sabato 21 giugno 2008

NO TAV e decrescita

Marco Cedolin

Tratto dal libro "Proposta di un programma politico per la decrescita" Autori Vari - Editori Riuniti - Roma 2008 che sarà presentato domenica 22 giugno a Gambettola.

Mi è accaduto più volte di domandarmi e sentirmi domandare quante e quali siano le consonanze fra la lotta contro il TAV che portiamo avanti noi valsusini e il pensiero della decrescita, del quale Maurizio Pallante ritengo sia uno degli interpreti più brillanti e concreti.In realtà quando 15 anni fa qui in Val di Susa un esiguo gruppo di cittadini, esperti ed ambientalisti iniziò ad opporsi al progetto del treno veloce, concetti come quelli di decrescita o democrazia partecipata erano in Italia semisconosciuti e nessuno fra coloro che avevano intrapreso tale battaglia poteva nutrire velleità di questo genere. Né tanto meno poteva supporre che la lotta NO TAV avrebbe nel tempo acquisito una rilevanza tale da arrivare a rivestire un ruolo di “esempio” per chiunque oggi in Italia si batta contro le grandi opere e le nocività.
Coloro che per primi in Valsusa iniziarono ad opporsi al TAV erano semplicemente un gruppo di persone preoccupate per le sorti del territorio in cui vivevano, che poste di fronte ad un progetto devastante avevano iniziato ad accumulare conoscenze sull’argomento, a porsi delle domande, a sviluppare il proprio senso critico. In Val di Susa in quegli anni si stava ancora completando la costruzione dell’autostrada A32 Torino - Bardonecchia, un’opera altamente impattante per il territorio, la cui opportunità era stata giustificata attraverso il nobile proposito di velocizzare e favorire il traffico dei mezzi pesanti, liberando in questo modo le statali ed i paesi dall’ingombrante ed inquinante passaggio dei TIR. Prima ancora che l’autostrada fosse interamente terminata si stava già progettando una nuova opera ancora più enorme ed impattante che secondo le parole dei proponenti avrebbe avuto lo scopo di spostare quegli stessi TIR dall’autostrada ai vagoni dei nuovi convogli ad alta capacità. Chiaramente i conti non tornavano ed il cortocircuito logico risultava più che evidente.

Continua http://marcocedolin.blogspot.com/2008/03/no-tav-e-decrescita.html

5 commenti:

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Nonostante la lunghezza dell'articolo, si legge tutto in un fiato perchè appassiona. E' vero, non basta fronteggiare le grandi opere facendo leva sulle contraddizioni, serve costruire un'alternativa di modello economico e sociale. Tutto questo è quello che da un po' di tempo, sempre con molta fatica, cerco di ribadire a tutti i miei colleghi di lavoro o in tutti i miei appassionati dibattiti di un normale paese. Purtroppo c'è da scontrarsi contro anni e anni di propaganda, causa principale di questo asservimento delle persone all'economia, alla logica imperante, sotto la quale egida, si vede lo sviluppo economico come la soluzione di tutti i mali, l'unico modo possibile per migliorare lo stile di vita. Peccato che la realtà, stia palesemente dimostrando il contrario...

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Preso dall'enfasi mi sono dimenticato di salutarti. Un caro saluto e grazie per il tuo lavoro.

marco cedolin ha detto...

Grazie a te, schiavi o liberi per i tuoi commenti sempre interessanti e puntuali.

Un caro saluto
Marco

Anonimo ha detto...

Ciao Marco.
Non ho parole di commento, solo gratitudine. Ho davvero voglia di stare qualche giorno in Val susa prima o poi, dopo esserci stato col pensiero tante volte.

Sparisco per qualche giorno, ci si ricollega il 9 luglio.

Sarò in Sicilia a tentare di far ragionare qualche Comune sulla bontà delle forme di selezione spinta.

Grazie di tutto, Roberto

marco cedolin ha detto...

Caro Roberto,
spero riuscirai presto a venire in Val di Susa e sarà un vero piacere poterti incontrare.
Sono sicuro che in Sicilia riuscirai a fare un ottimo lavoro d'informazione.
Sono io a doverti ringraziare per gli ottimi contributi che dai sempre a questo blog.

Fai buon viaggio, a presto
Marco