domenica 11 maggio 2008

Mostrine e collari nello stesso falò

Marco Cedolin

Un nuovo scandalo avente per oggetto le salme dei soldati americani caduti in Iraq e in Afghansitan sta turbando l’opinione pubblica statunitense, da tempo contrariata per la scarsa sensibilità mostrata dall’amministrazione USA nella gestione delle spoglie terrene dei militari morti in guerra.
Secondo quanto reso pubblico dal Washington Post infatti, almeno 200 soldati americani morti in guerra in Iraq e in Afghanistan sarebbero stati cremati a Dover nel Delaware insieme ai corpi di animali domestici, utilizzando il “Friends for ever pet cremation service”, senza oltretutto che fossero presenti i familiari o i commilitoni dei defunti come imporrebbe il codice d’onore.

La grottesca vicenda che fa seguito ad alcune discutibili decisioni dell’amministrazione, finalizzate a limitare l’impatto mediatico degli oltre 4000 morti già ritornati dai teatri di guerra, come il divieto di fotografare le bare e la chiusura al pubblico della base di Dover, è venuta alla luce la settimana scorsa quando un ufficiale distaccato al Pentagono si è recato nel Delaware per assistere alla cremazione di un commilitone morto in Iraq e con suo grande stupore si è reso conto di trovarsi all’interno di un forno crematorio per animali. L’ufficiale profondamente turbato dal trattamento riservato all’amico e dal fatto che negli USA gli “eroi di guerra” una volta passati a miglior vita si ritrovino a condividere la stessa sorte degli animali da compagnia, dopo aver scattato alcune foto a testimonianza della macabra scoperta si è affrettato a rendere pubblico il tutto.

Il ministro della Difesa Robert Gates, venuto a conoscenza della vicenda, (nonostante sembri alquanto improbabile che ne fosse realmente all’oscuro) si è mostrato sconvolto ed ha ordinato l’ispezione di tutti i forni crematori usati dalle forze armate. Il portavoce del Pentagono Geoff Morrel si è affrettato a porgere le più sentite scuse ai soldati e alle loro famiglie, ma ancora una volta l’assoluta mancanza di rispetto dell’amministrazione americana nei confronti dei militari caduti in guerra e dei loro congiunti è emersa in maniera a dir poco preoccupante.
Per un Paese che fonda la propria propaganda di guerra sul mito del patriottismo e dovrebbe esaltare gli “eroici soldati” che hanno sacrificato la vita per la patria, la realtà costituita da un sergente dei marines cremato insieme al barboncino di una signora snob sembra davvero rivelarsi assai poco edificante, anche se in fondo solo di cenere si tratta.

2 commenti:

Franco ha detto...

Non è tanto il fatto in sè a lasciare sbigottiti, la cremazione di per sè è già una triste formalità che normalmente viene sbrigata lontano dagli occhi dei parenti del defunto, previa giacenza in apposita sala d'aspetto.
E' la conferma della dicotomia che in ogni aspetto della nostra esistenza ormai si realizza a fare pensare e preoccupare. Da un lato la realtà nel suo quotidiano svolgimento, dall'altro l'immagine che di quella realtà viene mostrata, sempre più difforme e manipolata, sempre più asservita a poco nobili scopi.
Questo, sempre più, avvilisce e preoccupa...

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny