martedì 18 gennaio 2005

Roma ladrona o ladroni a Roma?

Marco Cedolin

Ormai ciascuno di noi è perfettamente conscio di come le idee, i programmi, la volontà di spendersi in qualcosa di costruttivo, siano concetti completamente sconosciuti nell'intimità dei carrozzoni di quel circo equestre che è la politica italiana.

Lo si può intuire senza alcuna fatica già solo osservando lo sgomitare scomposto dei mestieranti che calcano palcoscenici etichettati ora di destra, ora di sinistra, solo per tentare di gettare un pò di fumo negli occhi di quegli elettori che il ministro Sirchia, con falso paternalismo, proprio dal fumo tenta di preservare.
Lo si evince con chiarezza dal rapporto simbiotico che gli uomini politici hanno instaurato con la propria poltrona-carapace, dalla quale si guardano bene dall' allontanarsi, fosse anche per un secondo.
Lo si percepisce nell'assoluta inanità di pensiero che traspare dalle infinite diatribe, urlate con falsa enfasi e toni fintamente scomposti, discussioni basate sul nulla, che si trascinano dalle aule del parlamento, fino agli schermi TV, con lo scopo precipuo di approdare a quel nulla che per il mestierante della politica significa mantenimento della propria condizione di uomo ricco e privilegiato.
Nello scorrere l'elenco dei nuovi assunti presso il Parlamento Europeo, con la qualifica di assistenti accreditati degli onorevoli Matteo Salvini e Francesco Speroni, ci si imbatte non senza sorpresa nei nomi di Franco Bossi e Riccardo Bossi, rispettivamente fratello e figlio primogenito del leader del Carroccio.

Naturalmente vi starete domandando perchè io mai abbia parlato di sorpresa, dal momento che il nepotismo e la regola del do ut des sono in Italia le colonne basilari sopra le quali è costruito il mondo del lavoro e non esiste alcuna ragione logica per la quale i politici (anche coloro che hanno costruito la propria fortuna attraverso la maschera di uomini onesti ed integerrimi) dovrebbero rappresentare un'eccezione.

La sorpresa però c'è, ve lo garantisco, ed alligna in due particolari che si fatica oltremisura a considerare di secondaria importanza.
In primo luogo lo stipendio che percepiranno questi due membri della famiglia del Senatur, pari a 12.750 euro al mese (oltre 24 milioni delle vecchie lire) ai quali si sommeranno vari ed eventuali bonus, una retribuzione che certo pare poco allineata non solo a quelle degli operai di Melfi o degli autoferrotranvieri, ma anche a quelle di gran parte degli italiani, siano essi lavoratori dipendenti o autonomi.
Una retribuzione talmente elevata da lasciare presupporre i soggetti in questione siano in possesso di capacità decisamente superiori alla media, onde meritare guadagni così principeschi.

E qui arriviamo al secondo particolare, in quanto Franco Bossi, il primo assistente "accreditato" si è fino ad oggi prodigato nel mandare avanti un negozio di autoricambi a Fagnano Olona e per quanto fervidi di fantasia si possa essere resta davvero difficile riuscire a comprendere attraverso quale arcana alchimia tale esperienza nel campo dei ricambi, dei gadget per auto e magari delle autoradio, possa accreditare lo stesso ad occuparsi delle problematiche politiche del sistema europeo.

Di Riccardo Bossi, aitante ragazzo di 23 anni si conosce solo il fatto che è studente fuori corso all'università ed ama le auto di grossa cilindrata, un po’ poco, credo, per accreditarlo presso il Parlamento Europeo, con la retribuzione di cui parlavamo sopra, che se certo gli sarà molto utile nell'acquisto delle auto veloci, di contralto finisce per svilire gli sforzi di tutte quei giovani che studiano e lavorano duro tutto il giorno, senza che riesca loro di monetizzare adeguatamente le proprie capacità.

In conclusione la morale, se ci può essere una morale andando a spulciare fra le bassezze del genere umano, resta sempre la medesima.
E' molto comodo ma anche estremamente misero, ergersi a personaggio e conquistare il favore della gente urlando “Roma Ladrona!!” quando ci si ritrova fuori dal sistema, per poi sguazzare compiaciuti in quello stesso sistema non appena si ha la possibilità di farne parte e godere dei privilegi che ne conseguono.
Qui finisce la sorpresa, ci siamo ormai accorti da tempo che la coerenza non fa più parte dei nostri giorni. Ex terroristi che scrivono best sellers con l'aiuto delle case editrici di un regime che volevano abbattere, spiriti liberi che non appena entrati nel "giro che conta" trasmutano in spiriti ricchi e relegano la libertà nel chip di una carta di credito....come cambiare maschere a seconda dell'occasione, perchè al di sotto delle maschere esiste sempre solo e solamente il nulla.