nucleari e stabilire le misure compensative minime da corrispondere alle popolazioni interessate. Claudio Scajola e altri ministri non hanno in questi ultimi mesi fatto mistero riguardo alle mire nucleariste dell’esecutivo che sembra intenzionato ad avviare una nuova stagione nucleare, ritenendo in tutta evidenza carta straccia il veto nei confronti dell’atomo sancito dal referendum del 1987.

Alla luce dell'indirizzo che il governo intende perseguire per il futuro in ambito energetico occorre sottolineare come la scelta nucleare, oltre che scarsamente democratica dal momento che scavalca in maniera sprezzante la volontà espressa a suo tempo dai cittadini italiani, non si manifesta in grado di rendersi interprete di alcuna velleità di miglioramento per quanto concerne la produzione di energia del nostro Paese, per tutta una serie di motivi che balzano all’occhio non appena si analizza in maniera oggettiva la questione.

Nessuno fino ad oggi è mai stato in grado di calcolare il reale costo economico di 1 KWH prodotto da una centrale nucleare, dal momento che non sono stati fino ad ora individuati sistemi credibili attraverso i quali smaltire le scorie radioattive e pertanto neppure quantificati i costi relativi ad un corretto smaltimento. Chi afferma che l’energia ottenuta con il nucleare risulta economicamente più vantaggiosa rispetto a quella derivante da altre fonti mente sapendo di mentire, dal momento che valuta il costo dell’energia prodotta tramite l’atomo senza inserire nel computo il costo derivante dallo smaltimento delle scorie, semplicemente fingendo che esse non esistano. Mentre le 439 centrali nucleari che attualmente operano nel mondo ne producono ogni anno oltre 10.000 tonnellate ed una sola centrale nucleare al momento del suo smantellamento produce una quantità di scorie di tre volte superiore a quelle generate nei 40 anni della sua attività.
L’uranio che costituisce il combustibile indispensabile per alimentare le centrali nucleari è una risorsa non rinnovabile destinata ad esaurirsi nel prossimo futuro alla stessa stregua del petrolio e del gas.
L’importanza del nucleare a livello mondiale è assai più scarsa di quanto molti non vogliano far credere, dal momento che copre meno del 7% dei consumi energetici mondiali, una quota uguale a quella coperta dal solare fotovoltaico che però a differenza del nucleare sta incrementando il proprio peso del 40% l’anno.
La maggior parte dei Paesi altamente sviluppati hanno smesso da tempo d’investire nel nucleare e non sostituiranno le proprie centrali quando nei prossimi anni verranno smantellate. Gli Stati Uniti non costruiscono centrali nucleari dal 1978 ed hanno in progetto un solo reattore nucleare nonostante alcuni impianti siano ormai prossimi alla fine del proprio ciclo di vita. La Germania ed il Regno Unito non hanno in progetto la costruzione di alcuna centrale nucleare, nonostante molte di quelle esistenti siano prossime alla chiusura e così la Spagna, la Svezia, la Svizzera, il Belgio, l’Olanda e la Slovenia.
Il costo di una centrale nucleare di nuova generazione è enorme, quantificabile intorno ai 4 miliardi di euro e il tempo necessario per la costruzione e messa in funzione dell’impianto risulta di circa 20 anni.
La tecnologia nucleare presenta elementi di estrema pericolosità tanto per la salute umana quanto per l’integrità dell’ambiente nel quale viviamo. Al pericolo conseguente alle fughe radioattive, di cui Chernobyl rappresenta l’esempio più eclatante, si somma quello molto più consistente determinato dalle scorie nucleari, parte delle quali saranno destinate a mantenere la propria ferale pericolosità per periodi di tempo nell’ordine delle centinaia di migliaia di anni (fino a 250.000 anni) senza che esista neppure in prospettiva la possibilità di renderle inerti o metterle in sicurezza.

Proprio alla luce di queste e di molte altre evidenze risulta difficile condividere la scelta di ritornare all’atomo prospettata dal governo. Mettere in cantiere, come annunciato da Berlusconi, il progetto di una nuova stagione nucleare da realizzarsi attraverso la costruzione di quelle centrali atomiche che la maggior parte dei Paesi sviluppati si appresta a smantellare, non sembra davvero una buona idea, tanto sotto il profilo economico quanto sotto quello sanitario ed ambientale.Prima di “sognare” il rilancio nucleare, Berlusconi farebbe certo meglio a ragguagliarci sul destino delle centrali atomiche attualmente esistenti in Italia che al momento sono state smantellate solamente nella misura dell’8% e sulla maniera in cui intende stoccare le scorie nucleari prodotte durante il periodo di attività delle centrali, larga parte delle quali attualmente si trovano all’estero dove vengono sottoposte a riprocessamento e torneranno dalla Gran Bretagna nel 2017 e dalla Francia nel 2025, senza che attualmente sia ancora stato deciso dove collocarle in maniera definitiva. Tutte operazioni che ci sono già costate svariati miliardi di euro ed altri ne costeranno, sottratti dalle tasche dei consumatori sotto forma di addizionali alla bolletta dell’Enel. Proprio quella bolletta dell’Enel “così costosa” che i nuclearisti prendono a pretesto per giustificare la scelta

12 commenti:

Walter ha detto...

Concordo pienamente. Sto governo è a favore di modelli di sviluppo, vecchi di 20anni. E dopo lo Stretto di Messina, anche il nucleare...E' una mossa per favorire certe clientele e/o certe mafie. Non che la sinistra sia molto meglio, ma almeno su queste tematiche un po' di dibattito interno è previsto.
Complimenti per il blog

Luca Viscje Brasil ha detto...

Sul nucleare mi trovi completamente d'accordo. E' proprio la scelta che farebbero dei dinosauri come i nostri politici di 80 anni.
Una cosa mi ha deluso ultimamente: sapere che anche Lula, che in Brasile ha promosso molti tipi di energia alternativa, ha annunciato la costruzione di 50 centrali nucleari nei prossimi anni.
Ci son rimasto davvero male!
Devo indagare a capire questa scelta.

Ciao.
Luca

Ferro e Seta ha detto...

E questa settimana me l'hai già rovinata, insieme alla Gabanelli!
Mi ero guardato la puntata di Report Domenica sera e già pensavo ad emigrare, soprattutto dopo le parole di Scajola che paragonava la costruzione di un sito per lo stoccaggio di scorie radioattive di 3° categoria (ce ne è solo uno, in America, e ci sono voluti 25 anni per deciderne l'ubicazione e per fabbricarlo!), alla costruzione di un ALBERGO!!!

MA IN CHE MANI SIAMO!!!!


P.S.: allego il link su Youtube della playlist dove ho raggruppato tutti i video della puntata:

http://it.youtube.com/view_play_list?p=5D0E6199D7D6A47F

Anonimo ha detto...

Non sappiamo come smaltire le scori? No problem, siamo fra i potenziali esportatori a Mayak in Russia:
La storia di Mayak:
http://www.greenpeace.it/mayak/storia.htm
Il problema delle scorie radioattive in Russia:
http://www.zonanucleare.com/dossier_mondo/scorie_nucleari_russia.htm
Il rifiuto del nucleare deve essere prima di tutto una scelta etica!

marco cedolin ha detto...

Caro Walter,
grazie per i complimenti e per il contributo che spero tornerai presto a dare su questo blog.

Caro Luca Viscje,
in effetti la scelta nucleare è tanto anacronistica da richiamare alla mente proprio i dinosauri.

Quando avrai indagato mi farebbe piacere saperne qualcosa di più sulla scelta nuclearista di Lula.

marco cedolin ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
marco cedolin ha detto...

Caro Ferro e seta,
lo sai che non devi mai sperare di concludere una settimana senza che io o qualcun altro si riesca a rovinartela :-)
Scajola in quanto a frasi infelici (e non solo frasi se pensiamo a quanto accaduto a Genova quando lui era ministro dell'Interno)continua a primeggiare. Solo qualche mese fa si è distinto in occasione dell'inaugurazione della centrale a carbone di Civitavecchia per avere insultato gli operai morti durante la costruzione della stessa, nell'intervista a Report ha detto che il futuro deposito per scorie nucleari di Saluggia sarà meglio di un albergo, come non sperare di riuscire un giorno a mandare proprio lui a soggiornarci?

L'unico deposito per scorie nucleari ad alta radioattività sarà (se verrà costruito perchè i lavori sono ancora in alto mare) quello di Yucca Mountain nel Nevada. La decisione concernente la sua ubicazione è stata, come hai detto tu, soffertissima ma ancora più sofferta sembra essere la condivisione del mondo scientifico riguardo all'opportunità di seppellire all'interno di una montagna in condizione di presunta sicurezza stimate in 10.000 anni, scorie radioattive che potranno rimanere pericolose per 200.000 anni.

Grazie per il link ai video della puntata.

Un abbraccio
Marco

marco cedolin ha detto...

Cara Enrica,
conosco bene la terribile storia di Mayak riguardo alla quale qualche anno fa scrissi anche un articolo.

Senza dubbio come hai detto tu il rifiuto del nucleare deve essere innanzitutto un scelta etica.

Un caro saluto
Marco

Crocco1830 ha detto...

Da questo governo non possiamo che attenderci che uno sviluppo a misura di immediato profitto per pochi. Che generalmente fa rima con distruzione dei territori e attentati alla salute dei cittadini.
P.S.: è un po' di tempo che ti seguo, sia qui, che su marcocedolin.blogspot.com. Sarei onorato di uno scambio link. Fammi sapere se può farti piacere.

marco cedolin ha detto...

Gentile Crocco,
ho già provveduto con piacere a linkare su entrambi i blog il tuo Rubicondo.

Ciao
Marco

Anonimo ha detto...

Ciao, credo che la tua visione del nucleare sia un po' limitata. Dici che investire sul nucleare è andare contro il volere dei cittadini, espresso con il referendum del 1987, ossia 20 anni fa!!! Non pensi che l'atteggiamento anti nucleare, in un mondo in cui ancora non possiamo affidarci solo alle rinnovabili (purtroppo), possa lasciare sempre più spazio ai combustibili fossili? Allora ci preoccupiamo tanto di possibili incidenti e sottovalutiamo che muoiono un milione di persone l'anno per i gas inquinanti (combustibile fossile, traffico, effetto serra). Dici che gli Stati Uniti non costruiscono centrali nucleari dal 1978, e io ti rispondo che l'America ha abbracciato un programma "The nuclear power 2010" con lo scopo di incentivare l'energia nucleare. Le compagnie elettriche tedesche puntano a un allungamento della vita dei reattori a quarant'anni, dai 32 previsti. E per quanto riguarda i costi ti invito a leggere qui http://www.yeslife.it/Il-nucleare-e-economico.
Peter

marco cedolin ha detto...

Ciao Peter,
Non nutro assolutamente la presunzione che tutti condividano quello che scrivo, mi farebbe però molto piacere non venire offeso gratuitamente sul mio blog venendo tacciato come persona dalla visione limitata.

Cosa significa che il referendum è di 20 anni fa? Le consultazioni popolari hanno forse apposta sul retro la data di scadenza? Il divorzio e l'aborto andrebbero dunque cancellati in quanto ancora più datati?

Io ho scritto che gli Stati Uniti non costruiscono centrali nucleari dal 1978 ed è un'affermazione che corrisponde a verità in quanto concernente un fatto oggettivo. Non ho parlato del programma nucleare di Bush cui tu fai riferimento, dal momento che ad oggi non ha prodotto la costruzione di centrali nucleari.
Il fatto che le compagnie elettriche tedesche puntino ad un allungamento della vita dei reattori esistenti nulla toglie alla decisione della Germania di NON sostituirli alla fine della loro vita.

Per quanto riguarda i costi non preoccuparti per me, dal momento che nella mia vita ritengo di essermi documentato a sufficienza.
Non esistono stime attendibili riguardo ai costi del nucleare dal momento che NESSUNO e sottolineo NESSUNO fino ad oggi è riuscito a mettere in pratica metodi attendibili per smaltire le scorie radioattive e pertanto il costo di tale smaltimento (il più alto di tutti nell'ambito della produzione energetica tramite nucleare)non può essere quantificato ed inserito nel computo.

Detto ciò, come già ho premesso all'inizio, ognuno di noi è libero di rimanere della propria idea, possibilmente senza offendere l'altro attribuendogli una visione limitata.

Grazie
Marco