venerdì 20 giugno 2003

I media di regime paladini della libertà

Marco Cedolin

Il mondo dell'informazione è spesso ricco di miracoli e miracolati.
Accade così che gli studenti di Teheran diventino improvvisamente visibili dopo oltre 50 anni vissuti nell'ombra dell'omertà mediatica.
Accade che i "presunti terroristi", braccati selvaggiamente in ogni paese del mondo, diventino meritevoli di rispetto e diritti solo nel momento in cui a reprimerli è quel Fidel Castro così scomodo a chi distribuisce ed organizza il "potere mondiale".
Su uno dei siti fra i più visitati della controinformazione ho letto la risposta data dalla redazione ad un lettore che lamentava non si parlasse delle tante guerre dimenticate, una risposta tanto disarmante quanto pregna di verità.
"Non possiamo scrivere su ciò che non viene documentato dai media, in quanto ci mancano le informazioni minime per farlo".

Una sorta di resa, peraltro incontestabile alla realtà del fatto che i media di regime (in possesso di grandi capacità finanziarie) possono decidere a loro piacimento, in ossequio ai gruppi di potere che li gestiscono, a quali accadimenti dare visibilità o meno.
Non stupisce, seguendo questa logica il fatto che negli ultimi giorni tutta l'opinione pubblica (da destra a sinistra) venga sensibilizzata riguardo alle manifestazioni degli studenti iraniani.
Manifestazioni compiute da giovani che in buona fede reclamano i propri diritti, ma spesso strumentalizzate dai monarchici seguaci del figlio dello scià Reza Palhavi, direttamente sovvenzionati dall'amministrazione Bush.
Dov'era l'interesse dei media durante la dittatura dello Scià, quando gli studenti venivano deportati ed uccisi a migliaia?
Forse i diritti di quegli studenti e di tutti i perseguitati dagli uomini della SWAP (le squadracce della polizia segreta) erano minori perchè la mattanza veniva perpetrata con l'appoggio degli Stati Uniti?

Com'è possibile che l'intera società mondiale si scagli a testa bassa contro Fidel Castro, colpevole di avere usato "la mano pesante" contro dei presunti terroristi?
Bush ha internato migliaia di Talebani nel lager di Guantanamo che certo non ha nulla da invidiare a quelli della Germania nazista, ma gli ufficiali delle SS sono finiti a Norimberga mentre Bush e i suoi gerarchi calcano i palcoscenici mondiali accolti come trionfatori.
Negli Stati Uniti le nuove leggi permettono di arrestare e detenere in luogo segreto i presunti terroristi, senza che le autorità siano tenute a comunicare a nessuno le generalità dei "desparecidos", ma gli States sono la culla della civiltà e della democrazia.
Sharon autorizza i suoi mercenari ad ammazzare i presunti terroristi per strada come cani, magari in compagnia della loro famiglia, ma viene considerato dall'Unione Europea un interlocutore affidabile e democratico.
Quella stessa UE. che ha interrotto la cooperazione con Cuba e sta minacciando l'Iran di forti ritorsioni, non ultimo il ricorso all'intervento militare.
Per non parlare di Putin che ha gasato senza scrupolo alcuno, facendo ricorso ad armi chimiche vietate i terroristi e gli spettatori del "teatro maledetto".

La verità, quella rete di conoscenza che può permettere all'individuo di formarsi un'opinione globalmente strutturata, spesso alligna nel "non detto" in quelle situazioni volutamente sottaciute dai media che impongono l'indignazione e l'approvazione a loro piacimento secondo uno schema prestabilito.Rischiamo di diventare marionette inanimate pronte a piangere e ridere a comando, "burattini senza fili" da immolare sull'altare del Nuovo Ordine Mondiale.

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